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Il Rotary è anche formazione sul territorio

Promosso nelle scorse settimane un convegno per architetti dal tema: “La pianificazione consapevole”

Orta San Giulio - Grazie alla passione per la professione del presidente Fabio Tosi, il Rotary Club di Orta San Giulio ha promosso ed organizzato un incontro con rilascio di crediti formativi, sponsorizzato da Nobili Rubinetterie, per affrontare l’importante tema della pianificazione consapevole sul territorio. Venerdì 24 giugno, ospiti nella Sala del Consiglio del Comune di Orta, sono intervenuti una trentina di architetti oltre a numerose autorità per un saluto di rito: il Sindaco di Orta, Giorgio Angeleri, il Primo Cittadino di Omegna, Adelaide Mellano, il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Novara e VCO, Nicoletta Ferrario ed il Presidente dell’Eco Museo Cusio e Mottarone, Giovanni De Bernardi. La sintesi di quanto emerso dal convegno è la presa di coscienza di quanto sia indispensabile comprendere l’evoluzione del territorio per conoscere come occorra “stare” nella nostra terra, e questo può avvenire solo a fronte di un’azione sinergica tra la pianificazione territoriale e quella del paesaggio.

L’introduzione ed il benvenuto ai partecipanti sono stati appannaggio dell’Arch. Fabio Tosi, Presidente del Rotary di Orta: “Da architetto ho promosso questo dialogo con la nostra terra, che amiamo e rispettiamo profondamente. E’ il primo di altri percorsi di formazione che vorremmo portare avanti come Rotary, al servizio dei professionisti che operano e pianificano sul territorio. L’immagine molto evocativa dell’albero secco tra la natura rigogliosa dell’invito (opera del fotografo Walter Zerla) è stata da me scelta in quanto emblematica del nostro agire: solo coralmente, grazie ad un confronto ed al dialogo con gli enti, alle sinergie tra pubblico e privato siamo in grado di rispettare il territorio e di agire rispettandone equilibri e caratteristiche, pianificando consapevolmente” – ha dichiarato. Un percorso affrontato dalle origini, che parte dalla presa di coscienza di un territorio tra lago e colline che ha subìto evoluzioni repentine e non sempre “amiche” del paesaggio. Grazie all’industrializzazione da una parte si è assistito alla crescita del benessere e del lavoro di una comunità intera, dall’altro il prezzo pagato dal territorio è stato molto alto in termini di deturpazione e devastazione. Su questo si è focalizzato l’intervento del Dott. Andrea del Duca – direttore dell’Ecomuseo Cusio e Mottarone. La storia del nostro territorio rappresenta la presa di coscienza di un ambiente prosperoso, ricco e di grande successo agli inizi del Novecento che ha tuttavia fortemente risentito degli insediamenti industriali.

L’intervento successivo è stato quello dell’Arch. Adriano Fontaneto, Presidente del Parco Ticino e Lago Maggiore, che ha sottolineato che non si può prescindere dalla consapevolezza del territorio, dalla conoscenza di quello che è il “capitale naturale”. Senza di esso nessun professionista può prendere in esame alcun progetto, sempre rispettando i piani d’area predisposti. E’ emersa una grande sinergia tra pianificazione paesaggistica e pianificazione territoriale, parte di un progetto più ampio all’interno di un programma Unesco di cui il Parco del Ticino è sostenitore e promotore.

La Dott.ssa Stefania Cerutti, docente del Dipartimento di Economia dell’Università del Piemonte Orientale prosegue il pomeriggio formativo, focalizzando il suo intervento sull’ importanza di una regia strategica nelle relazioni socio economiche riferite alla pianificazione del territorio, in particolare riguardo al settore del turismo. Puntuale ed interessante la sua dichiarazione che partendo dall’assunto “Turismo è Territorio“ non solo “Turismo e Territorio” auspica di andare oltre i piani strategici e le analisi ai tavoli congiunti per focalizzarsi su azioni concrete e mirate.

Ultimo relatore della giornata l’Arch. Marino Ferrari, docente della Scuola di Architettura del Politecnico di Milano, che ha approfondito l’aspetto della carta ambientale: sono infatti proprio le relazioni ambientali (energia, acqua, umidità, venti …) a dialogare con le innovazioni tecnologiche, ricche di contaminazioni, nella continua ricerca di un equilibrio prezioso. Per riprendere le significative parole dell’Arch. Ferrari "Se si delimita l'ambito di interesse alle trasformazioni che riguardano più da vicino il territorio e il costruito si può osservare come, anche nei contesti più sensibili nei confronti delle ricadute ambientali degli interventi attuati, si configurano comportamenti spesso contrapposti: da un lato si persegue una ricerca tecnologico-industriale esasperata che, talvolta in nome della efficienza ambientale, propone modelli e soluzioni la cui compatibilità con l'ambiente in termini di risorse impiegate e di impatti generati in fase di produzione, uso e dismissione è tutta da verificare, dall'altro lato vi sono esperienze che mirano a un improbabile processo di rinaturalizzazione dell'ambiente e al recupero di materiali, tecniche e soluzioni costruttive della tradizione che si pongono in modo molto critico rispetto alle potenzialità residue dell'innovazione tecnologica sul fronte della riduzione del consumo di risorse e degli impatti ambientali”.

Un grande successo per questo primo incontro formativo, al quale ne seguiranno altri; un’iniziativa che ha visto il Club Rotariano collaborare a stretto contatto con Professionisti che operano prevalentemente nel territorio Cusiano e del VCO, per un’azione sinergica che sposa lo spirito dell’associazione di mettersi a disposizione del territorio, con particolare attenzione a temi di particolare rilevanza per la collettività.