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35.000 presenze in 3 settimane ricche di eventi

NovaraJazz archivia la XIV edizione con un carico di energia e tanto pubblico!
Corrado Beldì e il sindaco di Novara Alessandro Canelli

Novara - 35.000 presenze per i 100 eventi in 3 settimane tra oltre 20 differenti location. Si tirano le somme di NovaraJazz 2017: la XIV edizione che ha chiuso domenica 11 giugno con il consueto concerto di saluto tenuto della Dedalo Swing Band con Wally Allifranchini. 14 giorni effettivi di musica che hanno visto protagonisti 250 artisti provenienti da 13 diverse nazioni (dal Giappone alla Polonia, dagli Usa al Sud Africa, dalla Norvegia al Canada) e che hanno regalato alla città - e non solo - 3 fine settimana ricchi di musica, di atmosfere, di colori e di storie. Un’edizione che ha parlato linguaggi sempre più internazionali, mettendo in dialogo culture e generazioni differenti. “Solo posti in piedi” nel Cotile del Broletto per l’incontro esclusivo tra due maestri assoluti come Enrico Rava & Louis Moholo (giovedì 1 giugno) e per il quartetto, pensato proprio per NovaraJazz, che ha unito lo stesso Moholo a Gianluca Petrella, Alexander Hawkins e Giovanni Guidi (venerdì 2 giugno). Stesso riscontro per il primo concerto italiano della band rivelazione del jazz europeo Binker & Moses (venerdì 9 giugno). Sonorità multietniche ed energia contagiosa per i concerti di Dinamitri Jazz Folklore (sabato 3 giugno), Gordon Grdina’s Haram (giovedì 8 giugno per la prima volta in Italia) e Idris Ackamoor & The Pyramids (sabato 10 giugno).

Il giovane jazz italiano ha trovato il suo spazio grazie a progetti originali come Ghost Horse (venerdì 26 maggio a Magenta), produzione di NovaraJazz che si annuncia essere un nuovo lavoro discografico firmato dal festival novarese; il duo che unisce Gabriele Mitelli a Alexander Hawkins (mercoledì 31 maggio a Losone), il tributo a Jimi Hendrix dei Purple Whales di Simone Graziano (venerdì 2 giugno); la presenza del vincitore del Top Jazz 2016 come "miglior nuovo talento", Filippo Vignato Trio (giovedì 1 giugno); iSatoyama (giovedì 8 giugno) che hanno ricevuto il premio “Taste of Jazz”.

Ottima la risposta del pubblico per tutti gli appuntamenti Taste of Jazz, appunto: dal Parco del Ticino ai Musei della Canonica, dal Museo di Casalbeltrame alla Galleria Giannoni, passando dal Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi, fino alla Sala del Compasso e alla Basilica di San Gaudenzio. Scenari che hanno impreziosiscono e reso unico questo festival, in un gioco di scambio sinergico tra arte, natura e musica.

Un festival sempre più radicato nel suo territorio e che ne mette in luce le eccellenze. Basti pensare al bellissimo appuntamento con la Banda Filarmonica di Oleggio (venerdì 9 giugno) in un indimenticabile concerto diretto dal pianista polacco Marcin Masecki. E ancora il concerto di domenica 4 giugno della Paolo Fabbri Jazz Ensemble, formata esclusivamente da musicisti provenienti dal novarese.

Con l’occhio strizzato ai più giovani: sono oltre 1500 i ragazzi che hanno partecipato ai dj set organizzati in collaborazione con Silent Party® e U.P.O Party.

Successo anche per la rassegna Jazz Kids, organizzata in collaborazione con la Libreria La Talpa dei Bambini: grande partecipazione per le letture delle fiabe in jazz, in particolare per l’appuntamento di sabato 10 giugno al Museo Faraggiana Ferrandi con oltre 240 persone presenti, ma anche per il laboratorio di costruzione degli strumenti musicali con materiali di recupero curato da Interlinea e il momento “Coloriamo la musica” al Broletto domenica 11 giugno.

Città colorata e animata anche grazie alle 47 “vetrine in jazz”, studiate e allestite dai commercianti del centro cittadino. Ad aggiudicarsi i tre premi della “critica”: Boggi, Magiche Essenze e Il Barbiere di Siviglia, mentre il premio “popolare” tramite “like” su Facebook è andato a Cappelleria Melegari, I mattoncini eOttica Bonzanini. Un riconoscimento speciale dal festival a Profumeria Differenze e Profumeria Ottaviano.

Colore e animazione anche per merito degli StreetJazz: oltre studenti di quattordici conservatori del Nord Italia hanno dato vita sabato 10 e domenica 11 giugno a oltre 40 ore di musica offerta gratuitamente e ricompensata dal pubblico solo tramite il "cappello"; e per non perdere neanche un attimo della manifestazione l’ultimo fine settimana gli Street Food in Piazza Duomo, con la mitica Birra Jazz creata daCroce di Malto, hanno accolto pubblico e musicisti.

E ancora, incontri e iniziative hanno completato il festival, come la mostra fotografica “The Blue Notes” di Jean-Pierre Maurer allestita all’Opificio - Cucina e Bottega, che racconta in sedici scatti inediti esposti per la prima volta la storia dei Blue Notes dal Sud Africa a Zurigo. Batterista di quel sestetto era Louis Moholo, protagonista indiscusso di NovaraJazz 2017, che ha visitato l’esposizione, senza nascondere la sua commozione. Gli appuntamenti con la letteratura, in collaborazione con Circolo dei Lettori e Libreria Lazzarelli, sono stati seguiti con attenzione e interesse: Jean-Pierre Maurer con il suo “Morgan is sad today”; “The art of conduction”, il manuale postumo sulla conduzione d’orchestra di Lawrence D. “Butch” Morris, presentato dalla curatrice Daniela Veronesi; Alessandro Barbaglia, ospitato in un reading accompagnato da Emanuele Parrini al violino, strumento scelto su ispirazione dal nome della protagonista del romanzo “La locanda dell’ultima solitudine”: Viola.

Nell’ottica di formare nuovo pubblico, e nuovi operatori culturali e figure professionali, va menzionato l’ottimo lavoro svolto dagli oltre 50 studenti del Liceo Musicale Casorati e dell’Istituto Alberghiero Ravizzacoinvolti nelle fasi operative nel corso dei giorni di festival a Novara.

Tra i ricordi più significativi dell’edizione: la consegna della Chiave d’Oro a Enrico Rava e Louis Moholo da parte di Corrado Beldì con l’Avvocato Franco Zanetta, presidente della Fondazione BPN; la consegna del premio Taste of Jazz al gruppo dei Satoyama da parte Stefano Fontana direttore del Consorzio Gorgonzola, da quest’anno “padrino” del premio; il saluto finale del Sindaco Alessandro Canelli che dal palco del Broletto ha manifestato entusiasmo e supporto a NovaraJazz, definito come “fiore all’occhiello” della programmazione culturale dell’estate novarese; la presenza di un’intera delegazione da Chalon-sur-Saȏne(città gemellata di Novara) che ha seguito l’intero secondo fine settimana del festival nelle sue varie location, e l’arrivo di tanti ospiti internazionali che hanno scelto NovaraJazz come meta per questa prima metà di giugno. Tra questi Nigel Slee, direttore del North Jazz Festival, che ha donato a Corrado Beldì la t-shirt “I Love Manchester” (dedicata alle vittime dell’attentato dello scorso 22 maggio), indossata dal direttore del festival novarese in occasione del concerto più simbolico, quello di Gordon Grdina’s Haram, a testimoniare che la musica è ancora e sarà sempre linguaggio di pace.

Infine, la promessa dal palco del Broletto: “Ci rivediamo tra circa 12 mesi qui con la quindicesima edizione di NovaraJazz”, parola di Corrado Beldì.