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1.500 presenze per Universicà!

Druogno - Mentre il Museo dell'UniversiCà “galoppa” verso le 1.500 presenze in soli due mesi di apertura (tra visitatori e  partecipanti alla giornata inaugurale) segnaliamo la conclusione della rassegna “Me.Mo. -  Memorie e Montagne 2014”. Sabato 30 agosto, al Museo dell'UniversiCà di Druogno, nell'ala est della colonia montana, sono in programma due incontri. Alle 16 verrà presentato il volume "Forme che volano", che raccoglie una serie di interventi sul Barocco nel territorio e un contributo inedito curato da Marina Dell'Omo, già soprintendente per i beni artistici,  su Giuseppe De Bernardi, un intagliatore vigezzino del Settecento. Alle 21 verrà presentato un documentario sulla vita d'alpeggio, realizzato all'Alpe Aggia con la famiglia Prelli da Marco Bossi e Gianni Dal Bello. Alla serata parteciperà lo scrittore Benito Mazzi con una serie di racconti sulla vita di montagna. "Riteniamo che un numero così alto di visitatori in un tempo così breve sia un successo straordinario - commenta la presidente della Fondazione, Anna Belfiore - se si pensa che a funzionare come pubblicità sia stato soprattutto il passa parola. Il museo piace davvero a tutti, sia agli adulti sia ai bambini e a leggere i commenti sul registro all'uscita c'è da essere orgogliosi del lavoro svolto. Ora si procederà con una ulteriore valorizzazione dell'iniziativa puntando soprattutto sulle scolaresche".

IL MUSEO DELL'UNIVERSICA' - “Si tratta di un museo di nuova concezione – spiegano i curatori del Museo -  che vuole dare valore alle testimonianze, che mette in primo piano il dato narrativo costruito sulla ricerca documentaria e che trova nell’emozione la chiave d’accesso principale. Un museo non solo da vedere ma da scoprire, da usare, da vivere seguendo le immagini, i filmati. Ogni sala, la cui sequenza è in connessione logica, è stata pensata e strutturata come uno spazio teatrale, come una scena sulla quale non solo i manichini ma anche i visitatori si sentano protagonisti a volte interagendo con le luci, i filmati, ascoltando le voci. Le chiavi di lettura sono molteplici, per cui il museo può essere visto sia da bambini sia dagli adulti”.

La scheda - MUSEO DELL'UNIVERSICA'

Dove: Nell’ala est della colonia montana di Druogno nasce il museo UniversiCà sulle tradizioni e i mestieri della Val Vigezzo del ’900. Ala est colonia montana di Druogno Piazzale Colonia, 2  | 28853 Druogno (VB)  - (IT). Il museo è realizzato nell’ambito del progetto Interreg Italia - Svizzera “Tra.Me.Vi.Ve.”. Curatori Gianni Dal Bello e Marco Bossi

Storia: nel 1935 veniva inaugurata a Druogno la colonia alpina “Luigi Razza”, una grande struttura destinata a ospitare un migliaio di bambini nella stagione estiva. Funzione questa perpetuatasi anche nei decenni seguenti al dopoguerra. Mentre una parte della colonia divenne poi sede per soggiorni estivi del Consorzio casa vacanze dei comuni novaresi, l’ala est, lasciata all’incuria e all’abbandono, è stata, nel rispetto delle strutture originarie, recuperata completamente e adibita a spazi espositivi e museali. Ciò è stato reso possibile grazie alla Fondazione l’UniversiCà (costituita dal Comune di Druogno, dalla Fondazione Banca di Intra e dallo stesso Consorzio) e al progetto Interreg Tra.Me.Vi.Ve.

E’ composto da una decina di grandi sale (di 110 mq ciascuna) e spazi espositivi dove si può ritrovare l’anima della Valle, tra suoni, visioni e narrazioni. I visitatori sono accolti come avventori di un’osteria di montagna dove un narratore d’eccellenza, lo scrittore Benito Mazzi, introduce alla visita della Valle. Gli scorci di una “Vigezzo d’antan” sono possibili grazie a numerose gigantografie che riprendono immagini di cartoline d’epoca. Non poteva mancare la “spina dorsale” della Valle costituita dalla storica “Ferrovia Vigezzina”. Completa il percorso espositivo un viaggio nel mondo del bosco e del legno, dell’alpeggio e dell’agricoltura di montagna, nelle tradizioni e nelle devozioni. Una sala è dedicata all’acqua e una alla nascita del turismo in Val Vigezzo.

Il museo dell’ UniversiCà non si presenta al visitatore come un allestimento etnografico tradizionale: una scelta questa dovuta a un’offerta museale già ampia e differenziata nel territorio vigezzino e ossolano. A Druogno si è voluto privilegiare quindi un aspetto narrativo visivo-multimediale per fornire una sorta di “istantanea” di una valle, colta nella sua “anima novecentesca”, fatta di  tradizioni, mestieri, storie e personaggi: realtà assolutamente da sottrarre all’oblio, soprattutto a beneficio delle giovani generazioni.

Poiché il museo offre una vasta gamma di modalità di fruizione, tra cui interviste, fotografie,  effetti audiovisivi e multimediali, è adatto a tutte le fasce d'età. Presenta sia spunti di approfondimento storico sia percorsi più incentrati su scolaresche e famiglie, con elementi didattici dalla forte connotazione di coinvolgimento visivo. Un percorso volto a suscitare curiosità e approfondimenti nel visitatore, accompagnato dadidascalie (anche in inglese e tedesco) di immediata lettura e da postazioni multimediali ricche di ulteriori spunti. Le immagini delle riproduzioni in gigantografia, concesse dal Museo della cartolina d’epoca di Druogno, consentono di seguire un itinerario iconografico che ben si accorda con uno spazio temporale (anni ’10 – anni ‘70 del secolo scorso) che racconta l’epopea di una civiltà alpina legata in gran parte alla manualità e a un’economia di sostanziale sussistenza.

Contatti: Telefono: (+39) 0321 231 655 Email: info@universica.it. Per maggiori dettagli: www.universica.it.