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Ospedale: un ulteriore riconoscimento grazie alla buona organizzazione

Nicola Giorgione, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo

Alessandria - Ulteriore riconoscimento dall’ente esterno certificatore che ha rilevato una buona organizzazione, in crescita e sempre più consapevole di questo metodo di lavoro L’Azienda Ospedaliera di Alessandria ha superato a pieni voti le verifiche ispettive dell’ente esterno che provvede a rilasciare la certificazione di qualità alla struttura ospedaliera, senza riscontrare non conformità. Spiega Nicola Giorgione (nella foto), direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo: “Un risultato importante per i professionisti, impegnati in questo approccio che tende sempre di più a valorizzare in qualità e sicurezza i percorsi di cura per i pazienti. Ma la certificazione di qualità non è un pezzo di carta. Sotto questa indicazione vi è un metodo di lavoro, condiviso tra gli operatori, che pone al centro la sicurezza del paziente, definendo le attività in modo uniforme”.

Cosa significa quindi entrare in una Azienda certificata? Significa entrare in un luogo controllato e sicuro, dove la strada del paziente viene disegnata in tutte le sue possibili direzioni in riferimento ai dati clinici: ciascun operatore, anche di strutture diverse, sa cosa deve fare e le incongruenze del percorso non ricadono sul paziente. Illustra ancora Giorgione con alcuni esempi: “Qualità vuol dire che il carrello dei farmaci in reparto viene controllato quotidianamente; che ai pazienti viene garantita la sicurezza nelle trasfusioni attraverso un bracciale bar-code utile per la tracciabilità del sangue; prima di ogni intervento chirurgico esistono protocolli mirati a verificare ogni azione legata al controllo del dolore, del sito chirurgico, della correttezza dello strumentario, ecc; che viene posta particolare attenzione all’informazione data prima di ogni intervento e di ogni esame. Ma ancora, che il paziente viene ascoltato e le sue segnalazioni non vengono lasciate cadere, unitamente ai risultati realizzati, che rappresentano elementi di valutazione nelle scelte cliniche ed organizzative. Tutto ciò nella consapevolezza che il percorso più semplice e più corretto porta naturalmente verso un utilizzo più consapevole del sistema, ma anche più appropriato. Infatti, sia paziente che professionista sanno cosa si deve, serve ed è importante fare. Questo non è un aspetto secondario, anzi la pianificazione e la programmazione sui possibili correttivi da intraprendere sono proprio l’elemento che permette al sistema di migliorare. La certificazione, infatti, non è sinonimo di perfezione, ma attraverso il governo consapevole e costante delle attività, vogliamo orientarci al miglioramento continuo. Tutte le informazioni di ritorno dal sistema si traducono in progetti, azioni correttive e investimenti. Vorrei inoltre sottolineare che se a livello organizzativo noi cerchiamo di disegnare un modello che sia il più lineare possibile, purtroppo nei cittadini la percezione di disagio creata dai limiti infrastrutturali dei nostri ospedali è superiore a tutti i nostri sforzi”. La certificazione di qualità, riconosciuta ai sensi della norma UNI EN ISO 9001, come ricorda Roberta Bellini, dirigente della struttura Sviluppo Strategico, Innovazione e Qualità, è passata negli anni da un approccio burocratico ad uno professionale, sempre più attento al percorso del paziente e l’Azienda Ospedaliera, che ha iniziato il proprio percorso di qualità fin dal 1998, conta oggi 69 strutture certificate.