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Soup, Performance live a Meina

Meina - Cibo e corpo a confronto nel gioco dell’identità. Così si presenta Soup, la performance a cura dell’Associazione LIS Lab Performing Arts di Meina (No), coprodotta con la Fondazione Teatro Coccia di Novara, diretta da Antonella Cirigliano, che dopo la tappa dell’Estate fiorentina 2014, torna in Piemonte con una serie di appuntamenti settembrini: 26 settembre ore 11.00 (riservato alle scuole) – ore 20.00; 27 settembre ore 18.00 – ore 21.00

Dove? Lavanderia di Villa Faraggiana, SS. del Sempione, Meina (NO).

Percorsi di formazione per Bottega d'artista in collaborazione con Fondazione Live Piemonte dal Vivo e il Comune di Meina / PerCorpi Visionari - Programma Operativo di Collaborazione transfrontaliera Italia Svizzera 2007 - 2013. Ingresso 5 euro

Prenotazione obbligatoria, tel. +39 388 2579939; mail associazionelis@gmail.com

Con le date di Meina (No) prosegue l’attività di Bottega d’artista intrapresa dall’Associazione LIS Lab questa estate all’interno del Villaggio d’artista, grazie alla collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo. Il progetto è sostenuto daI Comune di Meina che ha accolto la proposta, mettendo a disposizione lo spazio Lavanderia del Museo Faraggiana. L’iniziativa di Fondazione Piemonte dal Vivo coinvolge i Comuni Piemontesi proponendogli di ospitare una compagnia, garantendo spazi idonei ad accogliere il debutto di nuove produzioni e lo sviluppo di percorsi di formazione. 

L’utilizzo della Lavanderia come luogo scenico e la rinnovata apertura verso un pubblico eterogeneo, ben si prestano a questo nuovo lavoro del LIS che utilizza gli spazi sconosciuti come inediti contenitori, alla ricerca di sempre nuove soluzioni spaziali e visive e per approfondire una ricerca sull’interazione e sul pubblico.

In Soup lo spettatore è invitato a sperimentare un rito collettivo di partecipazione intorno al tema del cibo: sente odori, riceve suggestioni e illusioni. Un gioco condurrà gli spettatori in un ambiente ampio e sconosciuto. Ad attenderli gli abitanti del luogo, forse dei camerieri improvvisati, forse personaggi presi in prestito dal mondo animale, ma anche esseri che raccontano storie di innamoramenti, di inganni, di equivoci che portano alla creazione di un percorso legato all’identità e alla sua frammentarietà e caducità. Ognuno è invitato a partecipare ma l’intento è di creare un senso di collettività, di gioco condiviso a partire dalla riflessione sul nostro corpo nel mondo e nella relazione con gli altri. Dolce, salato o piccante? Attraverso una serie di giochi simbolici, si trasforma in chiave profana un consolidato modello di conoscenza sacra. Si diventa materia, cibo, si trasforma il nostro corpo in organo di conoscenza. Qui, (in questo luogo) gli uomini sono particolarmente impressionanti, di straordinaria bellezza o bruttezza, inquietanti e ridicoli, capaci comunque di trasformarsi.

Questo lavoro è una produzione LIS e Fondazione Teatro Coccia per “PerCorpi Visionari - percorsi sconfinati tra danza e performance contemporanea” (www.corpivisionari.eu) progetto Interreg di cooperazione transfrontaliera ITA-CH, in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo. Il progetto vede anche la presenza degli studenti diNABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano per la realizzazione di scene, allestimenti e documentazione visiva.

Gli interpreti di Soup sono: Antonella Cirigliano, Daria Tonzig (alle quali si attribuisce anche l’ideazione) Sara Vilardo, Francesca Amat e si aggiungono Marialuisa Bafunno, Giulio Olivero, studenti NABA di Performing Arts del Triennio di Scenografia e Samantha Klein Caligaris del Triennio di Pittura e Arti Visive, sempre di NABA, per la documentazione visiva. Gli allestimenti, la direzione tecnica e il dj set live sono affidati a Fabrizio Orlandi e Taddo Sergio Taddei. Oggi il LIS è formato da Antonella Cirigliano e Daria Tonzig che si avvalgono di collaboratori su aree specifiche, prediligendo la multidisciplinarietà di linguaggi diversi: installazione, arte, musica che si incontrano nella scena della live performance dove spazio e tempo non hanno più i codici tradizionali. La continua sperimentazione all’interno della performance contemporanea attraverso l’esperienza diretta con il pubblico e i linguaggi di interazione sensoriale, rende unico il linguaggio del LIS nella scena contemporanea nazionale.