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LE SCULTURE E LA MAGIA DI FLORINE OFFERGELT A CAMERI

Appuntamento al circolo culturale “G. Matteotti” - Circolo Culturale “A. Colli” in via Mazzucchelli sino al 31 marzo

Cameri - Il circolo culturale “G. Matteotti” - Circolo Culturale “A. Colli” ospita una personale dedicata a Florine Offergelt intitolata 'Raku, la gioia di vivere - Sculture'. Appuntamento nella Sala Riunioni del Circolo “G. Matteotti” in via Mazzucchelli 75 dal 2 al 31 marzo (info: 338 6174074). Martedì 26 alle ore 20.45 Pietro Toscani presenta il volume 'Alla scoperta della provincia nascosta' in colloquio con l’autrice Eliana Frontini. Orari: sino al 31 marzo dalle 10 alle 22. Chiuso il giovedì.

Florine Offergelt è nata nei Paesi Bassi. Conclusi gli studi superiori di arte e moda ha raggiunto l’Italia dove, attraverso un percorso artistico e creativo in ambiti diversificati come quello della televisione, del teatro e dell’illusionismo condotti a Milano, ha sviluppato le proprie intuizioni giocose e uniche indagando le componenti magiche del mondo in cui viviamo. Alla fine degli anni Novanta, però, è tornata alla sua originale passione, la scultura, e ha iniziato il processo solitario nella ricerca creativa e nella sperimentazione di forme e materiali per portare a compimento le sue idee. Ha utilizzato e utilizza in modo prevalente l’argilla, operando, soprattutto, con la tecnica ‘raku’. L’artista ha esposto ed espone regolarmente in Italia e in Francia, rispondendo anche a numerosi inviti per partecipare a prestigiose manifestazioni tra cui Milano Arte Expo, Arte Genova e Arte Padova. Fra le esposizioni più significative si segnala quella presso la Galleria “Signatures”, di Cannes, a due passi dalla promenade de la Croisette, dove sono ospitati in permanenza più di 20 pezzi. Le sue sculture, eseguite su richiesta, includono anche la realizzazione dei trofei-premio per l’annuale festival canoro dedicato a Franco Reitano. Risiede e lavora a Novara.

"Nel lavoro di Florine Offergelt - scrive Emiliana Mongiat - un posto importante occupa la creazione di oggetti d’arte in ceramica ‘raku’, il cui significato “la gioia di vivere” ben espri - me anche il modo di rapportarsi dell’artista con le esperienze reali. Opere gioiose, dunque, attraverso le quali, molto spesso, la Offergelt è riuscita a trasformare individui curiosi e particolari in creature fantastiche, ironiche e inconsuete, creare sculture vivaci dai colori inaspet - tati, rilegare le forme in configurazioni voluttuose e armoniche capaci di sollecitare moltissime emozioni. In questa esposizione l’ironia e la capacità creati - va di Florine sono esemplificate prevalentemente da ceramiche raffinatissime, di colore bianco o avorio, la cui superficie è decorata dalle trame arabesca - te nate dalla cottura eseguita con la tecnica ‘raku’, seguendo gli insegnamenti di Livio Rossetti. Origi - naria del Giappone, il ‘raku’ è una tecnica lunga e complessa, legata alla cerimonia del tè e quindi in sintonia con lo spirito zen finalizzato ad esaltare la bellezza delle forme nell’armonia nella semplici - tà della natura, nelle opere esposte modellate con sapienza dall’artista. Accanto agli oggetti in bianco e nero vengono presentate anche alcune sculture co - lorate a smalto con ossidi naturali: ossido di rame per il verde, di cobalto per il blu, di manganese per i violetti mentre gli effetti madreperlati sono ottenuti utilizzando il nitrato d’argento. Una mostra che sottolinea gli importanti risultati ot - tenuti dall’artista seguendo un percorso individuale fatto di scelte sempre più precise e finalizzate a de - finire un linguaggio espressivo personale, variato e ricco di soluzioni compositive. Un linguaggio in cui le forme e i volumi sono diventati sempre più essen - ziali, i soggetti sempre più armonici nella loro media - zione fra rigore geometrico e fantasia ideativa. E nel quale l’artista è riuscita ad ottenere colori sempre più preziosi, trasparenti, luminosi, dorati per restituire quella magia e quella gioia sedimentate nelle cose del mondo e nello scorrere della vita, portandole alla luce e facendocene dono".