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Cena segreta con l’autore novarese Mauro Merlini

Mauro Merlini

Novara - L’autore novarese Mauro Merlini venerdì  6 novembre è tornato a raccontare le sue storie “di vita ordinaria”, come lui ama definirle. L’occasione per parlare nuovamente in pubblico, è arrivata sotto la particolare e intrigante forma di una “secret dinner”, ovvero una cena evento privato a invito, dove i partecipanti hanno potuto ascoltare, gustando importanti piatti della tradizione novarese, alcuni stralci dei suoi due romanzi. Ricordiamo che “Prima del silenzio”, opera prima di Mauro Merlini, è uscito nel novembre del 2010, e per alcuni mesi ha caratterizzato la scena underground, della cultura locale. Edito da Ibiskos di Empoli, il lavoro prima della pubblicazione ha ottenuto un riconoscimento come opera inedita, si è conquistato uno spazio alla fiera della piccola e media editoria tenutasi a Roma EUR dall’ 8, all’ 11 dicembre 2010 e il 19 giugno 2011, ha ottenuto il Premio speciale della giuria al “Concorso europeo di arti letterarie via Francigena” tenutosi a Sarzana (SP), nella sezione opere edite.

La storia narra di un anziano ospite di una casa di riposo e del suo taccuino, ultimo canto disperato di un vissuto avaro di serenità. Ciò risulterà un binomio potente per il protagonista di questo romanzo, un irrequieto operatore sociale, alle prese con le sue incertezze e paure esistenziali. I ricordi d’infanzia, gli amici di sempre e un’ex fidanzata mai dimenticata lo accompagneranno insieme ad altri personaggi memorabili, in questa complicata questione che è la vita. Lo sfondo così particolare e malinconico, strutturato anche attraverso la rievocazione di molti ricordi del passato, ha però lo scopo di caratterizzare e sottolineare il senso del racconto, rimarcando l’ineluttabilità di elementi come la vecchiaia, la solitudine e la morte. I ricordi del passato, dell’infanzia e di figure chiave, come quella del nonno, vogliono essere inoltre la traccia di quel forte richiamo ai valori, alle tradizioni e al lavoro del passato, nella nostra povera terra contadina. Significativa la contestualizzazione spazio temporale: la cittadina di provincia, immersa nella pianura invernale nebbiosa (altro elemento onnipresente, fino alla sua metaforica sparizione e all’arrivo della neve), ed il periodo prenatalizio, con l’accesso al nuovo millennio (1999 - 2000), che rappresenta un evidente passaggio chiave nella trasformazione della propria condizione. La metafora del cambiamento insistentemente presente, che alla fine si sostanzia attraverso una radicale scelta di vita.

Nel febbraio 2014, vede invece la luce per Albatros di Roma, “1979 (… storia di una vita mancata …)”. Anch’esso Presentato alla Fiera del Libro a Roma EUR nel dicembre 2014, avendo ottenuto preventivamente il titolo di finalista come opera inedita, al concorso letterario nazionale di S. Giuliano Terme (PI), nell’ottobre 2012.

Questa volta l’autore si diverte a giocare con il tempo costruendo una storia che tratteggia e scandisce, alcuni episodi fondamentali e mai dimenticati dal protagonista, percorrendo con intensità trent’anni della sua esistenza. Le vicende vengono menzionate con triste dolcezza e dipanate in una narrazione che trae origine dall’estate del 1979, per concludersi nella stessa stagione del 2010, al compimento dei suoi cinquant’anni. L’io narrante appare immerso in una dimensione concreta, ricca di riferimenti attendibili, legati al vivere quotidiano. Le memorie del suo passato, riportate come struggenti amarcord, risultano peculiarità sostanziali e pilastri portanti edificati con attenzione, allo scopo di sorreggere solidamente la storia. Le trepidazioni, le inquietudini e le riflessioni del protagonista, definiscono infine la travolgente suggestione emotiva che fa da sfondo all’intera storia e ne rappresenta la struttura basilare, costituendone gli elementi emozionali che conducono il lettore in una dimensione profonda e quasi spirituale, di pura narrazione. Le vicende sono dunque caratterizzate da riflessioni profonde, intime confessioni, pensieri nascosti e ricordi riguardanti personaggi di un tempo lontano ormai trascorso. Si tratta di personaggi appartenenti a un’altra epoca, originali, estremamente caratterizzati e disegnati con cura. In tal modo definiscono il quadro del racconto, fornendo ampia circolarità agli eventi che si completano richiamandosi tra loro, tracciando così la parabola di un’esistenza anelata e desiderata solo ed unicamente in quella maniera, ma in realtà puramente immaginaria.

"Scrivere storie - confessa l’autore - rappresenta per me un momento quasi catartico, nel quale mi immergo completamente in una dimensione nuova e sconosciuta, all’interno della quale mi piace dare vita a personaggi caratterizzati da una precisa identità e da personalità ben definite. Li vivo e li sento come fossero veri e mi piace pensare che il lettore riesca a fare altrettanto. Sono un semplice dilettante, consapevole delle difficoltà di stare al passo con l’editoria “importante”, ma in questi anni in cui ho provato misurarmi con la scrittura, mettendomi in gioco in modo molto forte e autentico, ho avuto grandi soddisfazioni, alcuni piccoli riconoscimenti e incontrato persone che in seguito alla lettura delle mie storie, hanno poi voluto contattarmi per incontrarmi. E tutto ciò mi ha dato moltissimo. La cultura forse non è solo quella che passa dalle major, ma è anche quella che sa aggregare, affascinare e muovere piccoli numeri di cultori e appassionati. Quella che tra mille difficoltà prova a farsi sentire per raccontarsi nelle sue diverse sfaccettare, attraverso le numerose voci che spesso rimangono in silenzio troppo a lungo, prima di essere ascoltate da qualcuno particolarmente attento o semplicemente pronto ad ascoltare qualcosa fuori dal coro. In testa c’è un nuovo progetto, naturalmente, ma quando scrivi per passione e non per professione, continua l’autore, hai il vantaggio di non essere pressato dai tempi e di concentrarti solo quando ti senti effettivamente pronto o pensi di avere qualcosa di interessante da dire. La scommessa consiste poi nel trovare qualche piccola (o grande ma ciò è piuttosto difficile), casa editrice disposta a scommettere su una pur piccola tiratura. La partecipazione a concorsi letterari per opere inedite è una buona strategia. Spesso in quelle occasione i riesci a farti conoscere, a proporre il tuo progetto e ottenere così l’occasione di stampare una tiratura da “dilettante” appunto. Ma meglio così piuttosto che tenerli nel cassetto. O no?"