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SI INAUGURA LA MOSTRA AVORI RARI

Esposti gli antichi dittici eburnei della Cattedrale e della Basilica di San Gaudenzio

Novara - Venerdì 20 ottobre alle 17,30, presso la sala della Maddalena del palazzo dei Vescovi di Novara (via Puccini, 11), sarà inaugurata la mostra “Avori rari. I dittici episcopali della Chiesa novarese”.

PER LA PRIMA VOLTA IN MOSTRA INSIEME I DITTICI EBURNEI - La mostra - organizzata dall’Ufficio per i beni culturali ecclesiastici della diocesi di Novara e curata da Simona Gavinelli (docente all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) – sarà visitabile dal 21 ottobre al 20 dicembre il sabato e la domenica dalle 14,30 alle 18, con possibilità di visite fuori orario prenotando allo 0321 661654. Saranno esposti, per la prima volta insieme, entrambi i dittici eburnei recanti la cronotassi degli antichi vescovi novaresi: quello della Cattedrale e quello di San Gaudenzio.

Accanto ai dittici saranno esposti alcuni codici antichi con le vite dei primi pastori novaresi, conservati nell’Archivio Storico Diocesano, nella Biblioteca del Capitolo della Cattedrale e nell’Archivio parrocchiale di Intra.

L’evento sarà anche l’occasione per visitare alcune sale del palazzo dei vescovi, normalmente chiuse al pubblico.

COSA SONO I DITTICI? «I dittici sono preziose tavolette in avorio lavorato– spiega Gavinelli -. In epoca romana erano doni celebrativi di unioni matrimoniali e di nomine consolari. Con il Cristianesimo gli originali dittici imperiali vennero riadattati come legature di evangeliari, o come contenitori dove i testi preesistenti venivano sostituiti con preghiere, immagini devozionali o liste episcopali che legittimassero la continuità della Chiesa locale. E’ quello che accadde a Novara per i due dittici della Cattedrale e della Basilica di San Gaudenzio».

PROGETTO CITTA’ E CATTEDRALI 2017 - La mostra che si inaugura venerdì è inserita nel progetto annuale di "Città e Cattedrali", promosso dalla Consulta Regionale per i beni culturali delle diocesi piemontesi, dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione CRT.

Il tema, filo conduttore di tutte le iniziative culturali di quest’anno, è stato sintetizzato nel titolo "Dal conflitto all'inclusione" e prende le mosse dai 500 anni della Riforma protestante e della Controriforma. «Proprio al tempo della Riforma cattolica – spiega Paolo Mira, direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici – il vescovo Bascapè aveva scelto di valorizzare i dittici, come testimonianza della storia di evangelizzazione della Chiesa novarese, direttamente collegata alla Chiesa delle origini. La sua opera Novaria Sacra, sarà tra i volumi esposti nella mostra».

APPUNTAMENTO DEI VENERDI’ DELL’ARTE - L’inaugurazione della mostra rientra anche nel quadro del programma del ciclo di conferenze "I venerdì dell'arte" sulla storia, l'arte, l'architettura novarese, organizzata in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Novara e con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli.

UNA RETE DELLA CULTURA E DELL’ARTE NOVARESE - «La mostra è il frutto della collaborazione di diversi soggetti, ecclesiali e civili, attivi nel mondo della cultura e dell’arte – spiega Paolo Mira -. Crediamo molto in questo progetto e ci siamo impegnati per costruire una rete che ci ha visto lavorare fianco a fianco con l’Archivio Storico Diocesano, la Biblioteca Capitolare di Santa Maria, i Musei della Cattedrale, il Capitolo di San Gaudenzio, la Soprintendenza e il Comune di Novara. Oltre che con il mondo dell’università e della scuola, con un progetto di alternanza scuola/lavoro che ci ha permesso di realizzare indagini scientifiche non invasive sulle opere che verranno esposte in mostra».