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Lucia di Lammermoor al Coccia: ritorna la grande lirica

Novara - Doppio appuntamento con Lucia di Lammermoor, opera scritta da Gaetano Donizetti. Il Teatro Coccia alza il sipario su questo classico della lirica venerdì 2 alle 20.30 – Turno A e domenica 4 novembre alle 16 – Turno B. Si tratta di un dramma tragico in tre atti, la cui prima rappresentazione ebbe luogo a Napoli al Teatro San Carlo il 26 settembre del 1835. Scene e costumi di Josef Svoboda riprese da Benito Leonori; maestro concertatore e direttore Matteo Beltrami; regia di Henning Brokhaus. Orchestra: I Pomeriggi Musicali di Milano - Coro del Circuito Lirico Lombardo. 

Personaggi: Lucia, sorella di Enrico AshtonEkaterina Bakanova; Edgardo, sir di Ravenswood Francisco Corujo; Enrico Ashton, lord Serban Vasile; Arturo Bucklaw, lord Alessandro Scotto di Luzio; Raimondo Bidebent, educatore e confidente di Lucia Giovanni Battista Parodi; Alisa, damigella di Lucia Cinzia Chiarini; Normanno, capo degli armigeri di Ravenswood Alessandro Mundula.

La trama: malgrado l’odio atavico che separa le loro famiglie, Edgardo e Lucia si amano e s’incontrano di nascosto. Ma Edgardo deve assentarsi, chiamato altrove dalle vicende della lotta nella quale è impegnato. Prima di partire rammenta a Lucia che Enrico Ashton gli ha ucciso il padre. Perdonerà, tuttavia, se potrà sposarla. Lucia lo prega di tenere ancora segreto il loro amore, ma gli giura eterna fedeltà. Nel secondo atto Enrico, prossimo alla rovina perché la sua fazione è perdente, inganna Lucia facendole credere che Edgardo s’è legato a un’altra donna e la costringe a sposare il potente Lord Arturo Bucklaw. Durante la cerimonia di nozze Edgardo irrompe nel castello degli Ashton, rimprovera a Lucia l’infedeltà di cui s’è macchiata e maledice lei e la sua stirpe. La seconda parte del secondo atto vede Edgardo trascorrere la notte nello spoglio salone della torre nella quale risiede. Sopraggiunge Enrico, venuto a sfidare colui che ha osato turbare la cerimonia di nozze. Edgardo accetta la sfida, che avverrà all’alba. Intanto (terza scena del secondo atto) nel castello di Enrico gli invitati festeggiano ancora le nozze di Lucia con Arturo, ma sopraggiunge Raimondo, sconvolto, e narra che Lucia ha ucciso il marito traffigendolo con una spada. Il turbamento degli astanti è accentuato dalla comparsa di Lucia che, ormai folle, immagina prima che si stiano celebrando le sue nozze con Edgardo e poi, con una sorta di ritorno alla realtà, di rivelare all’amato di essere stata costretta a sposare Arturo. A questo punto cade svenuta. Nell’ultima scena, che si svolge all’esterno della torre di Edgardo, questi, affranto per essere stato tradito da Lucia, immagina di rivolgersi a lei e di annunciarle che tra poco egli morrà. Medita evidentemente – anche se il libretto non lo precisa – di lasciarsi uccidere da Enrico. Sopraggiungono Raimondo e gli invitati alle nozze: Edgardo apprende ciò che è accaduto e che Lucia è agonizzante. Vorrebbe rivederla, ma quando i rintocchi d’una campana annunciano che Lucia è morta, si trafigge con un pugnale.