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Frida Kahlo, una figura che racconta il caos dentro

L’ing. Pietro Palmieri ci racconta una mostra immersiva che ha avuto luogo a Milano, dedicata all’icona dell’arte messicana

NovaraParliamo di arte e dell’evento ‘Il caos dentro: una mostra immersiva sull’icona dell’arte messicana Frida Kahlo’ (Milano – Fabbrica del Vapore dal 4 di ottobre 2020 fino al 21 marzo 2021). “Non sono malata. Sono rotta. Ma sono felice, fintanto che potrò dipingere”. Nessuna frase sintetizza in maniera più efficace la vita e l’arte di Frida Kahlo, pittrice messicana nata nel 1907 le cui le drammatiche vicende biografiche sono legate così profondamente al percorso artistico da renderne impossibile una narrazione disgiunta. Affetta da spina bifida, che venne scambiata per poliomielite, manifestò sin da ragazza una personalità molto forte, uno spirito indipendente ed anticonformista, insieme ad un singolare talento artistico. All’età di 18 anni fu vittima di un terribile incidente stradale nel quale riportò una serie infinita di fratture che la costrinsero a subire oltre 30 interventi chirurgici. Rimase a letto per anni, si avvicinò sempre più all’ideologia comunista ed iniziò a dipingere degli autoritratti, quando le sistemarono uno specchio al di sopra del letto a baldacchino. La pittura si trasformò presto in una biografia della sua vita (e il suo diario ne rappresenta sicuramente una delle opere più interessanti) riuscendo a trasformare l’immobilità e la sofferenza in opportunità artistica. “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio”. Nel 1929 sposò il pittore Diego Rivera, con il quale ebbe un rapporto burrascoso a causa dei suoi numerosi tradimenti, ma anche per lei la vita sentimentale fu segnata da varie relazioni etero ed omosessuali con personaggi di spicco della cultura dell’epoca, tra cui quella con il poeta surrealista André Breton che ne organizzò le prime mostre a Parigi e New York nel 1939. Morì di embolia polmonare a 47 anni nel 1954.

Il caos dentro è una mostra di forte impatto sensoriale in corso presso la Fabbrica del Vapore di Milano, che per fortuna sono riuscito a vedere prima della chiusura temporanea, in applicazione del DPCM sul Covid 19. Attraverso un percorso coinvolgente ed altamente tecnologico offre la possibilità di addentrarsi nella vita della Kahlo esplorandone il lato umano ed artistico, il rapporto con un corpo martoriato, la passione politica, l’amore passionale e travagliato per il famoso muralista messicano - documentato da lettere e pagine di diari - la collezione di manufatti riconducibili alla cultura ed al folklore messicano, gioielli ed abiti coloratissimi. Spiccano per bellezza gli scatti del fotografo colombiano Leo Matiz il cui obiettivo viene rapito dallo sguardo magnetico della pittrice. L’immersione nel caos interiore e nel travaglio esistenziale della Kahlo é reso ancor più accattivante dall’accurata riproduzione dei tre ambienti più significativi di Casa Azul, l’abitazione in cui visse e che divenne poi sede del museo a lei dedicato: la camera da letto, lo studio – con l’ingombrante presenza della sedia a rotelle davanti al cavalletto - ed il giardino. Di grande effetto la riproduzione di alcune sue opere in formato Modlight, in cui il dipinto digitalizzato viene impresso su una lastra di polimetilmetacrilato e prende vita attraverso una retroilluminazione omogenea a Led. A quest’icona del XX secolo sono stati dedicati film, abiti, una graphic novel ed addirittura una Barbie, oltre ad una notevole quantità di francobolli qui esposti che ne celebrano l’arte, la personalità ed il fascino senza tempo.

Dott. Ing. Pietro Palmieri - 335 5931890

pietropalmieri.abclearning@gmail.com