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Francesca Gnemmi presenta il suo romanzo d'esordio

S'intitola 'Il tempo delle lucciole': l'ambientazione storica non solo fa da sfondo, ma diventa parte essenziale della storia, nella quotidianità dei personaggi
Francesca Gnemmi

Novara - Tutto su Francesca Gnemmi, la giovane scrittrice che ha appena dato alla luce... un romanzo. Ecco come si racconta: "Mamma di due bambini, mi dedico alla scrittura per passione: poesie, favole e novelle ambientate nel dopoguerra. Affascinata dai racconti che ascoltavo quando ero bambina, ho sempre amato immedesimarmi nelle parole dalla nonna, in un periodo storico difficile, in una famiglia che, nonostante l’amore, nascondeva una profonda sofferenza. Prima di diventare mamma ho lavorato per una decina d’anni come impiegata presso un’associazione di categoria. Il tempo delle lucciole è il mio romanzo d’esordio. Si tratta di un romanzo storico formativo, nel quale l’ambientazione storica non solo fa da sfondo, ma diventa parte essenziale della storia, nella quotidianità dei personaggi. Il rapporto familiare, vissuto come conflitto interiore di una moglie devota e rispettosa e come percorso di crescita di una figlia che vede la propria famiglia andare in frantumi è il tema centrale della storia".

1915 l'Italia entra in guerra. Tre anni di scontri che lasceranno profonde cicatrici nel nostro paese, famiglie distrutte, altre riunite. Un uomo stanco e provato si ferma davanti al cancello di casa Montali, nella pianura parmense; scorge una bimbetta dallo sguardo vivace e l'espressione curiosa. Riconoscerebbe quegli occhi ovunque. Emma sa che quello è il suo papà, assomiglia un poco alla fotografia che sua madre le mostra quando parla di lui. Corre ad abbracciarlo, per la prima volta. Tra i due nasce un rapporto esclusivo, che nel tempo si trasformerà in conflitto. Una battaglia silenziosa e dolorosa tra un padre padrone e la sua unica figlia, che segnerà la crescita di una giovane donna, forte e determinata a proteggere se stessa e sua madre, per ritrovare il sorriso e il suo posto nel mondo.

A cento anni dalla nascita e dieci dalla morte, l’autrice vuole celebrare la vita della sua defunta nonna omaggiandola dei ricordi della sua infanzia, fino a vederla giovane donna alle prese con i fallimenti e le delusioni familiari che hanno segnato la sua esistenza, in un amalgamarsi delicato e omogeneo tra realtà e fantasia. Una storia senza colpi di scena eclatanti, spargimenti di sangue e amori folli. Segreti, mezze verità, invidie, risentimenti e aspettative disattese; poiché nessuna famiglia è perfetta. Temi trattati con delicatezza, rispetto e a volte accompagnati da una leggera ironia, così come deve essere vissuta la vita anche quando non si mostra particolarmente rosea. Il lettore è invitato ad affacciarsi a una finestra e conoscere e affezionarsi ai personaggi, da quelli principali a quelli secondari, nel loro quotidiano, al di là del sapere “come andrà a finire”. Si tratta di una trama corale, una saga che si snoda per una trentina d’anni, dal 1915 al 1945 e che vede come protagonisti padre e figlia, antagonisti all’interno di una famiglia dove la figura maschile domina sulle altre, finché questa giovane donna non troverà il coraggio di ridisegnare la propria vita e quella dei suoi cari. Inevitabile lo scontro tra Emma e Giulio, un po’ come la luce e il buio, dai quali i loro animi sono attraversati.

La lettura si rivolge a lettori di ogni età. A chi vuole ricordare i racconti tramandati dai genitori o da chi ha vissuto la propria infanzia nel primo dopoguerra, ai giovani interessati alla storia dell’epoca dei propri nonni. Di quando si viveva con poco, ci si accontentava e si era felici ugualmente. È un libro da leggere perché per trovare una bella trama, ambientazione storica in luoghi di cultura e tradizione non è necessario andare oltre confine. Il nostro Paese, la nostra storia offre tutto questo. Non basta voler spiegare le ali e librare in volo. È necessario ricordare i luoghi e i tempi da dove siamo partiti, un pensiero verso le proprie radici.