Share |

Il Violino Noir di Gabriele Formenti

La storia dello strumento costruito da Antonio Stradivari per il violinista francese Jean-Marie Leclair rivive in un romanzo, dove realtà e finzione si intrecciano su piani temporali diversi

Novara - Degli oltre 200 violini costruiti da Antonio Stradivari giunti fino a noi, sono molti quelli che hanno una storia da raccontare. Spesso questa storia è stata scritta dai possessori di questi strumenti, che di volta in volta, nel corso dei vari secoli, hanno consentito a questi meravigliosi e magici strumenti di sopravvivere. Molti di questi strumenti portano ancora oggi il nome di chi li possedette e li suonò: ricordiamo fra i molti, lo Stradivari “Oistrakh”, appartenuto al celebre virtuoso russo ma da lui in realtà mai utilizzato, e strumenti come l’ “Ole Bull”, il “Sarasate”, lo “sleeping beauty” e tanti altri ancora. Nomi affascinanti che raccontano una storia fatta di passione e dedizione totali per la musica e che oggi possiamo sentire risuonare in concerto e in disco.

Fra questi strumenti, quello costruito da Stradivari per il celebre violinista francese Jean-Marie Leclair merita particolari attenzioni. Fu lo stesso Leclair a commissionare lo strumento al liutaio cremonese nel 1721. Leclair, rinomato violinista e compositore, è oggi ricordato non solo per le sue pregevoli composizioni per violino (Sonate, Sonate a Tre, Concerti) ma anche per essere stato uno dei primi compositori francesi a introdurre con convinzione lo stile italiano su suolo francese.

Nell’ottobre del 1764 Leclair fu trovato assassinato. Nelle mani cingeva ancora il suo prezioso strumento, dal quale non si separava mai. Se non si conoscono le ragioni della sua morte violenta, il suo violino in qualche modo continua a raccontare quella storia, presentando chiaramente un’impronta insanguinata sulla sua tavola armonica.

Gabriele Formenti, al suo secondo romanzo storico, ripercorre quanto accaduto a Leclair ambientando il romanzo su diversi piani temporali: nella bottega di Stradivari a Cremona, nel 1721, quando il celebre liutaio riceve l’ordine di realizzare un nuovo strumento per Leclair; a Parigi nel 1748, quando Leclair, all’apice del suo successo, compone alcuni dei suoi brani più famosi; negli Stati Uniti d’America nel 1789, dove la neonata Nazione è guidata dal suo primo Presidente George Washington; infine ai giorni nostri, a San Francisco nel 2013, quando una coppia di detective viene chiamata sul luogo di un delitto insolito: nel camerino del Teatro dell’Opera della città viene ritrovata assassinata la violinista Elizabeth Chang. Il suo prezioso strumento, un violino costruito da Antonio Stradivari nel 1721 per il francese Jean-Marie Leclair, viene trafugato.

Fra rigore storico e invenzione narrativa, Gabriele Formenti propone un raccontodove protagonista assoluta è, in fondo, la musica e i suoi protagonisti. Fra questi ricordiamo anche il violinista italiano Guido Rimonda, attuale possessore del violino di Leclair, virtuoso apprezzato a livello internazionale, oggi docente presso il Conservatorio statale di Musica “G. Cantelli” di Novara, che nella postfazione al romanzo racconta al lettore le emozioni di suonare oggi in giro per il mondo e in disco questo strumento così ricco di fascino e storia.

Il Violino Noir”, autore: Gabriele Formenti. Pagg. 249. Euro 14. Disponibile anche in ebook - www.bibliotheka.it.