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Incontro con Luporini (il nipote di Giorgio Gaber)

dal suo profilo Facebook

Borgomanero - Giovedì 2 marzo alle 11.30 il nipote di Giorgio Gaber, Lorenzo Luporini terrà una lezione al Teatro Rosmini. E' possibile assistere a questa lezione nell'ambito dell'iniziativa "A lezione dai Cantautori". Classe 1995, Lorenzo Luporini si è laureato all’Università Cattolica di Milano in Comunicazione e società, ha lavorato nell’ambito della comunicazione musicale come addetto stampa e collabora come divulgatore con la Fondazione “Giorgio Gaber”. Lorenzo è conosciuto sui social come volto, autore e conduttore di interviste per “Venti”, format YouTube dedicato alle nuove generazioni e ideato dalla giovane influencer Sofia Viscardi. 

Lorenzo è nipote di Giorgio Gaber e pronipote di Sandro Luporini, i due grandi autori e ideatori del “teatro canzone”, una forma d'arte musicale e teatrale creata da Luporini e Gaber negli anni Settanta. Nel teatro canzone si alternano brani cantati e recitati, canzoni e monologhi che interrogano e per certi versi provocano lo spettatore di continuo, per renderlo partecipe. I testi di Gaber e Luporini trattano temi di forte impatto sociale e culturale, talvolta con toni ironici e leggeri. Il genio di Luporini – da sempre più schivo e riservato del collega, il quale invece sul palcoscenico dava il meglio di sé – alimentava quello di Gaber e viceversa. I due sodali sono riusciti come nessun altro a tradurre e a interpretare non solo i dilemmi del loro tempo (la cultura di massa, gli anni del terrorismo e del fermento sociale), ma anche quei dilemmi che fanno parte della natura dell’essere umano in ogni epoca (la morte, la vita collettiva, l’amore). Ci sono intuizioni del duo Gaber-Luporini che possono essere comprese e apprezzate appieno anche da un giovane nel 2023, perché certe intuizioni erano così lungimiranti da risultare sempre attuali. 

A proposito della sua lezione, Lorenzo racconta: «Quando ho iniziato con questa attività di divulgazione, nel 2013, avevo diciotto anni, ero all’ultimo anno di liceo e andavo a parlare a dei miei coetanei. All’inizio ero preoccupato perché andavo a fare il professore a ragazzi della mia età. Adesso dopo quasi dieci anni sono molto più sciolto, sia perché quando fai ripetutamente una cosa la impari a fare, sia perché è sempre molto divertente raccontare di mio nonno a chi non sa chi sia. Inoltre mi piace rapportarmi con i ragazzi: parlare con gli adulti mi interesserebbe meno, è più utile far conoscere Gaber a chi non ha mai avuto modo di conoscerlo».