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Nuares in trè righi e do paroli

Luigi Ceresa

Novara - Grande successo domenica 15 gennaio nella splendida cornice dell’Arengo del Broletto per la premiazione del concorso di prosa dialettale “Nuares in trè righi e do paroli” organizzato dall’associazione Nuares.it, dall’Academia dal Rison e dalla ProLoco di Novara. Giunta ormai all’ottava edizione, questa manifestazione ha “dato i natali alla Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali che ricorre il 17 gennaio – ha ricordato il presidente di Nuares.it, Giorgio Ravizzotti – Siamo in un momento di transizione del concorso che vorrebbe aprirsi anche a scrittori della Valsesia e della  provincia del Verbano Cusio Ossola in modo da rappresentare al meglio i dialetti dei territori confinanti con Novara”. Presente alla premiazione anche Antonia Suardi, rappresentante dell’Unpli Piemonte, che ha espresso il suo “orgoglio di portare a conoscenza di tutto il territorio nazionale la Giornata del dialetto e delle lingue locali. Il dialetto è proprio la musica, l’assonanza dei nostri ricordi e delle nostre memorie e per questo è così importante”.

“Tenere vive le nostre tradizioni, viva identità della nostra città e della nostra comunità, è l’obiettivo di questo gruppo di volontari che lavora con passione e con energia – ha detto nel suo saluto il sindaco Alessandro Canelli – Uno dei mezzi per raggiungere questo obiettivo è coinvolgere anche i bambini che con la loro creatività dànno nuova linfa vitale al dialetto novarese: proprio per questo oggi sono presenti gli alunni delle classi quinte della scuola elementare Rigutini che si esibiranno in un divertente sketch”.

La giuria letteraria, composta da Lucilla Giagnoni, Cesarina Cavanna, Claudio Pasquino, Gianfranco Pavesi e Alfredo Guidotti ha premiato Mary Massara “Magarìa dal Tsin”, Luigi Ceresa “I dü fineral” e Piera Maria Arienta “ Na storia prufüma”. Patrizia Giromini ha avuto una segnalazione dalla giuria per il racconto “Temp d’aütun”. La giuria di esposizione orale, presieduta da Paolo Nissotti, ha scelto come migliore interpretazione quella di Luigi Ceresa (nella foto).