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Carte da gioco piemontesi, dalla storia alle caratteristiche: cosa sapere?

Il legame tra gli italiani e le carte da gioco ha origini antichissime ed è tutt’oggi ancora molto stretto

Torino - Il legame tra gli italiani e le carte da gioco ha origini antichissime ed è tutt’oggi ancora molto stretto. D’altronde i giochi di carte sono semplici quanto geniali e facili da organizzare e la loro diffusione è stata capillare in ogni ceto sociale. In fondo è sempre bastato un tavolino dove collocare le carte e qualche giocatore per iniziare a divertirsi. Sono insomma diventate nei secoli parte integrante della cultura popolare e simbolo, in qualche modo, di unione e socialità. Una tradizione che negli ultimi anni si sta trasferendo sempre più online dove, nei portali su internet dedicati al gaming è possibile giocare a giochi di carte offerti online, dalla scopa al tressette, dal sette e mezzo alla briscola ma anche ai giochi con le carte francesi come poker, blackjack e altri. Ma tecnologia o no l’Italia è sempre stato un Paese che ha apprezzato le carte da gioco, tanto che in ogni regione se ne è diffusa una variante propria, e naturalmente il Piemonte non fa eccezione, grazie alla sua lunga storia, sede fondante del Regno d’Italia e di quello che poi sarà diventato lo Stato italiano. 

I tipi di carte da gioco in Italia - Le carte per secoli sono state in qualche modo il collante della società. Non certo l’unico, ce ne sono stati di altri e ben più aulici e importanti, ma per il popolo sapere che si poteva sempre trovare “rifugio” nel passatempo e nel divertimento di una partita a carte è stato sempre molto importante. Una importanza che è stata riscoperta negli ultimi anni e che ha portato a un nuovo boom di vendite dei mazzi di carte. Ma quanti ne esistono in Italia. Almeno uno per regione è la risposta. Da Nord a Sud si sono diffusi tanti tipi collocati in quattro macrofamiglie: le carte di origine spagnola, francese, tedesca e dell’Italia Settentrionale. Per quelle spagnole tipiche sono le carte piacentine, napoletane, romagnole, siciliane e sarde, per le carte di tipo tedesco bisogna prendere in considerazione quelle della provincia di Bolzano mentre le carte di tipo Italia Settentrionale sono tipicamente quelle bergamasche, bolognesi, bresciane, trevisane, triestine e trentine. Infine ci sono quelle di tipo francese, ed è proprio a questa famiglia che rientrano, oltre alle milanesi, genovesi e fiorentine, le carte da gioco piemontesi.

Le caratteristiche delle carte da gioco piemontesi - Le carte da gioco piemontesi sono di origine francese, con i quattro semi costituiti da cuori, quadri, fiori e picche distribuiti in 40 carte e 10 carte per ogni seme. Nota particolare che distingue questo mazzo di carte dagli altri della stessa famiglia è la dimensione delle tessere. Le carte infatti presentano due lati da 50mm X 83mm e portano raffigurate delle peculiarità. Due le note specifiche, da una parte si tratta di una caratteristica sulla figura dei fanti, delle donne e dei re: questi sono rappresentati con disegni in linea orizzontale, con i volti di profilo. E in secondo luogo bisogna prendere in considerazione gli assi di ogni seme. Ad eccezione dell’asso di cuori, infatti, gli altri tre hanno tutto attorno al simbolo del seme corrispondente una ghirlanda.