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Il delitto di via dell'Orsina con Massimo Dapporto e Antonello Fassari

Appuntamento al Teatro Coccia sabato 4 e domenica 5 febbraio

Novara - Appuntamento al Teatro Coccia per la commerdia 'Il delitto di via dell'Orsina' in programma sabato 4 alle ore 21 e domenica 5 febbraio alle 16. Si tratta di un'opera di Eugène-Marin Labiche, traduzione Andrée Ruth Shammah e Giorgio Melazzi, adattamento e regia Andrée Ruth Shammah, con due protagonisti straordinari come Massimo Dapporto e Antonello Fassari, oltre a Susanna Marcomeni, Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella e Luca Cesa-Bianchi.  Musiche Alessandro Nidi; scene Margherita Palli; costumi Nicoletta Ceccolini; luci Camilla Piccioni; sagome tratte dalle opere di Paolo Ventura; aiuto regista Benedetta Frigerio; assistente alla regia Diletta Ferruzzi; assistente allo spettacolo Lorenzo Ponte;  assistente alle musiche Fabio Cherstich con contributi di Michele Tadini; assistente scenografa Francesca Guarnone; fondali Rinaldo Rinaldi; arredi Plinio il Giovane; pittore scenografo Santino Croci; direttore di scena Paolo Roda; macchinista Riccardo Scanarotti; elettricista Federico Calzini; fonico Emanuele Martina; sarta Alessia Di Meo; amministratrice di compagnia Carla De Gasperis; scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti e FM Scenografia; costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni; produzione Teatro Franco Parenti / Fondazione Teatro della Toscana.

Un uomo si sveglia e si ritrova uno sconosciuto nel letto, entrambi hanno una gran sete, le mani sporche e le tasche piene di carbone ma non sanno perché, non ricordano niente della notte precedente. Lentamente i due tentano di ricostruire quanto accaduto, ma l’unica cosa di cui sono certi è di essere stati entrambi a una festa di ex allievi del liceo. Di quello che è accaduto quando hanno lasciato il raduno non sanno niente. Da un giornale apprendono che una giovane carbonaia è morta quella notte e tra una serie di malintesi ed equivoci si fa strada la possibilità che i due abbiano commesso quell’efferato omicidio. Per rimuovere le prove della loro colpevolezza si dimostreranno così capaci del peggio.

Eugène-Marin Labiche nacque a Parigi nel 1815 da una famiglia di ricchi borghesi, industriali molto stimati. E fu proprio nella “borghesia” che trovò quasi tutti i protagonisti e gli intrecci delle sue pièces. Borghesi con tutte le loro manie, le loro pecche, i piccoli difetti e le grandi virtù. Ha firmato in quarant’anni ben 174 copioni fra commedie e atti unici, scritti da solo o in collaborazione con altri autori. Una frenetica attività drammaturgica che ha prodotto alcuni capolavori come Un cappello di paglia di Firenze ed è culminata con due messinscene alla Comédie Française e la chiamata all’Académie Française. Fu consacrato anche come il “re del teatro da boulevard”, genere di teatro leggero e comico allestito in teatri parigini a gestione privata, come il Palais-Royal dove il drammaturgo portò in scena anche L’Affaire de la rue de Lourcine nel 1857 e 29 degrés à l’ombre nel 1873.