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Debutta la stagione teatrale all'Attico delle Arti

Novara - La Stagione Teatrale 2015/16 è la prima realizzata da Teatro Zerotredueuno, in collaborazione con Attico delle Arti. "La nostra idea di concretizzare una stagione teatrale a Novara - spiega la direttrice artistica della rassegna, Chiara Petruzzelli - è finalmente ai nastri di partenza. La prima non poteva che avere come tema 'Le donne'. Parlare e ragionare, raccontare di donne. Ma non solo, c’è tutto un mondo attorno, complesso, complicato e insondabile, che vogliamo contribuire ad esplorare con questa Stagione Teatrale. La rassegna presentata ha il nostro “marchio di fabbrica”, gli spettacoli sono stati accuratamente scelti, sulla base del nostro modo di intendere il teatro e la recitazione. Spero che questa cura, negli anni a venire, ci accordi la fiducia e l'affetto del pubblico. Abbiamo pensato anche ai bambini dai 3 ai 10 anni, con 5 eventi in collaborazione con il Teatro de’ Bisognosi curati da Floriano Negri. La stagione per bambini è un progetto dedicato ai più giovani, alle famiglie e agli operatori culturali, ma anche a tutti coloro che credono nel valore della formazione delle nuove generazioni e nel teatro come crescita. Vi aspettiamo all’Attico delle Arti, in largo Donegani 5/a Novara".

Questi nel dettaglio gli spettacolo in cartellone:

Domenica 18 ottobre 'La filastrocca di Pinocchio' di Gianni Rodari a cura di Floriano Negri. Spettacolo adatto a un pubblico a partire dai tre anni. Gianni Rodari riscrive la favola di Pinocchio di Carlo Collodi senza tralasciare nulla, ma utilizzando la tecnica che l’ha reso famoso in tutto il mondo: quella della filastrocca in rima. La filastrocca di Pinocchio nasce come fumetto pubblicato tra il 1954 e il 1955 a puntate sul giornale il Pioniere con le illustrazioni di Raul Verdini. Dal fumetto all’allestimento teatrale ho utilizzato la tecnica del teatro di figura dove tutte le scene sono considerate come fossero pagine di un grande libro per bambini e i vari personaggi figure statiche, disegnate e ferme nel tempo. L’unico ad animarsi è Pinocchio che salta e balla interpretato da una marionetta a filo manovrata da un marionettista su un piccolo ponte di manovra in ferro, contornato da due paraventi che girando cambiano scena e ambientazione. Marionettista: Floriano Negri; scene di Corinne Bedone; Marionette realizzate da Mastro Geppetto

Venerdì 6 novembre 'Coffee & Love' di e con Camilla Marienhof (Danimarca). Lo spettacolo è in lingua inglese, sovratitolato in italiano. Un problematico-acrobatico-tragicomico One Woman Show; Coffee & Love si svolge con, dietro, sopra, tra e di fronte al pubblico. Due tavolini in un cafè, un palo, una felce. Tutto attorno il pubblico. Il tentativo di ordinare un caffè e forse un po’ d’amore dal cameriere che non accenna ad arrivare. Inizia così per la protagonista un irrefrenabile dialogo tra se stessa e il pubblico. Attraverso un virtuosismo che passa attraverso la danza, le canzoni, il gramelot e la pole dance i suoi desideri affiorano in modo volontariamente e involontariamente poetico. Una storia dolorosamente riconoscibile.

Domenica 22 novembre 'Fiabe africane': narrazione animata e interattiva con ritmi e musiche africane. Produzione Dinosauro Teatro; a cura di Marta Orlandi, Roberto Sau , Federica Piana e Paola Beltramelli. Spettacolo adatto a un pubblico a partire dai tre anni. Il lavoro, che si divide in tre momenti distinti ma collegati tra loro, è partito dallo studio di fiabe africane, di storie sulle tematiche della diversità e dell’integrazione o di pura fantasia. Ne è seguito il successivo adattamento dei testi secondo l’elaborazione e l’evoluzione del progetto, per giungere infine alla messa in scena dello spettacolo. Nella prima parte, una voce narrante, con sottofondo di percussioni, effetti sonori ottenuti con strumenti musicali e canti, accompagna le avventure “dell’elefantino dalla proboscide troppo corta”, impersonato da uno degli attori che muovendosi sulla scena, interagirà simpaticamente con la narratrice (seduta tra il pubblico) e con i piccoli spettatori. La narrazione animata è liberamente ispirata al testo “l’elefante dalla proboscide troppo corta” di Anta Seck , edito da Giovane africa Edizioni, ed è una storia che rassicura i bambini nell’età della crescita toccando alcune tematiche sensibili tra le quali le difficoltà dei bambini nell’accettazione di se stessi e nel confronto con gli altri. Nell’epilogo il superamento dei problemi mediante un processo di maturazione da cui emergeranno comportamenti e azioni positive. Nella seconda parte, una breve lettura a più voci liberamente ispirata a: “Elmer sui trampoli” di David McKee. Una storia che parla di diversità, amicizia, collaborazione. Un gruppo di ingegnosi elefanti, capeggiati da Elmer riusciranno nell’impresa di fronteggiare i pericoli della savana. Al termine della narrazione appare realmente sulla scena “una strana elefantina” sui trampoli che coinvolgerà festosamente il pubblico. A seguire la pitto—storia a cura di Pigi e i suoi aiutanti modelli, liberamente isipirata al racconto orale africano “uomo di colore” con illustrazioni di Jerome Ruillier—edizioni Arka. I piccoli spettatori, con un occhio all’insù ad ammirare l’elefantina trampoliera che indicherà la strada per arrivare ai dolcetti... verranno coinvolti nella festa finale in una trasformazione pittorica che aiuterà la comprensione del significato della storia.

Venerdì 4 dicembre 'Nonostante me' – Omaggio a Franca Rame di e con Chiara Petruzzelli e Alessia Vicardi. Produzione Teatro 0321. Franca Rame è una delle più importanti attrici italiane, scrittrice e politica militante di sinistra, moglie e partner professionale di Dario Fo. Lo spettacolo è un omaggio alla sua opera, alla sua vita, ai suoi ideali e alla sua lotta per l'emancipazione della donna. "Tutto quello che ho avuto nella mia vita, ed è tantissimo, l'ho avuto nonostante me." Il testo rappresentato in forma di lettura è frutto della nostra rielaborazione drammaturgica con brani tratti da: • Tutta casa letto e chiesa • Sesso? Grazie, tanto per gradire • Mistero buffo (“Maria alla croce”) • “Nadia Pasini” • “La nonna incinta”. Lo spettacolo ha debuttato a Novara il 25 febbraio 2014 presso il Teatro Piccolo Coccia, registrando il tutto esaurito, e ricevendo un entusiasmante riscontro di pubblico. Inserito nell’ambito della campagna di raccolta fondi per le vittime della violenza sulle donne “365 giorni No alla violenza sulle donne”.

Domenica 13 dicembre 'Evento per Natale': canzoni e racconti di Natale. Spettacolo adatto a tutta la famiglia a cura di Chiara Petruzzelli, Floriano Negri e Paolo Beretta. Teatro 0321, Teatro de’ Bisognosi e il Coro Le Voci Bianche di Novara si uniscono per dare vita ad uno spettacolo di musica e racconti natalizi. Il Coro “Le Voci Bianche di Novara”, nei suoi oltre 30 anni di vita si è meritato da pubblico e critica, l’attestazione di “uno dei cori di voci bianche più interessanti e versatili del panorama italiano”. Il coro partecipa frequentemente a concerti, manifestazioni musicali, culturali ed artistiche, in tutto il Paese. Viene spesso invitato ad esibirsi in trasmissioni televisive, anche a fianco di solisti di fama, a meeting ed eventi, a manifestazioni popolari e religiose, rassegne musicali e festival. Partecipa spesso a concorsi, affermandosi sempre con lusinghieri consensi. Il repertorio spazia tra la musica classica e la musica popolare, dalle melodie corali antiche alle espressioni contemporanee, sacre e profane, con frequentazioni del repertorio lirico e polifonico. Diretto da Paolo Beretta. Teatro 0321 con Chiara Petruzzelli che cura la direzione artistica dell’intera stagione teatrale e Teatro de’ Bisognosi con Floriano Negri a cui è affidata la stagione teatrale per i bambini, organizzano attraverso i racconti classici del Natale, un evento per tutta la famiglia.

Venerdì 5 febbraio 'Aggiungere vita ai giorni - Le donne e la scienza' di e con Chiara Petruzzelli e Alessia Vicardi. Produzione Teatro 0321. Lo spettacolo nasce dal desiderio di rendere omaggio alle donne che con passione hanno destinato la propria esistenza allo studio della materia scientifica. La loro totale dedizione ha permesso di proseguire la ricerca nei campi più svariati della scienza: astronomia, fisica, matematica, chimica, medicina. Alcune hanno avuto riconoscimenti a livello internazionale, altre sono state dimenticate, altre ancora hanno pagato con la propria vita la loro “ diversità” rispetto alla condizione femminile socialmente accettata e condivisa nelle varie epoche storiche. Il pregiudizio ha lungamente impedito alle donne di emergere nelle così dette materie “dure” e, in generale, le donne hanno sempre incontrato molta difficoltà ad essere riconosciute come persone in grado di partecipare attivamente allo sviluppo intellettuale di un paese. Lo spettacolo è ambientato ai giorni nostri. Bretta è una scrittrice di talento alla quale è stata affidata la stesura di un libro ambizioso dal titolo “Le donne e la scienza” e a tale opera dedica giorno e notte, dimenticando persino di mangiare e di dormire. Legge biografie, ascolta interviste, passa al vaglio tutte le informazioni a sua disposizione cercando di immaginare gli scenari delle storie di cui viene a conoscenza. Pila è la sua governante. Di età incerta e di basso profilo scolare, Pila è la referente principale della scrittrice, alla quale chiedere consiglio e aiuto pratico. Le due donne viaggeranno nel tempo dando voce ad alcune delle figure femminili ricordate nel libro che sta prendendo forma: dalla giovane Ipazia, la cui storia è ambientata ad Alessandria d’Egitto nel IV secolo d.C, a Rita Levi Montalcini scomparsa nel 2.012; da Gostanza da Libbiano, erborista toscana del XVI secolo accusata di stregoneria e poi assolta dal Sant’Uffizio, a Rosalind Franklin, che nel secolo scorso scoprì la struttura del DNA, ma non ebbe il dovuto riconoscimento a causa certamente della morte prematura, ma forse, in parte, anche per la sua appartenenza al genere femminile, genere ancora discriminato in molti Paesi cosiddetti “civili”. Il titolo si rifà alla celebre affermazione di Rita Levi Montalcini: “Meglio aggiungere vita ai giorni, che giorni alla vita”.

Domenica 14 febbraio 'C'era due volte il Barone Lamberto' di Gianni Rodari a cura di e con Floriano Negri e Chiara Petruzzelli. Spettacolo adatto a un pubblico a partire dai tre anni. "Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanza diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore. (...) Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provocando una serie infinita di reazioni a catena" (dal libro "La grammatica della fantasia" di Gianni Rodari). E ancora una situazione può aprirci ad altre situazioni che, concatenandosi formano un vero e proprio spettacolo teatrale. Spettacolo del quale si conosce la storia ma non si sapranno mai gli sviluppi di questa, dove ogni scena non sarà mai uguale alla volta precedente, dove gli attori non sono mai gli stessi, dove le battute teatrali cambiano di volta in volta perché questo è lo spettacolo della Fantasia. C’era due volte il Barone Lamberto è uno spettacolo interattivo dove il bambino viene coinvolto totalmente nel gioco teatrale: è impegnato nell’interpretazione di piccoli ruoli, nell’improvvisazione delle battute, ballare e fare tutto ciò che la fantasia di quel momento lo ispirerà. Aiutato dai due attori, che oltre ad interpretare i ruoli principali e gestire lo svolgimento della storia hanno anche il compito di stimolare la creatività nei volontari attori partecipanti, il bambino si trova a vivere un’esperienza unica e particolare che diventa una grossa opportunità per socializzare, sperimentare nuovi ruoli e ampliare le proprie conoscenze personali. E’ un’occasione unica anche per insegnanti, educatori, genitori che dalla performance possono trarre informazioni utili per meglio capire e comprendere il carattere e eventuali problematiche del ragazzoattore.

Venerdì 4 marzo 'A me piace settembre'; un progetto di Armida Artaud Teatro scritto da Lorenzo Garozzo con Alessia Vicardi; regia Lorenzo Garozzo, suoni e registrazioni Flavio Aster Bissolati, riprese Erica Lanzoni. "A me piace settembre" è il monologo di una donna che potremmo incrociare per strada ogni giorno, ma che come ogni persona che ci appare serena e felice, ha qualcosa d’irrisolto. In un parco, seduta su di una panchina, in attesa di presentarsi a un importante appuntamento, riflette sul suo passato, sulla sua adolescenza e su un segreto tenuto soffocato per anni.

Domenica 20 marzo 'Ghirotondo: ovvero, perché le stagioni sono solo quattro?' di Gianni Rodari, a cura di Floriano Negri. Spettacolo adatto a un pubblico a partire dai tre anni. Il signor Barbettino è un vecchio contadino che ha imparato a conoscere le quattro stagioni non studiando sui libri ma guardando il cielo, annusando i profumi che il vento trasporta, ascoltando il canto degli uccelli e il battibecco quotidiano tra il sole e la luna. Un giorno il signor Barbettino si è svegliato con un idea: spiegare a tutti i bambini perché le stagioni sono quattro. Per fare questo ha bisogno di essere aiutato, allora ecco arrivare in soccorso tanti cari amici come la rondine, lo scoiattolo, i girasoli e una coppia di funghetti molto furbetti. Ghirotondo è uno spettacolo adatto per le scuole materne e primo ciclo elementari che parla delle quattro stagioni in modo semplice, scherzoso e poetico che porta il bambino a conoscenza dei vari mutamenti che accadono durante l'anno solare.

Venerdì 1° aprile 'Temporaneamente tua'. Un progetto di e con Greta Zamparini e Federica Bognetti. Coreografie di Lara Guidetti; luci di Claudine Castay: costumi di Sasha Niova. Spettacolo in collaborazione con Segnavia - Fondazione Somaschi, produzione Compagnia Pianoinbilico. 'Temporaneamente Tua' è un viaggio nella sessualità e in particolare nel mondo della prostituzione. Perché si vende il proprio corpo, oggi? Per povertà, per costrizione? A volte per scelta? E se è per scelta, quali sono le spinte che la muovono? Forse il bisogno di sapere in numeri quanto si vale? O perché il sapersi desiderate dà una sensazione di potere? E quanto la nostra società influisce nel farci vivere il corpo come uno strumento da sfruttare piuttosto che come parte integrante del nostro essere? Siamo proprio sicuri che il “prostituirsi” sia qualcosa di così lontano da noi? Partendo da due bellissimi testi di Concita De Gregorio, passando per una escort americana che fornisce le sue testimonianze attraverso un blog, e tramite contatti reali con donne vittime della tratta, uno spettacolo per riflettere sul corpo, sull' anima, sul sesso e sui rapporti. “Io faccio la puttana, non sono una puttana”.