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Moda che va oltre la passerella

L’arte del maestro Morgan approda sul palco in teatro e in una galleria d’arte
Morgan

Novara - Trentacinque anni d’intensa attività, iniziati tra le mura di una piccola bottega in corso Cavallotti e che oggi si rispecchiano nella preziosa bomboniera che è la Maison situata in piazza della Erbe, in pieno centro città. Quale città? Sempre Novara: punto nevralgico dell’arte di Morgan, istrionico titolare dell’atelier “Maison Clauds Morene” che,per la moda, ha girato il mondofacendo slalom tra studi di sartoria, boutique delle grandi griffe e passerelle ma che ha scelto di non spostare le sue radici e far germogliare la sua arte e il suo stile, sotto la Cupola.

«Sono molto legato alla città di Novara – commenta Morgan (soprannome attribuitogli, anni fa, dalla regina della moda Vivienne Westwood e mai più dismesso)– e credo che, seppur nella sua dimensione di provincia, abbia molto da dare. Mi piace raccogliere gli stimoli che la città lancia e cerco sempre di restituirli arricchiti dalla mia prospettiva. Le grandi metropoli, anche per quel che riguarda l’universo moda, hanno tutti i lati positivi che ben conosciamo ma, nelle città più piccole, è più facile valorizzare i dettagli e le persone. Ecco perché sono rimasto qui ed ecco perché mi piace sempre creare collaborazioni con altri soggetti del territorio».

Nel mese di aprile, ben due gli esempi di collaborazione che Morgan ha scelto di intraprendere per applicare l’arte della moda in ambiti che, solo apparentemente, possono sembrare lontani. Suoi, infatti, sono i due cambi d’abito indossati dalla protagonista dello spettacolo “Moi” che andrà in scena al Teatro Coccia, con la regia di Chiara Pasetti, mercoledì 5 aprile alle 21 (info e costi biglietteria@fondazioneteatrococcia.it) e sempre realizzate da Morgan sono le installazioni che saranno posizionate nei locali della Galleria Rotaross (via Andrea Costa 2d) a far da contrappunto alle opere d’arte di Sergio Cerini, nella sua personale “Come un vestito” che inaugurerà domenica 9 aprile alle 17. La moda che, quindi, si fa arte sul palcoscenico e, contemporaneamente, si affianca all’arte figurativa. Due occasioni, vicine nel tempo ma lontane della struttura cui Morgan ha scelto di attribuire anche il proprio tocco.

«Lo spettacolo “Moi” – racconta Morgan- illustra la vita di Camille Claudel, scultrice francese vissuta tra fine Ottocento e inizio Novecento e fatta internare in un ospedale psichiatrico dalla famiglia. La regista, Chiara Pasetti, novarese, mi ha chiesto, con grande schiettezza, il favore di realizzare i costumi della protagonista e ho scelto di farlo, per la prima volta dopo 34 anni. Allora avevo creato gli abiti dei protagonisti di un video clip; tutti con taglio vivo e cuciti addosso direttamente ai protagonisti mentre per lo spettacolo di oggi il lavoro fatto è molto diverso».

Due, infatti, i cambi d’abito realizzati per la protagonista dello spettacolo, interpretata dall’attrice Lisa Galantini. Il primo è un abito di un rosa “aranciato” di raso di cotone composto da una gonna molto larga con strascico e una struttura che consente di creare l’ampiezza sul fondoschiena e una giacca, con corpo sciancrato e maniche a palloncino realizzate grazie a giochi di tulle e ad un unico bottoncino. Durante lo spettacolo, la protagonista si trova, poi, a levarsi l’abito e qui appare il secondo abbinamento realizzato da Morgan. «Insieme alla mia sarta – spiega– abbiamo realizzato una camicia con pizzi e rouge, decisamente scollata, cucita con un tessuto di lino color crema e unita a un paio di culotte lunghe fin sotto il ginocchio, molto simili, come forma, ai pantaloni dei soldati russi; sempre dello stesso colore. Era importante creare abiti funzionali al teatro sia dal punto di vista visivo e della resa sia dal punto di vista pratico: di grande effetto, quindi, ma anche robusti tanto da poter essere lavati spesso».

Di foggia e tessuti totalmente differenti sono le installazioni che Morgan ha preparato per arricchire la mostra personale del maestro Sergio Cerini, originario di Suno, intitolata “Come un vestito” che sarà inaugurata domenica 9 aprile alle 17 alla Galleria Rotaross di Novara (via Andrea Costa 2d) e che rimarrà allestita fino al prossimo 5 maggio. (info su www.galleriarotaross.com).

«Mi lega a Sergio Cerini un’amicizia di lunghissima data – racconta Morgan– insieme a lui e alla sorella Ernestina ricordo le prime trasferte alle sfilate di Parigi e Londra quando ancora, giovani e inesperti, dovevamo entrare di nascosto. L’arte di Sergio Cerini richiama l’idea del baule della nonna da cui gli oggetti escono impolverati, modificati, a volte consunti in un gioco materico di grande impatto ed ecco perchè, per l’occasione ho pensato di realizzare 5 pezzi che siano perfettamente inseriti nel contesto ma che, in qualche modo, creino contrasto».

In mostra, ci saranno cinque pezzi ideati e realizzati per l’occasione. «Ho pensato di affiancare alle opere di Cerini un campionario speciale – prosegue– composto da una gonna, un abito femminile, camicie e pantaloni femminili e maschili; tutti prodotti con un unico tessuto di cotone bianco che possa mostrare i tagli e le cuciture, grazie a giochi di luce. Delle vere e proprie sculture quasi surreali, con maniche estremamente lunghe e dettagli inaspettati che portino lo spettatore a riflettere sul concetto di moda».

Due occasioni diverse in città, quindi, che diventano opportunità per sperimentare la moda in ambiti artistici che spesso le corrono paralleli: «Per il teatro – chiude Morgan– ho dovuto seguire indicazioni precise per adeguare i modelli alla protagonista e alla storia mentre per i capi da esporre in galleria mi sono potuto sbizzarrire di più, seguendo l’estro del momento ma sono entrambi eventi a cui sono molto felice di aver partecipato. E’ stato bello aggiungere anche la mia prospettiva allo sguardo degli artisti coinvolti».