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NON E’ VERO MA CI CREDO

Nuova Canovacci e Fantasia presenta una commedia in 3 atti di Peppino de Filippo in programma venerdì 17 marzo alle 21 presso l'auditorium di Attico delle Arti in largo Donegani 5-5/a
Angelo Coviello

Novara - Le Associazioni Culturali Amici di Attico delle Arti e Nuova Canovacci e Fantasia presentano ‘Non è vero ma ci credo’ 3 atti di Peppino de Filippo in programma venerdì 17 marzo alle 21 presso l'auditorium di Attico delle Arti in largo Donegani 5-5/a a Novara. Questa divertentissima commedia in tre atti, in scena per la prima volta tra il 1941 e il ’42, è considerata il capolavoro comico di tutta la produzione teatrale di Peppino De Filippo. Fu uno dei più grandi successi dei fratelli De Filippo (Eduardo, Peppino e Titina), che lo interpretavano insieme. Ottenne un così vasto successo che dieci anni più tardi venne realizzato anche un film e ancora oggi è accolta dal pubblico con grande favore per l’attualissima vena di comicità amara e di riflessione: un teatro di qualità, capace di trasmettere agli spettatori emozioni autentiche e dirette. Il suo tema conduttore è la superstizione, di cui il filosofo Benedetto Croce, morto a Napoli nel 1952, diceva: “non è vero, ma prendo le mie precauzioni”. Questa frase fu poi ripresa dal grande Eduardo che soleva spesso dire “Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”. E’ uno spettacolo di puro divertimento, che mette in scena la quotidiana ossessione (nello specifico partenopea, ma non solo) dei riti superstiziosi, con i suoi personaggi tipici, metaforici ma semplici. La commedia potrebbe essere considerata datata, ottant’anni non sono pochi, ma risulta ancora gradevole per due motivi: perché Peppino riesce a scrutare l’animo umano non in maniera seria e didascalica, bensì ironica e, tutto sommato, un po’ indulgente e perché attraverso la comicità delle situazioni sceniche affronta un tema che è comune un po’ a tutti, anche a chi dice di esserne completamente al di fuori e che continuerà ad essere attuale nel tempo.

La trama: il commendatore Gervasio Savastano è tormentato dalla superstizione; i suoi affari non vanno bene e lui ritiene che la colpa sia di un suo impiegato, Belisario Malvurio, cui attribuisce un influsso malefico. Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata di un giovane impiegato, che il commendatore ritiene non all'altezza della ragazza. All'improvviso, però, la fortuna sembra ricordarsi del commendator Savastano; in azienda arriva un giovane, Alberto Sammaria, gobbo, e con il suo arrivo gli affari cominciano di colpo ad andar bene. Anche la figlia del commendatore sembra aver ritrovato la serenità, il giovane di cui era perdutamente innamorata è diventato un lontano ricordo. Tutto sembra filare liscio, ma il diavolo ci mette lo zampino: Alberto Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di Rosina, e per questo motivo è costretto a dare le dimissioni. Il commendatore è disperato, ma troverà una soluzione: convincerà sua figlia a sposare Sammaria. Dopo un iniziale resistenza, la ragazza si convince; ma un incubo sconvolge i sogni del commendatore: che i suoi nipotini ereditino il difetto fisico di Sammaria. Il matrimonio si celebra, ma il commendatore non riesce ad allontanare i suoi timori e comunica ai ragazzi la sua intenzione di invalidare le nozze; ma a questo punto scoprirà di essere stato raggirato: Sammaria non è altri che il giovane di cui Rosina era sempre stata innamorata e la gobba era solo un artificio per consentirgli di entrare nelle grazie del futuro suocero. Il commendatore cede all'amore dei due giovani, anche perché, pure se non è gobbo, Sammaria ha portato bene.

“Nuova Canovacci e Fantasia” - la compagnia nasce nel 2007 come Associazione Culturale da una iniziativa di insegnanti e genitori della Scuola “Buscaglia”. In pochi mesi si allestì uno spettacolo teatrale al Salone “Borsa”: “L’innaffiatore del cervello di Passannante”, un monologo di Ulderico Pesce adattato a drammaturgia a più voci da Angelo Coviello. Successivamente si rappresentò l’unico lavoro teatrale prodotto da Gabriel Garcia Marquez: “Diatriba d’ amore contro un uomo seduto”. L’incontro col teatro di Eduardo indusse a portare sulle scene “Natale in casa Cupiello”, “Questi fantasmi”, “Filumena Marturano” e “Napoli Milionaria” (in preparazione). Recentemente è andato in scena “Quattro mamme scelte a caso”, di giovani autori napoletani che rendono un omaggio ad Annibale Ruccello, uno dei drammaturghi più innovativi del teatro de 900. Nelle “Quattro mamme scelte a caso” prevalgono gli elementi propri del teatro ruccelliano: il linguaggio crudo e schietto delle donne del popolo, l’indignazione contro un mondo notturno e crudele, l’umorismo amaro e l’ironia presenti in ognuna delle protagoniste. La Compagnia si esibisce inoltre nelle “Mappate”, spettacoli di varietà che comprendono meditazioni, letture, poesie, scenette, musiche, danze e canzoni napoletane, con interpreti interni ed esterni al gruppo.

COSTO BIGLIETTO: Euro 12,00 - Ridotto under 16 € 8,00 Comprensivo di € 1,00 di quota associativa Info e prenotazioni: 0321 691339 – 347 5765539 – Email: atticodellearti@gmail.com