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FESTIVAL FIATI: ULTIMA SETTIMANA

Philippe Cuper

Novara - “Festival Fiati”, giunto quest’anno alla sua undicesima edizione, arriva alla conclusione con la sua ultima settimana di programmazione.

Lunedì 13 maggio torna protagonista il clarinetto di Philippe Cuper che proporrà, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, un approfondito studio sull’aspetto tecnico e stilistico dei brani più significativi del repertorio solistico ed orchestrale. Negli stessi orari, protagonisti pure Luciano Giuliani assieme a Edoardo Pirozzi impegnati nella masterclass sul Corno-Tuba Wagneriana. La giornata sarà caratterizzata anche da una esposizione di strumenti musicali proposti dalla rinomata marca francese Buffet. Alle ore 21 avrà luogo il concerto finale del corso di Corno e Tuba Wagneriana con protagonisti i docenti Luciano Giuliani e Edoardo Pirozzi. Ad accompagnarli, Alberto Magagni al pianoforte. Il concerto avrà luogo in Auditorium del Conservatorio e come sempre sarà proposto ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Si tratta di una bella e rara occasione per ascoltare strumenti raramente presentati in concerto.

Mercoledì 15 maggio è tutto incentrato sul concerto serale delle ore 21, che avrà luogo nella Basilica di San Gaudenzio. “…chori che, con variate voci, tromboni cornetti et altri istrumenti, insieme facean meraviglioso concento…”, è questo l’affascinante titolo per una serata che si preannuncia memorabile e che vedrà protagonisti il Coro da Camera del Conservatorio “G. Cantelli” di Novara e le classi di Trombone e Tromba dell’Istituto. Dirige il Maestro Guido Monaco. Filo conduttore della serata è il rapporto tra la voce e lo strumento. Una dialettica importante, dalle antichissime origini, che darà poi vita all’autonomia della musica strumentale. Il concerto propone infatti un excursus tra l’ultimo rinascimento italiano e il pieno barocco tedesco, presentando il connubbio fra le voci e gli strumenti a fiato. In programma 2 cantate diDietrich Buxtehude (Der Herr Ist Mit Mir, cantata per coro e 4 voci, archi e Bc;  Heut Triumphieret Gottes Sohn, cantata per soli, coro a 5 voci, archi, trombe, timpani e Bc), Gregorio Allegri (Miserere a 9 voci in doppio coro), Antonio Lotti(Crucifixus per coro a 8 voci), Antonio Caldara (Stabat Mater per coro a 4 voci – soli – archi – tromboni). La serata è in collaborazione con “I Gaudenziani” e rappresenta anche il Concerto inaugurale del Festival Musica Sacra 2013.
Giovedì 16 maggio torna protagonista la tromba jazz di Alberto Mandarini, con la masterclass dal titolo “L’arte dell’improvvisazione”, incentrata su uno degli aspetti più importanti per un jazzista (10-13//15-18).
Venerdì 17 maggio l’appuntamento è per le ore 18, sempre in Auditorium del Conservatorio, dove avrà luogo il Concerto dell’Orchestra di Fiati del Conservatorio “G. Cantelli” di Novara. Dirige il M° Giuseppe Gregori, docente di Musica d’insieme per strumenti a fiato presso il “Cantelli” di Novara. Un’altra bella occasione per ascoltare un’orchestra formata solamente da strumenti a fiato. In programma musiche di R. Wagner (Ouverture da Die Meistersinger von Nurnberg), G. Verdi (Valzer in Fa maggiore), G. Jacob (An Original Suite), G. Holst (A Somerset Rhapsody op. 21), R.V. Williams (English Folk Song Suite), A. Dvorak (Sinfonia in mi minore “Dal nuovo mondo”).
Sabato 18 maggio: Giornata conclusiva del Festival. Al pomeriggio, dalle 16.30 alle 19.30, nuovamente protagonista Alberto Mandarini e la tromba Jazz e alla sera, alle ore 21, gran finale con il Concerto della Big Band del Conservatorio “G. Cantelli”, in piazza Puccini, Novara. Si tratta di un importante appuntamento, realizzato in collaborazione con “Novara Jazz”, dal titolo “Metamorfosi”. Alberto Mandarini ne cura l’ideazione, la regia, le musiche e la direzione. Giorgia Sallustio è la Voce solista. Diego Borotti sarà impegnato ai sassofoni. Metamorfosi è una composizione di Mandarini tutta basata sulla raffinata arte dell’improvvisazione.  Si tratta di una “conduction” in nove tempi che si ispira liberamente a “le avventure di Pinocchio” di Carlo Lorenzioni, in arte Collodi. La partitura non è stata pensata per un organico prestabilito, ma può essere eseguita da un qualsiasi organico vocale/strumentale diviso in 6 gruppi distinti.