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Moda e multimedialità: così rivive il Museo dei Faraggiana a Meina

Inaugurazione il 13 giugno per la mostra “Lago romantico l’ago”, previsti appuntamenti di forte richiamo progettati per i visitatori di Expo

Meina - Taglio del nastro per il Museo di Villa Faraggiana che avvia un ambizioso calendario di iniziative culturali con la mostra “Lago romantico l’ago”, che sarà inaugurata il prossimo 13 giugno restando aperta fino ai primi di ottobre con ingresso gratuito. Le sale del museo sono state riqualificate grazie al Sistema culturale integrato novarese di cui la Provincia di Novara è capofila, un progetto ambizioso, reso possibile grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, che si propone di recuperare spazi culturali e di organizzare eventi di richiamo. In questo contesto sono promosse attività come quella ospitata dal Museo che sarà aperto al pubblico ogni venerdì, sabato e domenica, dalle 16 alle 19. Il filo conduttore della mostra, curata da Francesco Gonzales, sarà la moda e il costume tra metà 800 e inizi '900 con experience multimediali ed eventi collaterali curati dalla Fondazione UniversiCà, con il coordinamento di Gianni Dal Bello.

“Siamo particolarmente lieti di poter finalmente inaugurare il Museo di Villa Faraggiana con iniziative culturali di grande richiamo – commenta il presidente della Provincia di Novara, Matteo Besozzi – che certamente sapranno valorizzare tutto il lago Maggiore, richiamando turisti e anche visitatori da Expo”.

“Sull’utilizzo del Museo di si sono formulate tante ipotesi che nel tempo sono state disattese – aggiunge il sindaco di Meina, Fabrizio Barbieri – oggi grazie al Sistema culturale riusciamo a rendere fruibile uno spazio importante e a inaugurarlo con una mostra ambiziosa, di alto valore culturale e impreziosita da una innovativa componente multimediale sulla scia delle fortunate esperienze del Museo di Druogno e di quello del riso a Casalbeltrame”. 

“L’associazione culturale Progetto Tanzio - spiega Francesco Gonzales – è proprietaria di una collezione di abiti femminili che arrivano dall’Europa e dal Nord America, saranno esposti in un percorso cronologico coronato da stampe, disegni e quadri. Il percorso allo chalet di Villa Faraggiana permetterà di ammirare questi abiti unici e delicati, restaurati dalle abili mani del laboratorio Mater Ecclesiae dell’Isola di San Giulio”.

“A Meina nell’800 hanno vissuto personaggi che hanno fatto la storia d’Italia e d’Europa che rivivranno nel percorso multimediale che abbiamo allestito – aggiunge Gianni Dal Bello – Accanto alla mostra ci saranno poi eventi collaterali, da un omaggio ad Alessandro Manzoni alla conquista del Cervino, dalla storia del Sempione a quella della famiglia Faraggiana”.

LA MOSTRA, Descrizione - LAGO ROMANTICO L’AGO - La collezione di abiti antichi del progetto Tanzio e la vita sul Verbano nell’Ottocento con le experience multimediali dell’UniversiCà – Ingresso gratuito

Dove - Nello chalet di Villa Faraggiana a Meina (Novara)

Quando - Giugno – Ottobre 2015 (venerdì-sabato-domenica ore 16/19). Apertura sabato 13 giugno, ore 16 (con inaugurazione Museo a cura di UniversiCà)

Cosa - Una mostra su moda e costume tra metà 800 e inizi '900 con experience multimediali e una serie di eventi spettacolari per raccontare un territorio in un periodo straordinario. Eventi collaterali allo chalet: spettacolo “Luoghi... Manzoniani” (20 giugno h.21.30); spettacolo “Lumi… sul Cervino” (18 luglio h. 21.30); incontro “Il sempione e la sua iconografia” (29 agosto h.21); spettacolo “Viaggi con l'asina” (5 settembre h.21).

La premessa - Si dice che ogni secolo sia figlio del precedente e padre del successivo per cui risulta complesso tracciare linee di demarcazione nette. Ma con un gioco di parole si può forse dire che alcuni secoli siano stati “più secoli” di altri.  L'Ottocento, per esempio, eredita dal periodo precedente la passione per il viaggio, per la scoperta di luoghi già decantati da letterati e artisti. Una vera e propria "mania" dilagata come una febbre in tutta Europa e arrivata a un punto tale che non c'era cittadino di “buona forma economica” che non volesse godere della conoscenza, per quanto fugace,  di terre come l'Italia. L'Ottocento è  ricco di avvenimenti che influiscono in Europa sul modo di vivere e di concepire l'arte. In una Italia ancora in via di “formazione”, sul Lago Maggiore in particolare, il Romanticismo trova  dei narratori d'eccezione come Antonio Rosmini (di Pensiero),  Alessandro Manzoni (di Lettere), Francesco Hayez (d'Arte). Questi desumono i propri temi dalla storia italiana e dalla situazione politica e sociale. Il Verbano dell'Ottocento è anche fuga dall'oppressore straniero o semplicemente meta per una villeggiatura da... meditazione. Cogliendo uno stralcio dal diario di viaggio di uno scrittore illustre come Théophile Gauthier, nell'estate del 1850, leggiamo: «Costeggiando la riva occidentale del lago Maggiore, egli arriva a Belgirate dove  risiede Manzoni… lo si vede spesso seduto davanti alla sua porta, di fronte al lago, che guarda passare la gente”.

Lo scopo - Raccontare luoghi, viaggi, costumi, moda, turismo, pensiero, di un periodo straordinario vissuto con i tempi... dell'uomo. Raccontare ciò che quel tempo ci ha lasciato con una rilettura multimediale di documenti e immagini, ma anche con il filtro della spettacolarizzazione (le gite che noi indichiamo come visita ai “Luoghi Manzoniani”, la prima salita al Cervino di cui ricorrono i 150 anni, le storie popolari di cui il nostro territorio è custode attento); ma raccontare anche quella società borghese in cerca di riscatto ponendo le basi per l'Unità d'Italia. Raccontare questo è possibile con il linguaggio immediato della multimedialità, che si fa ponte tra le generazioni, che si mette a disposizione di quella didattica sollecitata dalla “Buona Scuola”. Raccontare tutto questo si può anche attraverso la moda.

“Una furia di vanità sùbito la prese: si chiuse nella stanza, cercò in fondo alla cassa le vesti più chiare. Un odore acuto di canfora saliva da quei vecchi tessuti conservati là dentro per anni: erano grandi gonne di seta a fiorami, verdi e violette e cangianti, che un tempo la crinolina avea forse gonfiate in torno alle anche di una sposa novella; erano lunghi busti con maniche ampie, mantelline color di tortora orlate di merletti bianchi, veli intrecciati di fili d’argento, collari di tela fina ricamati a giorno; tutte cose morte per l’uso, goffe, macchiate dall’umido”. G. D’Annunzio, Novelle della Pescara, 1902

Questa citazione di D’Annunzio ci da l’idea di un mondo lontano, intriso di odori e colori che oggi stentiamo forse a ricostruire. Un mondo quello dell’800 che già all’inizio del secolo scorso risultava antiquato e stanco da doverlo seppellire in enormi bauli pieni di canfora, come ci dice il poeta. Immaginiamo oggi, dopo quasi due secoli, di riaprire quei bauli e riportare a nuova vita abiti preziosi, vesti e accessori di donne che fecero della loro emancipazione lenta ma inesorabile, il simbolo di un’epoca. Il nostro viaggio ideale si sviluppa in un lasso di tempo che va dal 1840 al 1910. Un viaggio, un itinerario, che si snoda in tutta Europa e che approda oggi a Meina, sulle sponde del Lago Maggiore, con una mostra che ripercorre l’evoluzione della moda con alcuni esemplari di rari abiti d’epoca della collezione Progetto Tanzio. Quei vecchi bauli li abbiamo aperti, abbiamo recuperato quelle sete lise e scolorite; le monache dell’Isola di San Giulio li hanno amorevolmente restaurati, ed oggi li esponiamo in una cornice preziosa come quella di Villa Faraggiana di Meina. Abiti in viaggio appunto: provenienti da tutta Europa e dal nord America, come un immaginario Grand Tour le nostre dame si danno appuntamento a Villa Fataggiana e ripopolano le sale della residenza. Pare quasi di si sentire il loro bisbigliare, il loro lento incedere nei saloni, le loro risate trattenute e il profumo di fiori estivi che ad ogni colpo d’aria emanano. La collezione dell’Associazione Progetto Tanzio si è formata negli ultimi 10 anni grazie alle ricerche e alla passione dei suoi soci che hanno girato il mondo per recuperare questi piccoli tasselli di vita vissuta e li hanno riportati a nuova vita.  Oltre agli abiti la collezione comprende una serie di dipinti, ritratti per lo più, disegni, stampe antiche, che fanno da cornice all’abito, ed aiuteranno il visitatore e meglio comprende il complesso mondo della moda femminile del XIX secolo. Questo cosmo fatto di sarte, sartine, grandi sarti, seterie, modiste, ricamatrici, disegnatori, da un lato e dame, spose, vedove, giovani donne, nobili e aristocratiche dall’altra ricompone una geografia non solo territoriale ma anche sociale, che riporta l’attenzione sul delicato equilibrio tra artigianato e industria, che suscita curiosità circa le abitudini di vita, l’educazione, la cultura della donna, in un secolo, l’800 da cui nascerà la nostra identità nazionale e da cui si ramificheranno i movimenti artistici e culturali del Novecento.

Il Luogo - Il complesso che ospiterà la mostra è situato in posizione panoramica sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, tra Arona e Meina. Si tratta dello Chalet – Museo di Villa Faraggiana, uno degli  edifici più maestosi e significativi della sponda occidentale del  Verbano.