Share |

UN PATTO TRA LE CITTÀ PER FAR CRESCERE LA CULTURA

Andrea Ballarè con i sindaci Dario Nardella (Firenze) e Mattia Palazzi (Mantova) lancia la proposta di rafforzare la collaborazione con uno scambio di progetti e iniziative

Novara - Tra Novara, Firenze e Mantova  un “patto” di collaborazione per promuovere progetti e iniziative sul fronte della cultura. È Quanto è emerso ieri pomeriggio in occasione dell’incontro tra Andrea Ballarè, sindaco di Novara e candidato del centrosinistra alla riconferma, e i sindaci del capoluogo toscano, Dario Nardella e di Mantova, Mattia Palazzi.

« La proposta è semplice – ha detto Ballarè – ed è realizzabilissima:  costruire insieme tra il 2016 e il 2017 due eventi portando a Mantova e a Firenze il meglio delle nostre eccellenze culturali e turistiche e enogastronomiche, così come quelle della moda, oltre al teatro e alla musica, e realizzando a Novara due eventi analoghi  uno su Mantova e uno su Firenze».

Ballrè aveva introdotto l’incontro ripercorrendo la storia recente di Novara sul fronte culturale. «Abbiamo lavorato moltissimo in quest’ambito, trasformando una città “qualunque”  tra Milano e Torino in una città di cultura che è sempre più una attrattiva turistica.E non a caso abbiamo visto visto nell’ultimo quinquennio una impennata del numero delle imprese e del numero degli addetti impiegati in città, oltre che un aumento esponenziale, il più rilevante in Piemonte (+22%) , dell’utenza». 

«Ma quando abbiamo cominciato cinque annii fa – ha proseguito Ballarè - non era così.  Abbiamo trovato un teatro Coccia che galleggiava con una programmazione  mediocre e irrilevante e che invece affogava nei debiti: la perdita, per il solo esercizio 2011, era superiore al milione e 200mila  euro. Abbiamo trovato un palazzetto dello sport che doveva essere il tempio dello sport e degli eventi musicali che invece era una cattedrale nel deserto che faceva perdere ogni anno poco meno di un milione di euro al  Comune. Abbiamo trovato un Broletto rimesso a nuovo con i soldi del 150° dell’Unità d’Italia (un po’ un paradosso per l’amminstrazione della Lega…) finito ma sconosciuto, dove entravano solo sparuti visitatori Abbiamo trovato un castello in ristrutturazione con i lavori bloccati e i finanziamenti fermi a Torino. Quello che è accaduto in questi cinque anni – ha proseguito il sindaco -  lo sanno tutti: il rinascimento del Coccia al quale oggi lo stato raddoppia il finanziamento, che coproduce lirica con il festival di Spoleto, che ospita i più importanti artisti, e che quest’anno, dopo una faticosa opera di risanamento, chiude il bilancio in attivo; Il pala Nastri oggi si chiama PalaIgor (con una delle più importanti aziende novaresi come sponsor), funziona a pieno regime sia per lo sport di base che per lo sport di vertice, e ospita anche importanti eventi di spettacolo; Il Broletto con il Circolo dei lettori, le grandi mostre, la rinascita della Galleria Giannoni; il castello è ormai pronto per aprire. Ma ora – ha concluso Ballarè - è tempo di pensare al futuro. Nel nostro programma abbiamo molte idee per i prossimi cinque anni. Tra le altre, vogliamo potenziare il cartellone dei festival , lanciare un nuovo importante festival letterario, Sviluppare un progetto innovativo sul cinema. Così faremo crescere la città e non con gli occhi all'indietro come fanno altri sapendo solo criticare. Noi guardiamo avanti insieme ai cittadini».

Il “patto” tra le città è stato poi suggellato con una visita degli ospiti alla mostra “Da Lotto a Caravaggio” (tra l’altro realizzata in collaborazione con la fiorentina Fondazione Longhi) e alla cupola di San Gaudenzio.