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Cureggio: la ricerca sulla Grande guerra scopre 13 nuovi caduti

Cureggio - «Ho partecipato in questo periodo a molti incontri sul centenario della Grande guerra, ma questo di Cureggio mi sembra uno dei più intelligenti e più riusciti». Così ha commentato lo storico Marco Scardigli al termine della serata di presentazione della ricerca sui caduti cureggesi nella Prima guerra mondiale tenutasi il 3 giugno scorso. Davanti a un pubblico numeroso e attento, Alberto Gemelli ha esposto i risultati dello studio commissionato dalla Giunta comunale. Il dato più rilevante è la “riscoperta” di tredici caduti di origine cureggese non citati nell’elenco ufficiale di 43 nomi. Oltre ai morti, è stata recuperata la memoria di 26 orfani e 23 vedove lasciati dietro di sé dalla guerra.

«È questa l'originalità della ricerca – ha sottolineato Scardigli – l'aver evidenziato il dolore e le lacerazioni che la guerra inferse alla vostra comunità, le “piccole storie” di ognuno, lasciando sullo sfondo le grandi ricostruzioni, che hanno altre sedi per essere esposte».

Il lavoro di Gemelli ha portato a recuperare le “piccole storie” di tutti e 56 i morti; nel corso della serata sono state illustrate le più significative, tra cui quella di Pietro Pastori, emblematica anche di tutte le altre.

Pietro, o meglio “Pedru”, era uno dei tanti giovani costretti a emigrare per trovare lavoro; quando sposa Angela Langhi decide di metter su casa definitivamente in Italia. Ma allo scoppio della guerra  il “Pedru” deve lasciare la moglie e i due figlioletti. La “guerra di Piero” (per parafrasare De André) sarà molto breve: morirà dopo due mesi. Angela, distrutta dal dolore, se ne andrà un anno dopo, lasciando i due figli poi cresciuti dai nonni.

Il sindaco Angelo Barbaglia, chiudendo l'incontro, ha parlato di «una bella occasione per ricordare i nostri caduti, per imparare, per capire che la nostra comunità è unita anche dall'aver sofferto insieme».

Al termine della relazione, il pubblico ha affollato la mostra allestita per l'occasione e suddivisa in due settori: il primo costituito da “Centoannigrandeguerra”, un'esposizione fotodocumentaria realizzata dalle classi III B e II G della media “Gobetti” coordinate dalla professoressa Tiziana Martignago, iniziativa che è stata accreditata dalla Presidenza del Consiglio come manifestazione rientrante nel Programma ufficiale delle commemorazioni a livello nazionale. L'altro settore era dedicato a una mostra di cimeli militari, gentilmente prestati dal collezionista Leo Tropea, il quale con competenza ne ha illustrato utilizzo e caratteristiche ai numerosi presenti.