Share |

“Conoscere il presente per progettare il futuro”

Novara - Un mercato del lavoro non privo di criticità, ma in ripresa rispetto agli anni precedenti: questo il quadro che emerge dall’analisi dell’occupazione novarese resa possibile dai dati di fonte SMAIL ed Excelsior. Nel corso della presentazione, che si è svolta martedì 4 ottobre presso la Camera di Commercio di Novara, sono stati illustrati da Pietro Aimetti (Gruppo Clas) e Tiziana Mazzon (CCIAA Novara) i principali risultati del Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro, aggiornati a dicembre 2010, e le previsioni di assunzione raccolte dall’indagine Excelsior per l’anno in corso.

I dati SMAIL, in particolare, evidenziano la tendenza all’aumento del numero delle imprese e delle unità locali in provincia, registrata in modo costante negli ultimi anni, aumento che vede protagoniste soprattutto le ditte individuali e le società a responsabilità limitata.
Nel 2010 rallenta, inoltre, l’entità del calo occupazionale che aveva visto il suo punto più critico nel corso del 2009 (-2,4%), portandosi al -1,5%. L’analisi dei dati relativi alle unità locali presenti sul territorio mette in luce come il periodo di crisi abbia comportato, nel triennio 2007-2010, la loro diminuzione in quasi tutti i comparti del settore manifatturiero e, nell’ultimo anno, anche nelle costruzioni. Queste ultime, pur largamente interessate dai fenomeni di “microimprenditorialità indotta”, non sono indenni da un calo che nel corso del 2010 sfiora le 50 unità. Sono invece i comparti del servizi, e tra di essi in misura particolare quelli relativi ai servizi alle persone in senso ampio (quali ristorazione, sanità e istruzione), a farsi carico di compensare, con l’aumento delle loro unità locali, il calo del settore industriale. Per quanto riguarda i programmi di assunzione previsti dalle imprese novaresi, i dati Excelsior indicano per l’anno in corso una previsione di 4.410 assunzioni a livello provinciale, a fronte di oltre 5.000 uscite dal mercato del lavoro, con un conseguente saldo negativo di 680 unità, che, in termini relativi, si traduce in variazione del -0,8% rispetto agli occupati di inizio anno. Le entrate programmate per il 2011 si concentrano per il 42% nell’industria (costruzioni comprese) e per il restante 58% nei servizi. In termini di tenuta occupazionale, le performance migliori sono quelle dei servizi alle imprese e del commercio, unici comparti ad evidenziare un saldo positivo, pur moderato. A livello generale le flessioni evidenziate dalle diverse attività economiche appaiono contenute, ad eccezione del tessile-abbigliamento, la cui variazione (-3%) si discosta in misura più significativa dalla media provinciale. Considerando le sole assunzioni non stagionali (pari a 3.730 unità), si osserva una prevalenza di richieste per le figure operaie (35%) e per quelle intermedie (33%), seguite dalle professioni cosiddette “high skill” (18,8%), che comprendono dirigenti, profili altamente specializzati e tecnici, e dal personale non qualificato (13,3%). Se trovare un lavoro non è cosa facile, non mancano, tuttavia, casi in cui i lavoratori in grado di svolgerlo costituiscono vere e proprie rarità: 790 sono le assunzioni considerate di difficile reperimento per la provincia di Novara, con criticità particolarmente accentuate per alcuni profili professionali. Inadeguatezza e ridotto numero dei candidati sono i principali problemi di reclutamento, che le imprese riconducono ad un insufficiente livello di qualificazione ed esperienza e alla scarsità di persone interessate a esercitare la professione richiesta.

«L’indagine Excelsior – commenta Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio – indica un netto calo della propensione ad assumere giovani in uscita dal sistema formativo, le cui entrate previste sono diminuite di ben 14 punti percentuali rispetto al 2010. Molti giovani, purtroppo, sottovalutano l’importanza di aver maturato una precedente esperienza lavorativa o limitano la propria disponibilità a mettersi in gioco al solo fattore economico. Restituire centralità al lavoro – aggiunge Rovellotti – significa anche questo: far capire che il tempo speso per accrescere la propria professionalità non è mai tempo perso, ma rappresenta un investimento per tutti i lavoratori, siano essi imprenditori o dipendenti, di oggi e di domani».

I materiali presentati nel corso dell’incontro sono disponibili nella sezione “Economia provinciale” del sito www.no.camcom.gov.it.