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Il barocco nelle province di Novara e Verbania

Monferrini, Belfiore, Vallascas e Dell'Omo

Novara - Il progetto triennale “Forme che volano” organizzato dall'Associazione Scrinium in collaborazione con l' Archivio di Stato di Novara, Fondazione Persona e sostenuto dalla Fondazione Banca di Intra Onlus vive il suo momento più significativo: dal 17 al 19 maggio si terranno infatti le Giornate di studio.

Il progetto  vuole proporre una serie di inziative che prendano in esame il periodo centrale del Barocco nelle Provincie di Novara e Verbano-Cusio-Ossola, partendo dal momento successivo alla peste del 1630 fino al 1738, anno del passaggio al Regno del Piemonte. L’idea nasce dalla riflessione sull’importanza che tale epoca assume per questo territorio, un’epoca che, soprattutto per la parte storico economica,  è stata poco indagata dagli studi, anche recenti.

Il Novarese ed il Verbano-Cusio-Ossola esprimono dalla seconda metà del XVII secolo al primo trentennio di quello successivo un straordinaria vitalità culturale che si traduce nella presenza ancora viva di palazzi, chiese, opere d’arte. Su questo piano si rileva una quasi totale dipendenza dalla cultura lombarda, con il conseguente arruolamento delle personalità più significative attive a Milano e provincia: una situazione che vede fortemente privilegiato il fronte religioso, con l’abbellimento di chiese e oratori, sulla traccia di una linea già promossa tra fine 500 e inizio 600 dal vescovo Bascapè, assiduo seguace di Carlo Borromeo. Momenti privilegiati di questo periodo sono la traslazione dei corpi dei Santi patroni, tra cui quello di Novara, Gaudenzio, nello scurolo della basilica, appositamente eretto e apparato: l’episodio mette in atto, infatti,  il cerimoniale proprio di questi eventi, con l’ intervento di artisti, scenografi, letterati, teologi. Il coinvolgimento delle comunità era totale come si conviniva alle grandi occasioni.

Nella stessa ottica sono inquadrabili le storie dei santi che si esprimono nei cicli di teleri che vediamo abbellire numerose chiese del territorio.

Intorno a questi episodi si muove la nobiltà, il cui apparire trova espressione nelle residenze urbane, arricchite di quadrerie e preziose suppellettili, ma anche in quelle di campagna, vere e proprie ville di delizia.

Le giornate di studio si terranno presso l'ex chiesa della Maddalena all'Archivio di Stato di Novara, in corso Cavallotti (ang. Via dell'Archivio) da giovedì 17 maggio (ore 15) a sabato 19. E' prevista la partecipazione di con ricercatori e studiosi di comprovata competenza, che indagheranno il periodo sotto il profilo storico, religioso per poi soffermarsi in particolare sulle arti.

Da non perdere venerdì 18 maggio alle 21 Fondazione Persona presenta Gianni Dal Bello in diVinSanto di Marco Bossi e Gianni Dal Bello. Il viaggio di San Carlo Borromeo nelle terre piemontesi nella visione di Giovan Battista Crespi, detto il Cerano, che progettò la statua del “San Carlone” di Arona, realizzata nel 1698. Un percorso di teatro di narrazione che si integra con le suggestioni dei linguaggi della musica e degli effetti visivi.

Per informazioni: Segreteria del Progetto c/o Archivio di Stato via dell‘Archivio 2 – 28100 Novara. Tel. 0321 398229 E-mail: scriniumbarocco@libero.it www.formechevolano.altervista.org. Facebook Pagina – Forme che volano