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La strada di Damasco

Borgomanero - La Siria oggi: un paese distrutto, un ammasso di rovine causato dall’ambizione e dalla voglia di potere di Bashar al Assad, 49 anni, figlio di Hafiz Al Assad morto nel giugno del 2000 e “padre” della nazione siriana. A raccontare gli eventi che hanno portato e che stanno portando la Siria alla distruzione totale e al collasso è stato, durante il meeting del 27 novembre scorso del Lions Club Borgomanero Host, Nabil Al Lao, 57 anni, intellettuale, scrittore, professore universitario e collaboratore del defunto presidente Assad. Il suo intervento è partito dalla situazione odierna della Siria, dove una guerra civile sta inghiottendo l’intero paese: 973 moschee distrutte; 25 chiese rasa al suolo; 12 mila scuole “cancellate”;  quasi 5 milioni di bambini che non hanno ricevuto un’istruzione scolastica in questi ultimi cinque anni. Un vero problema che impedirà la  rinascita della Siria nei prossimi anni. La Siria è un paese di 186 mila chilometri quadrati; 23 milioni di abitanti  e un confine con la Turchia a nord di 853 chilometri. La “primavera araba” era giunta nel 2011 a Darah, cittadina a sud verso il Libano. ‹‹Alcuni studenti avevano – racconta Nabil Al Lao – invitato, con scritte sui muri, Bashar ad andarsene dal paese; la risposta è stata immediata e crudele: ragazzi torturati e l’esercito che ha sparato sui manifestanti ››. L’intellettuale siriano, che ha lavorato in equipe con altri professori con il presidente Assad e successivamente alla “preparazione” di Bashar, ha portato una testimonianza basilare nella ricostruzione della realtà attuale. Ha parlato di contatti con la Francia ‹‹si lavorava affinchè la Francia sponsorizzasse la Turchia per entrare in Europa››, con gli Usa, la Russia gli altri paesi arabi. ‹‹Tutto è stato distrutto da Bashar, dal suo potere assoluto, dal suo accentare nel paese di formazioni terroristiche di ogni genere, Isis compresa››.

Nonostante il suo impegno per costruire un governo tecnocratico che garantisse alla Siria un futuro, ha sottolineato che ‹‹Bashar ha avuto come modello Stalin; il risultato lo stiamo vedendo››. Nabil Al Lao ha toccato tematiche come quella del popolo curdo, senza dimenticare la “voglia” di stato islamico dell’Isis ‹‹personaggi che arrivano da ogni parte del mondo con il solo ideale di guerra in mente››, ma ha anche lanciato un messaggio di speranza ‹‹la Siria – ha concluso – ha dato all’Occidente 5 papi e imperatori romani: crediamo in un futuro diverso da quello che si prospetta oggi››.