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Novara, Vercelli e Valsesia territori... fortunati

Risultati positivi grazie alle imprese che investono, ma servono più infrastrutture e attenzione all’ambiente

Ghemme - Un territorio “fortunato” grazie alle imprese che investono, ma che necessita di più infrastrutture e attenzione all’ambiente, evitando gli eccessi burocratici e lo spreco di risorse: è il ritratto delle province di Novara e di Vercelli che emerge dai lavori dell’assemblea generale di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) tenutasi il 19 giugno 2023 nello stabilimento Ponti di Ghemme (No). Dopo il saluto del presidente dell'azienda, Cesare Ponti, e dell'assessore regionale all’Ambiente, Energia, Innovazione e Ricerca, Matteo Marnati, il presidente di Cnvv, Gianni Filippa, ha messo in evidenza le criticità con cui le aziende hanno dovuto confrontarsi negli ultimi tre anni: «prima il Covid, poi l’aumento del costo delle materie prime (non solo del gas) con punte oltre il 200%, poi la guerra in Ucraina e ora l’aumento del costo del denaro. In un mercato mondiale sempre più condizionato da fattori esogeni rispetto alle nostre competenze e con cambiamenti sempre più rapidi e imprevedibili le nostre imprese devono anche fronteggiare una concorrenza “sleale” data dal fatto che alcune componenti di costo, come l’energia, non sono uguali per tutti». «Il nostro bellissimo territorio – ha proseguito – è però fortunato, perché abbiamo molte imprese che continuano a investire, anche nella logistica che è una componente importante del sistema produttivo. Non le posso citare tutte ma porto come esempio la Memc: una multinazionale che potenzierà a Novara la produzione di wafer di silicio con un investimento di oltre 400 milioni di euro, deciso lo scorso anno e già in realizzazione».

Cnvv, che ha attualmente 722 imprese associate (di cui l’80% manifatturiere e il 95% con meno di 250 dipendenti) con 47.273 dipendenti complessivi, sta lavorando per accrescere la sensibilità delle aziende ai temi ambientali, sociali e di governance. «Abbiamo da poco pubblicato un manuale ESG – ha spiegato Filippa – e con l’università del Piemonte orientale abbiamo attivato un servizio che ha già consentito di trasformare, in un’ottica “circolare”, 4mila tonnellate di materiali. Un altro tema importante per l’ambiente è la gestione delle acque, per affrontare il quale le amministrazioni dovranno organizzarsi in modo sempre più efficace indirizzandosi verso una logica industriale e non “di campanile”, perché nei prossimi anni saranno richiesti investimenti importanti. Non dimentichiamo inoltre l’alluvione del 2020: gli indennizzi promessi sono ancora fermi nei meandri della burocrazia. Sempre parlando di ambiente mi sembra una soluzione non priva di rischi e soprattutto emergenziale lo spostamento delle forniture di gas dalla Russia a Paesi altrettanto instabili e con governi non democratici, come pure affidarci alla produzione di pannelli solari e batterie per auto quasi totalmente dalla Cina. Gli investimenti strategici andrebbero fatti non sull’onda emotiva ma con una visione prospettica di lungo periodo». 

«Le infrastrutture – ha aggiunto – sono fondamentali per il territorio, la sua attrattività e il benessere di chi ci abita. Siamo a Ghemme, per la Pedemontana l’aggiudicazione provvisoria è avvenuta il 12 maggio e si attende ora il riscontro, da parte di Anas, della documentazione amministrativa. I tempi previsti per la durata dei lavori sono 1.800 giorni. È incredibile che se ne parli da più di 50 anni; evidentemente c’è qualcosa che non funziona nel sistema italiano degli appalti. Sempre per restare in zona, speriamo si completi al più presto la tangenziale di Romagnano, ma in altre aree importanti, come la SS 527 e il ponte sul Ticino, siamo ancora fermi. Auspichiamo che sulla superstrada Vercelli-Novara si rispetti il cronoprogramma che prevede la conclusione della fase autorizzativa a metà 2024 e la realizzazione entro il 2029, con il completamento della tangenziale di Novara. Un’infrastruttura va considerata anche a tutela dell’ambiente. Se si realizzasse la circonvallazione di Serravalle Sesia per fare la strada da Grignasco a Borgosesia ci verrebbero 5 minuti, con un risparmio giornaliero di qualche migliaio di litri di carburante e meno inquinamento: un vantaggio per tutti, e non solo per il tempo risparmiato».

Dopo avere ricordato la necessità di valorizzare gli operatori della sanità e della scuola, «che sono una figura fondamentale della nostra società», Filippa ha accennato a un problema che riguarda tutte le aziende: il reperimento di manodopera, specializzata e da specializzare. «In quest’ottica – ha detto – a dicembre 2022, in continuità con quanto stiamo facendo in collaborazione con le scuole e in modo particolare con gli istituti tecnici, abbiamo costituito la “Fondazione Academy” per promuovere attività formative a servizio di tutte le aziende del territorio che utilizzano le tecnologie della manifattura avanzata e che parteciperà ai bandi per le Academy di filiera della Regione. Sempre parlando di formazione il Foraz, la nostra agenzia formativa, ha erogato oltre 4.000 ore di corsi».

Parlando di costo del lavoro («un problema che non riguarda le nostre aziende, dove tutti i contratti sono superiori»), Filippa ha esortato a «dare più soldi ai collaboratori agendo in modo strutturale sul cuneo fiscale, come da tempo chiede Confindustria», e ad attuare «una reale riforma del mercato del lavoro in cui il salario sia una componente variabile, in funzione di flessibilità e produttività».

«Nonostante una burocrazia a volte difficile da comprendere – ha proseguito – abbiamo una positiva collaborazione con gli enti e le istituzioni delle due province e con la Regione Piemonte, che ringrazio sinceramente per la disponibilità e il sostegno che ci dimostrano sempre. Ne è un esempio quanto avvenuto per le “Hydrogen Valley” regionali, che hanno portato all’approvazione di un progetto in provincia di Novara e uno in provincia di Vercelli per complessivi 18 milioni di euro».

Infine, un accenno al Pnrr: «Confindustria – ha concluso Filippa – sta chiedendo al Governo, e ha già ottenuto parere positivo da Bruxelles, che con una parte dei fondi del Piano si possano ottenere crediti di imposta per investimenti che le aziende faranno in macchinari ed in ricerca e sviluppo. Temiamo che molti fondi assegnati agli enti locali vengano spesi in modo “inutile”: sono sotto gli occhi di tutti rotonde stradali assurde o piste ciclabili lunghe 500 metri che partono nel nulla e finiscono nel nulla. Dobbiamo quindi distinguere ciò che è investimento da ciò che è spesa, perché non ha senso indebitare figli e nipoti su iniziative che non contribuiscono alla crescita nel lungo periodo».

La successiva tavola rotonda, moderata da Filomena Greco (il Sole 24 Ore) ha visto gli interventi di Barbara Caputo, direttore del Laboratorio di eccellenza su Intelligenza artificiale, apprendimento e sistemi intelligenti del Politecnico di Torino, Dario Fabbri, analista geopolitico e direttore del mensile "Domino", e Domenico De Angelis, condirettore generale del Banco BPM. Fabbri, che ha tra l’altro spiegato le ragioni del confronto tra Usa e Cina, le ultime grandi potenze di un mondo sempre più bipolare, ha anche evidenziato due “ingenuità” che caratterizzano le attuali discussioni sulla transizione ecologica: il loro tono apodittico e l'illusione dell'indipendenza, strategica ed economica, di ciascun Paese.

De Angelis ha sottolineato la necessità, per banche, imprese e cittadini, di adeguarsi a un costo del denaro che in pochi mesi è passato dal -0,5% al 4%. «Ma mentre negli Usa – ha spiegato – l’inflazione “core” è ormai allo stesso livello dei tassi di interesse, in Europa è ancora superiore per cui nei prossimi mesi dovremo attenderci un ulteriore rialzo, almeno di 0,25 o 0,5 punti base. Siamo una banca di territorio, che sente la responsabilità di sostenere le sue aziende e continuerà a farlo».

 

Caputo ha invitato le imprese a cambiare i loro modelli organizzativi per fare spazio alle opportunità dell’intelligenza artificiale, prima di tutto investendo in formazione continua e a 360 gradi. «La tecnologia – ha ricordato – si sta evolvendo a velocità altissima e anche il top management deve essere in grado di sviluppare una comprensione precisa e strategicamente adeguata su questi temi. Molte startup e gli incubatori/acceleratori d’impresa che fanno capo agli atenei hanno competenze verticali e capacità di aggiornamento notevoli e possono fornire soluzioni utili per i team aziendali che si occupano di ricerca e sviluppo».