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Dedicato a monsignor Oscar Romero

Presentazione del libro di mons. Bettazzi giovedì 22 ottobre alle 18 a Novara in Vescovado
Mons. Oscar Romero

Novara - Una riflessione sul pensiero e sulla vita di Oscar Romero, arcivescovo salvadoregno ucciso dalla dittatura nel 1980 mentre celebrava la messa, a pochi mesi dalla beatificazione avvenuta lo scorso 23 maggio. Il libro verrà presentato giovedì 22 ottobre alle ore 18, presso la Sala Maddalena del Vescovado di Novara (Via Puccini). All’evento parteciperanno: l’autore mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, don Renato Sacco, coordinatore nazionale Pax Christi e don Silvio Barbaglia, delegato per la pastorale della cultura della Diocesi di Novara.

Il libro: lunedì 24 marzo 1980, San Salvador, Hospitalito delle Suore della Divina Provvidenza. Ore 18.26. Mons. Oscar Romero ha appena pronunciato una dura omelia contro il regime dittatoriale salvadoregno. Sta consacrando pane e vino: “Che questo corpo immolato e questo sangue sacrificato per gli uomini ci spinga a dare anche il nostro corpo e il nostro sangue alla sofferenza e al dolore come Cristo; non per noi stessi ma per dare al nostro popolo frutti di giustizia e di pace”. Sono le sue ultime parole: mentre alza in cielo le braccia, col corpo di Cristo in mano, un proiettile gli spacca il cuore. È la fine di una vita condotta con il popolo e per il popolo, nel nome del Vangelo. Uno dei suoi più fervidi ammiratori, mons. Luigi Bettazzi, lo ricorda in un libro agile e ricco di amore. Ripercorrendo la vita dell’arcivescovo salvadoregno, Bettazzi traccia uno spaccato storico e sociale di una terra martoriata ed il ritratto di un pastore coraggioso, che ha ispirato nel suo popolo, funestato dalla violenza della dittatura e dalla tempesta della Guerra Fredda, un anelito di libertà. La vita di Oscar Romero - dalla vocazione tradizionalista fino alla “conversione” in un credo di “liberazione”, dai contrasti con dittatura e clero, fino al difficile rapporto col Vaticano - è ripercorsa attraverso i suoi scritti, le lettere inviate ai potenti della Terra, le testimonianze di chi lo ha conosciuto.

Monsignor Bettazzi scrive: “Non nascondo che uno dei problemi è quello di rievocare la mentalità di quei tempi. La presenza del mondo comunista, che si definiva marxista e ateo, induceva il mondo occidentale, liberista, a proclamarsi difensore della fede, in primo luogo della fede cristiana. E come oggi, col pretesto della fede islamica, si compiono stragi inimmaginabili, così allora, in America Latina, sotto l’egida della difesa del cristianesimo le dittature uccidevano quanti potevano insidiare il loro potere, dai contadini fino al vescovo che ordinava ai militari di non sparare sulla gente. La beatificazione di mons. Romero come “martire” diventa allora un motivo di riflessione e di impegno per tutta la Chiesa e per ogni cristiano, chiamati a vincere - come fece Romero - timidezze ed esitazioni nel riprovare ogni forma di chiusura e di emarginazione di fronte alle povertà provocate da egoismi e da ingiustizie di singoli, di gruppi, di intere Nazioni. Tutte le Chiese ed ogni cristiano siamo chiamati a questo martirio”.

Mons. Luigi Bettazzi nasce a Treviso il 26 novembre 1923. Si trasferisce a Bologna, dove è ordinato sacerdote nel 1946. Il 10 agosto 1963 è nominato vescovo di Tagaste ed ausiliare di Bologna. Partecipa al Concilio Vaticano II, al termine del quale, nel 1966, diviene vescovo di Ivrea. Due anni dopo è nominato presidente nazionale di Pax Christi, movimento cattolico mondiale per la pace e nel 1978 ne diventa il presidente internazionale fino al 1985, quando insignito del Premio Internazionale dell'Unesco per l'Educazione alla Pace. È una delle figure di riferimento per il movimento pacifista.