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Coro Amadeus in festa a Nibbiola con una dedica speciale per don Gilio

Nibbiola - Concerto molto partecipato e sentito nella piccola ma accogliente chiesa di Santa Maria Assunta a Nibbiola, dove la sera di sabato 9 febbraio l'Amadeus Kammerchor, diretto dal maestro Gianmario Cavallaro, ha tenuto un atteso concerto. Non un'esibizione qualunque, ma un autentico evento, visto che proprio in questi giorni si celebra il 13° compleanno del sodalizio e che per celebrare degnamente l'avvenimento è stata organizzata una serata con il parroco di questa comunità, don Andrea Mosca, dedicata all'arciprete emerito di Trecate, don Gilio Masseroni. 

"Un concerto per un amico, una guida, un padre, apprezzato ora anche da questa parrocchia dopo che è stato arciprete di Trecate per 40 anni. Anche qui - ha detto don Andrea rivolgendosi a don Gilio (che ricordiamolo ha 90 anni!) - stiamo apprezzando la sua saggezza e la sua grande voglia di non stare mai fermo e di non risparmiarsi mai e continuare a lavorare. E' poi bello vedere tanta gente qui stasera per passare in compagnia un sabato diverso all'insegna della buona musica, quella di qualità".

Quindi la parola... alla musica diretta dal maestro Cavallaro e del Coro, nel quale hanno spiccato i solisti Valeria Rossi, Laura Rossin, Michele Viselli e Artan Lika. In programma la splendida Messa dell'Incoronazione KV 317 di Mozart, seguita dall'Ave verum Corpus e dal Laudate Dominum sempre del genio di Salisburgo; finale con il Gesù mia gioia di Bach, l'Alleluja di Haendel e il Tu es Petrus di Liszt.

Prima della chiusura due gesti simbolici: la consegna di una fotografia-ricordo del Coro a don Masseroni, "che - ha detto Cavallaro - 13 anni fa ci ha dato gratuitamente i locali dove provare (all'oratorio femminile) e si è sempre stato di sostegno". Infine don Andrea ha donato un Crocifisso sempre a don Gilio come segno di gratutidine per il suo aiuto in questi mesi nei quali si è messo a disposizione per le parrocchie condotte dallo stesso don Mosca.

"Come potremmo definire la vita? - si è chiesto don Gilio - Forse come uno spartito musicale. Non c'è altra arte così profonda e ricca di sentimenti come la musica, che è soprattutto armonia. Qui trovano spazio la sofferenza e la gioia: la vita. Auguro a tutti di poter completare la propria opera musicale attraverso la musica del cuore, della speranza e del futuro. Scriviamola, sarà la sinfonia che presenteremo un giorno a Dio. Infine un plauso a Parrocchie piccole, raccolte e ben dirette come questa, dove si trova ancora tanta serenità e voglia di partecipare".

La serata si è conclusa con un gradito rinfresco nel vicino locale che ospita l'Oratorio don Bosco.

Gianmaria Balboni