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Il Bosone novarese

Novara - Il 16 dicembre, nell’Aula Magna dell’Università di economia del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” , sede novarese, gli intenti di infondere tanta passione, curiosità e amore per la scienza, sono stati pienamente soddisfatti. Una mattinata iniziata tra un croissant e la ricerca dell’Aula Magna insieme ad un conferenziere arrivato un po’in ritardo, i posti a sedere che si riempivano via via che i sussurri si facevano sempre più numerosi. L’associazione culturale Piero Piazzano ha organizzato per il 12° anno consecutivo un’ottima conferenza per circondare il premio giornalistico per la divulgazione scientifica, di cui è stata ideatrice e promotrice. 

“Dove va a finire l’infinito?” è questa la domanda che ha dato il titolo all’evento, ed è questa una delle molte domande che assilla tutti, scienziati e non, fin da giovani e sempre ci seguirà. È uno delle promesse che questa conferenza si è fatta: far comprendere alle persone che le domande che ogni giorno ci pungono più o meno forte, che costituiscono i meravigliosi misteri della vita, altro non sono che le stesse domande della Scienza. Importantissima segue dunque, la diffusione del messaggio scientifico, dell’innovazione, e quasi santi, sono stati considerati se non proprio definiti, quei nostri antenati che devolvettero la vita alla ricerca, nonché alla curiosità.

Alle 9.30, 15 minuti dopo l’orario prestabilito sulla brochure, 15 minuti accademici e bonari, senza i quali molti –me compresa- avrebbero perso l’inizio, parte l’introduzione allo spazio, proiettati tra stelle e formule da Lucilla Giagnoni. A seguire l’illustre scienziato Guido Tonelli, a capo dell’esperimento CMS; da anni lavora corteggiando il Bosone assieme a ricercatori di 42 paesi diversi, riuscito con la sua immensa troupe a stanare il Bosone in una delle sue passeggiate sulla materia.
E ancora, in una ricca scaletta menti su menti, scienziati astronauti e giornalisti condividevano esperienze e informazioni con una moltitudine di occhi fissi su di loro.
L’astronauta Umberto Guidoni, appassionante. Suggestivo ammirare l’alba terrestre e le luci che di notte avvolgono il Nilo, interessante scoprire piccolezze della vita di un astronauta. Giovanni Bignami, genio che tra passi di danza e gesti da vigile urbano intimava ai tecnici di abbassare le luci e nel mentre ci viziava con dolcetti fatti di esplorazioni terrestri, oceaniche e stellari. Queste ultime non sono più sogni con le nuove possibilità ed innovazioni energetiche; presto l’uomo incontrerà mondi vivibili da scoprire e studiare, e perché no? Magari anche nuove forme di vita.

Giovanni Caprara, Alberto Toscani, e molti altre presenze si sono susseguite sullo scranno in legno per parlare e far lavorare le menti degli ascoltatori.
Per chiudere, la consegna del Premio “Piero Piazzano” 2013 a Nicola Nosegno.
Pieno di spunti riflessivi e argomenti da approfondire; temi, nomi e date che gli spettatori si appuntavano pensando di riprenderle una volta a casa. Questo è stato l’esito di una mattinata che ricordava un po’ gli innovativi talk shows delle TED conference. Il tutto, signori e signore, nel quel di Novara, provincia piccola, in crescita, ma grazie a qualcuno anche accorta a novità, sviluppo e cultura.

Silene Gambino

(nella foto la consegna del Premio Piazzano a Nicola Nosengo, giovane giornalista che si è occupato in particolare di tecnologia, neuroscienze e medicina, collaborando con diverse testate (tra cui L’Espresso, La Stampa, Le Scienze, Mente e Cervello, Galileo, ilSole24Ore). Attualmente, tra le altre cose, scrive come giornalista freelance per Wired Italia, L’Espresso, nature e The Economist»). dal profilo Facebook del sindaco di Novara, Andrea Ballarè