Share |

RIAPRE IL MUSEO DEL GIOCATTOLO DI CASA ROGNONI

Novara - Il Museo del Giocattolo, nelle Salette didattiche di Casa Rognoni, riapre al pubblico dopo mesi di chiusura: porte aperte da questa mattina alla singolare raccolta  che sarà visitabile gratuitamente dal martedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.30 ed il Sabato dalle 14.00 alle 19.00 (Lunedì chiuso).

La casa museo - Antico palazzo situato in una delle vie urbane più centrali della città di Novara, offre alla collettività una testimonianza del prezioso arredo di famiglia, lasciatoci nel 1985 da Alessandra Rognoni Salvaneschi. Gli oggetti e le collezioni d’arte applicata che vi sono conservate, frutto della passione sua e del marito Franz, furono raccolti e custoditi nelle stanze della raffinata abitazione cittadina con l’intento di raccogliere il maggior numero possibile di documenti della cultura materiale dell’ambiente novarese. Vi si trovano infatti pizzi, ricami ottocenteschi, abiti d’inizio novecento, ceramiche strumenti professionali e di mestiere, attrezzi da lavoro domestico e un importante raccolta di giocattoli d’epoca, di cui la mostra presenta una selezione. 

L’esposizione - Nella concezione attuale il gioco fa parte del mondo dell’infanzia. Ma non è sempre stato così. Solo con l’ascesa e il rafforzamento della borghesia, nel XVIII e nel XIX secolo, la fase dell’infanzia fu scoperta in tutte le sue caratteristiche e da allora il gioco divenne strumento educativo. Il riconoscimento dell’essenza liberatoria, fantastica e creativa del ‘giocare’ determinò la nascita di oggetti destinati ai bambini: i giocattoli. Scrive Baudelaire: “… Tutti i bambini parlano con i loro giocattoli; i giocattoli diventano gli attori nel grande dramma della vita, ridotto alla misura della camera oscura del loro piccolo cervello. I bambini dimostrano attraverso il gioco la loro grande capacità di astrazione e la loro enorme forza immaginativa. Questo mezzo con cui i bambini soddisfano la fantasia è segno della spiritualità dei loro concetti artistici. Il giocattolo rappresenta l’iniziazione del bambino all’arte, o piuttosto all’applicazione pratica dell’arte, e divenuto adulto, nessuna perfetta opera d’arte susciterà in lui lo stesso calore, lo stesso entusiasmo, la stessa sicurezza…” .

Teatrini, marionette, lanterne magiche - Nella seconda metà dell’Ottocento si diffonde il “gioco del teatrino” sintesi di due tradizioni contrapposte e lontane: quella popolare degli spettacoli di piazza tenuti dai burattinai ambulanti, e quella colta del teatro delle marionette in voga nei salotti aristocratici. Protagoniste dei teatrini sono le marionette, mosse con estrema perizia dai marionettisti attraverso un sistema di fili, esse ripropongono i personaggi delle favole più care all’infanzia. Altre forme di svago molto apprezzate sono le lanterne magiche. Ad esse spetta il merito di avere introdotto gradualmente il movimento delle immagini, precorrendo così le moderne forme di animazione.

Giocando s’impara - Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si assiste alla nascita del giocattolo industriale come ricostruzione del mondo dell’adulto. Scopo di queste ricostruzioni d’ambiente è l’acquisizione di destrezza e dimestichezza con le attività femminili per le bambine, e la conoscenza del mondo del lavoro per i maschietti. Tutto ciò rappresentava un  passaggio indispensabile nell’educazione del bambino verso la vita futura. 

I giochi di società - Nati inizialmente come occasione di svago e passatempo per gli adulti, con l’affermarsi dell’attenzione al mondo infantile essi si connotano di nuovi significati e di intenti didattici e pedagogici. Creati con semplici materiali, quali la carta e il legno, tra la fine del 19° secolo e l’inizio del 20° si diffondono sul mercato che, rispondendo ad una pressante domanda, ne inventa di nuovi destinati esclusivamente ai fanciulli. 

Le bambole - Fin dalle sue origini antichissime la bambola si identifica come giocattolo “sovrano” tra tutti gli altri balocchi. Le bambole non erano - e non sono ancora oggi - solo giochi: questo concetto appare ben chiaro di fronte alla loro apparenza di “duplicati umani”.  Oggetto di innegabile bellezza, con il suo fascino irresistibile conquista grandi e piccini e diventa il simbolo e il veicolo di emozioni e desideri. 

Il mondo in miniatura - Lo spirito di emulazione che spinge il bambino ad imitare il comportamento dell’adulto si esprime con la produzione di piccoli modelli in scala quali navi, soldatini, mezzi di trasporto. Veri e propri capolavori che, prodotti inizialmente dagli artigiani, a partire dal 19° secolo, vedono la nascita di industrie che utilizzano diversi materiali quali stagno, piombo, latta e, più tardi, la gomma. 

Informazioni:  Telefono: 0321 3702758 Numero Verde: 800 500 257 Fax: 0321 3702760