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Slitta lo spettacolo di Gianmarco Tognazzi

Novara - Lo spettacolo "Die Panne" con Gian Marco Tognazzi, in cartellone per sabato 30 aprile e domenica 1° maggio è stato spostato, per problemi tecnici della compagnia, al fine settimana successivo, ossia a sabato 7 maggio e domenica 8 maggio.

A proposito della commedia "Die Panne - Ovvero la notte più bella della mia vita" di Friedrich Dürrenmatt (adattamento di Edoardo Erba), con Gian Marco Tognazzi troviamo Bruno Armando, Giovanni Argante, Lombardo Fornara, Franz Cantalupo e Lidia Giodano. La regia è di Armando Pugliese.

La trama: un banale incidente, l’automobile in panne, costringe Alfredo Traps - rappresentante di tessuti - ad una sosta indesiderata. Cercando aiuto trova ospitalità a casa di un vecchio giudice in compagnia di due amici, un pubblico ministero e un avvocato in pensione che gli spiegano, con l’intento di coinvolgerlo, il loro unico passatempo: ricelebrare alcuni importanti processi storici come quello a Socrate, a Gesù e a Federico di Prussia. Tra una bottiglia di vino e l'altra, Traps si ritrova imputato in un vero e proprio processo e, in un'atmosfera sempre più inquietante, il gioco si fa realtà: il protagonista parla, si confessa, la sua vita mediocre sembra acquistare improvvisamente risvolti inaspettati; si scopre che Traps ha effettivamente compiuto un delitto divenendo l’amante della giovane moglie del suo principale che, avvertito anonimamente dell’accaduto dallo stesso Traps, è morto a causa di un infarto. Il delitto di Traps è il frutto di una mente assolutamente innocente e inconsapevole; la sua cattiveria è originaria e, come tale, esente da sensi di colpa a meno che qualcuno non intervenga a fargli notare che ha compiuto un delitto, a fare emergere i ricordi dalla nebbia di un passato neppure così tanto remoto, come hanno fatto i suoi commensali che lo hanno ospitato processandolo, come fanno con tutti gli ospiti che si trovano ad avere. E così raccontando le vicende della propria vita, rivelando il mistero del suo successo economico, Traps si trova di fronte alla prova della sua colpevolezza e si autoinfligge la condanna a morte che gli era stata sanzionata per gioco. Per Dürrenmatt, quindi, siamo tutti colpevoli: il racconto ne è soltanto la dimostrazione attraverso il paradosso.