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DA CANNOBIO UN DONO DI FEDE

Nel segno della pietà popolare l’inaugurazione di Passio 2014

Novara -  Da Cannobio a Novara. La reliquia del miracolo della Pietà giunge in piazza Duomo – per la prima volta “in trasferta”, lontano dal santuario dove è custodita da quasi 500 anni –, consegnata nelle mani del vescovo mons. Brambilla dal parroco di Cannobio don Bruno Dresti e dal rettore del santuario don Bruno Medina. È l’evento che dà inizio a Passio 2014, nel pomeriggio del 5 marzo, mercoledì delle Ceneri. Sullo sfondo, installata su una tensostruttura a ridosso del Duomo, la grande immagine-simbolo di Passio – una gigantografia dell’affresco della Trinità in croce della pieve di Casalvolone – è stata da poco svelata, in un momento di contemplazione, accompagnato da testi dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco, letti dall’attrice Lucilla Giagnoni. «Con questo atto vogliamo dare spazio alla pietà popolare, testimone di una fede concreta, espressa attraverso l’esperienza mediata dai cinque sensi – afferma don Silvio Barbaglia, presidente del comitato organizzatore –, che Francesco definisce “una realtà in permanente sviluppo, dove lo Spirito Santo è il protagonista”». «Ringraziamo la comunità di Cannobio per il gesto di comunione fraterna con cui ci affida questa reliquia, che sarà custodita a Novara per l’intero tempo di Quaresima – dichiara il Vescovo –. Si compie così il primo di una serie di 240 eventi che ruotano intorno al tema dell’essere figli, espresso dal titolo del progetto “Ecce Homo! Il volto del Dio Figlio”. Un volto che viene esplorato in particolare dai quattro incontri che, il 14, 21 e 28 marzo e il 4 aprile, vedranno Luigi Ciotti, Anna Maria Canopi, Gianfranco Ravasi ed Enzo Bianchi presenti in Duomo per spiegare e attualizzare i racconti evangelici della Passione». La reliquia di Cannobio, collocata nell’arca del Santissimo sacramento – gioiello di arte sacra settecentesca messo a disposizione dai Musei della Canonica – è trasportata processionalmente in Duomo, dove hai inizio la celebrazione del rito delle Ceneri, «segno – dice il Vescovo nell’omelia – del cammino di conversione che porta ad accogliere con rinnovata gioia l’avvenimento pasquale».