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Al Coccia è la volta di Tosca

Venerdì 17 alle 20.30 e domenica 19 gennaio alle 16
Cellia Costea

Novara - Doppio appuntamento al Teatro Coccia con Tosca di Giacomo Puccini: venerdì 17 alle 20.30 e domenica 19 gennaio alle 16. Si tratta di un melodramma in tre atti il cui libretto è stato scritto da Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ed è tratto dal dramma omonimo di Victor Sardou. Regia: Fabio Ceresa; direttore d’orchestra: Valerio Galli; scene e costumi: Justin Arienti.

Personaggi ed interpreti: Floria Tosca, celebre cantante (Soprano) Cellia Costea, Mario Cavaradossi, pittore (Tenore) Lorenzo Decaro, Il Barone Scarpia, capo della polizia (Baritono)  Ivan InverardiCesare Angelotti (Basso) Daniele Cusari, Il Sagrestano (Baritono) Davide Pelissero, Spoletta, agente di polizia (Tenore) Saverio Pugliese, Sciarrone, gendarme (Basso) Massimiliano Galli, Un carceriere (Basso) Rudu Pintilie, un pastore (ragazzo) Alessandra Ferrari. Un cardinale, il giudice del fisco Roberti, esecutore di giustizia, uno scrivano, un ufficiale, un sergente, soldati, birri, dame, nobili, borghesi, popolo: figuranti. Partecipa all'opera anche la Schola Cantorum San Gregorio Magno.

La trama: a Roma, nel 1800, il prigioniero politico Cesare Angelotti, evaso dalla prigione, cerca rifugio in Sant’Andrea della Valle. Il pittore Mario Cavaradossi, che vi sta dipingendo, lo soccorre e lo aiuta a nascondersi quando sopraggiunge la sua amante Floria Tosca. La celebre cantante è insospettita dall’atteggiamento di Cavaradossi. Quando riesce a congedarla, Cavaradossi si allontana con Angelotti. Intanto si prepara la celebrazione del Te Deum per festeggiare la (presunta) sconfitta di Napoleone a Marengo. Il clima gioioso è spento dall’ingresso del barone Scarpia, il sinistro capo della polizia, sopraggiunto sulle tracce di Angelotti. Ritorna anche Tosca, la cui gelosia, risvegliata dall’assenza del pittore, è alimentata da Scarpia, che conta di manovrarla a proprio vantaggio. Tosca si allontana furente, pedinata dai poliziotti. Durante il Te Deum Scarpia, in preda a una morbosa eccitazione, pregusta la cattura di Cavaradossi e la conquista di Tosca.

Scarpia sta cenando a Palazzo Farnese. Da un salone attiguo giunge la voce di Tosca, che esegue una cantata per la vittoria. Cavaradossi, catturato dai poliziotti, è condotto al cospetto di Scarpia e interrogato perché riveli il nascondiglio di Angelotti. La sua resistenza non è fiaccata neppure dalla tortura, ma Tosca, intanto sopraggiunta, è sconvolta dalle grida dell’amante, e rivela il nascondiglio di Angelotti. Rimasto solo con lei, Scarpia la ricatta: se gli si concederà, lei e Cavaradossi saranno liberi. Tosca acconsente e Scarpia finge di ordinare per Cavaradossi una fucilazione simulata. Ma mentre compila il salvacondotto, Tosca si impadronisce di un coltello, e quando l’uomo le si accosta per abbracciarla, lo uccide.

All’alba, sulla piattaforma di Castel Sant’Angelo, Cavaradossi si prepara ad affrontare la fucilazione. Tosca lo raggiunge e mostrandogli il salvacondotto gli spiega che dovrà fingere di cadere sotto la scarica a salve del plotone di esecuzione. Ma quando i soldati si allontanano, Tosca si trova ad abbracciare il cadavere dell’amante. Intanto i poliziotti hanno scoperto l’uccisione di Scarpia, e si precipitano per arrestarla: ma Tosca preferisce gettarsi nel Tevere, invocando la giustizia divina.

Biglietti dai 30 ai 60 euro a seconda del settore del teatro prescelto. I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria del teatro, in via Rosselli 47 a Novara, aperta dal martedì al sabato, esclusi festivi, dalle 10.30 alle 18.30 e nell’area biglietteria online del sito accessibile da qualsiasi browser, anche attraverso dispositivi mobili, quali smartphone e tablet.