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L’Elisir d’Amore di Donizetti all'Arengo del Broletto

Eugenia Braynova

Novara Domenica 4 ottobre alle 20.30  nell’Arengo del Broletto, un appuntamento per gli appassionati della lirica: L’Elisir d’Amore, melodramma buffo in due atti su libretto di Felice Romani, e musica di Gaetano Donizetti. L’opera sarà messa in scena dai cantanti del Teatro Regio di Torino: Eugenia Braynova (nella foto, soprano), nel ruolo di Adina, ricca e capricciosa fittaiuola; Mattia Pelosi (tenore), nel ruolo di Nemorino, giovane e semplice, innamorato di Adina; Niccolò Scaccabarozzi (baritono), nel ruolo di Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio; Lorenzo Battagion (basso buffo), nel ruolo del Dottor Dulcamara, medico ambulante; Elisa Ferrari (soprano), nel ruolo di Giannetta, villanella. A interpretare comparse, villani e villanelle, soldati e suonatori del reggimento, notaio e servitori sarà il Coro lirico "Le Voci Amiche" di Carpignano-Ghislarengo. Al pianoforte il Maestro Roberto Santocchi.

Sull’opera. Definita in partitura «melodramma giocoso», rientra a pieno titolo nella tradizione dell'opera comica, anche se in essa trova ampio spazio l'elemento patetico, che raggiunge la sua punta più alta nel brano più noto: la romanza cantata dal protagonista Nemorino, “Una furtiva lagrima”, brano entrato - come del resto l'intera opera - nel cosiddetto repertorio. L'opera andò in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832 al Teatro della Cannobiana di Milano, che l'aveva commissionata in sostituzione di un'opera che non era stata preparata in tempo da un altro autore. Romani aveva derivato il libretto da un testo scritto l'anno prima da Eugène Scribe per il compositore Daniel Auber, “Le Philtre”. Donizetti ebbe a disposizione solo quattordici giorni per consegnare il suo lavoro, sette dei quali servirono a Romani per adattare il testo di Scribe. Nonostante la gravosissima pressione riuscì tuttavia a confezionare quello che sarebbe stato - insieme al “Don Pasqual” e alla triade rossiniana formata da “L'Italiana in Algeri”, “Il barbiere di Siviglia” e “La Cenerentola” - uno degli esempi più alti dell'opera comica ottocentesca. Fin dal suo apparire, l'Elisir ebbe un grande successo con trentadue repliche consecutive. A farlo immediatamente amare dagli appassionati della lirica è in particolare la tipica melodia donizettiana che anche in questo caso accompagna motivi piacevoli che bene mettono in risalto la vena buffa del compositore bergamasco, capace di trasformare con agile inventiva la risata in sorriso, sia pure talvolta velato di malinconia (e la già citata aria della furtiva lagrima ne è una limpida testimonianza).

L’appuntamento è organizzato dal Comune di Novara in collaborazione con la Fondazione Teatro Coccia, nell'ottica di promuovere la lirica, portandola in luoghi “insoliti all’ascolto” in città. Ingresso: 10.00 euro. I biglietti sono acquistabili la sera stessa dello spettacolo presso l’Arengo del Broletto, Via Fratelli Rosselli, 20.