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“DONNE PER L’IMMIGRAZIONE”… E NON SOLO

Borgomanero - «Siamo un gruppo di donne che vengono da diversi paesi e abbiamo creato un'associazione per favorire l'incontro tra cittadini italiani e cittadini immigrati, perché pensiamo che incontrarsi e conoscersi sia il modo migliore per rispettarsi e sentirsi accolti e per aiutare gli immigrati che si trovano in difficoltà». Una mission importante quella dichiarata dalle associate a “Donne per l’immigrazione”, Associazione di Volontariato nata dalla mente di Mbacke Khady, giovane senegalese di 33 anni. In Italia da 10 anni, 3 figli, ha vissuto in un primo momento con il fratello nel bergamasco, poi si è sposata e si è trasferita a Borgomanero, dove ha gestito un negozio, superando le difficoltà linguistiche e di integrazione sociale, ma la separazione l’ha messa nuovamente a dura prova e da qui la necessità e la volontà di ricominciare, per sé, per i propri figli e per tutte quelle donne che come lei vivono o hanno vissuto problemi legati all’abbandono, agli abusi, alla lontananza dalla famiglia.

«In Senegal ho avuto un’infanzia felice anche se ho ricevuto un’educazione molto rigida e molto legata alla tradizione storico-culturale- religiosa del mio paese. Quando sono venuta in Italia ho avuto problemi con la lingua ma ho cercato da subito d integrarmi, rispettando le persone e la cultura di questo paese, anche davanti ad atteggiamenti razzisti o a sguardi di sdegno. Per lavorare ho frequentato diversi corsi presso la sede Enaip di Borgomanero; Inglese, Tecnico Marketing, Assistente Educativo e grazie allo stage fatto A Vedogiovane ho iniziato a fare l’assistente ai disabili presso il CISS di e poi presso un’altra Associazione».

E dai banchi della scuola professionale, dall’indipendenza economica, dalla caparbietà che contraddistingue chi lotta per i diritti propri e altrui è nata nel 2008 la sua associazione “Donne per l’integrazione”, che offre ascolto, servizi e consulenze legali alle donne immigrate che si trovano in difficoltà, perché vittime di violenza o perché abbandonate dai mariti, che spesso si ritrovano senza casa, senza soldi, senza relazioni sociali, sole con i propri figli da mantenere. «Non solo mi occupo dell’associazione- spiega Khady- spesso ospito anche donne con bambini a casa mia, perché so quello che provano, quello di cui hanno bisogno. Sono donne proveniente da ogni parte dell’Africa; Senegal, Ghana, Marocco, ma nell’associazione ci sono anche molte donne italiane. Questo per noi è molto importante. Siamo 45 persone e ci occupiamo di integrazione attraverso progetti di doposcuola per bambini, che aiutiamo a fare i compiti (il 40% immigrati e il 60% italiani) e progetti per ragazzi più grandi, di educazione culturale, al fine di far dialogare appunto culture diverse. Il problema attuale però sono le risorse economiche, sempre più esigue. Per questo chiediamo ad enti pubblici o a privati che possono aiutarci di contattare l’Associazione. La sede è in Corso Roma 136 a Borgomanero, ddonneperlintegrazione@live.it o www.donneperlintegrazione.org ».