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COMMEMORAZIONE DEI 500 ANNI DELLA BATTAGLIA DELLA ARIOTTA

Novara - Giovedì prossimo, 6 giugno, ricorre un anniversario importante della storia novarese: cade infatti il 500° della Battaglia della Ariotta, un episodio che è considerato dagli storici l’ultima grande battaglia del medioevo. A partire dal 1500, per dodici anni i Francesi dominarono Novara appoggiati da alcune grandi famiglie nobili locali: i Caccia, i Tornielli, i Trivulzio. Tra il 1512 e il 1525, la città fu contesa, diventando un vero e proprio campo di battaglia nelle lotte tra i transalpini e gli  Svizzeri. Il 3 giugno 1513, l'esercito svizzero, ridotto numericamente e privo di artiglieria, presidiava la città assediata dai Francesi decisi a riconquistarla. La situazione era difficile, ma quando nel pomeriggio del 4 giugno giunse la notizia dell'imminente arrivo di 8.000 Svizzeri, il duca La Tremoille e il Trivulzio, temendo di trovarsi prigionieri tra due fuochi, diedero ordine alle truppe di ritirarsi. L'esercito francese si accampò dunque a pochi chilometri da Novara, sulla strada per Trecate, nella località detta Ariotta. Frattanto gli Svizzeri entravano in Novara accolti trionfalmente dalla popolazione. Occorreva però sfruttare il momento di incertezza dell'esercito francese: il 6 giugno, alle prime luci dell'alba, l'esercito svizzero attaccò quello francese e, in sole quattro ore, lo sconfisse, quest'ultimo si diede alla fuga abbandonando cannoni, carri e armi. Le perdite di vite umane furono ingenti: caddero 1.300 Svizzeri e 6.000 Francesi. Giovedì l’Amministrazione comunale, con la collaborazione della Società Storica Novarese, ha promosso una commemorazione dell’evento, nella ricorrenza del 500° anniversario. L’incontro si terrà alle 15 nella Sala conferenze della Biblioteca Negroni in Corso Cavallotti. Dopo il saluto del sindaco Andrea Ballarè e dell’assessore alla Cultura Paola Turchelli, interverranno l'Ing. Mario Troso, che ricorderà propriamente l'evento bellico; il Prof. Dorino Tuniz, che inquadrerà il contesto civile della Novara dell'epoca; Don Mario Perotti  che inquadrerà il contesto diocesano dell'epoca. Concluderà Paolo Cirri,  Presidente della Società Storica, anticipando le iniziative che si intendono organizzare sul tema nel prossimo futuro.