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Il Piemonte lancia il semaforo anti smog

Torino - Il Piemonte lancia il semaforo anti smog. I provvedimenti sulle misure da attuare in caso di superamento dei livelli di polveri sottili dovuti all’inquinamento dell’aria saranno adottati dalle città con oltre 15.000 abitanti secondo quattro gradazioni di colore, uguali per tutto il territorio:

giallo, in caso di superamento per 7 giorni del limite di 50 microgrammi per metro cubo, che comporta il blocco della circolazione urbana per i veicoli diesel euro 3 ad uso privato, la riduzione di un’ora al giorno e di un grado del riscaldamento negli edifici pubblici, il divieto di usare caminetti aperti, bruciare residui vegetali nei campi e spandere nel raggio di 20 km dai centri interessati i liquami derivanti da deiezioni animali;

arancione, in caso di superamento per 3 giorni del limite di 100 microgrammi per metro cubo, che prevede anche il blocco della circolazione urbana per i veicoli diesel euro 4 ad uso privato ed un’ulteriore di un grado e di un’ora del riscaldamenti negli edifici pubblici:
rosso cinabro, in caso di superamento per 3 giorni del limite di 150 microgrammi per metro cubo, che comporta anche la riduzione a 90 km orari della velocità su autostrade, superstrade e tangenziali, il blocco totale della circolazione urbana dei veicoli diesel ad uso privato;
rosso vivo, in caso di superamento per 3 giorni del limite di 180 microgrammi per metro cubo, che provocherà il blocco totale della circolazione urbana dei veicoli privati nei giorni feriali, il blocco totale della circolazione nelle aree extraurbane, l’utilizzo gratuito dei bus cittadini.

La decisione è stata assunta nel corso di una riunione svoltasi il 3 febbraio in Regione alla quale hanno partecipato il presidente Sergio Chiamparino, l’assessore all’Ambiente, Alberto Valmaggia, ed i rappresentanti della Città metropolitana, delle Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara e Vercelli e degli otto Comuni capoluogo.

“Il protocollo - ha precisato Chiamparino - rappresenta la base minima da seguire per evitare decisioni a macchia di leopardo, e nessuno vieta alle singole amministrazioni di stabilire misure più consistenti. Nei prossimi giorni verranno messi a punto i dettagli a livello tecnico. Per facilitarne la diffusione chiediamo alla tv piemontesi di segnalare l’eventuale applicazione di queste gradazioni durante le previsioni del tempo. I dati di lungo periodo - ha aggiunto - mostrano che il Piemonte è in miglioramento da 15 anni. Stiamo gradualmente rientrando nelle medie, e questo si deve soprattutto alle azioni strutturali che sono state realizzate”.

“Si tratta di un canovaccio - ha aggiunto Valmaggia - che sarà ulteriormente affinato con maggiori dettagli nel corso di un tavolo tecnico. Le misure non hanno carattere cogente, ma sono dei suggerimenti fatti alle amministrazioni locali in determinate situazioni in cui si registrino particolari problemi di inquinamento. Il confronto tra Regione, Comuni capoluogo, Città metropolitana, Province e Arpa ha il merito di aver richiamato gli enti locali ad un impegno condiviso circa le misure da adottare in situazioni straordinarie di inquinamento atmosferico. La Regione agirà da stimolo nei confronti dei comuni nell’adozione dei provvedimenti presentati al tavolo di confronto regionale. Sappiamo che non può agire di imperio nei confronti dei Comuni, ma nonostante ciò sono sicuro che il suo ruolo di collante tra le ammistrazioni locali nell’indirizzarle alle misure da adottare come risposta all’emergenza smog porterà a buoni risultati”. 

L’assessore ha poi annunciato che “l’accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano è stato ultimato a livello tecnico” e che “la Regione Piemonte sta lavorando per arrivare entro l’estate all’approvazione del suo piano, che comprenderà norme programmatiche che riguarderanno l’agricoltura, i trasporti, l’industria, l’energia e le abitazioni”.