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ARCHITETTURA CITTA' PAESAGGIO

Secondo appuntamento lunedì 13 novembre con l'Ordine Architetti PPC di Novara e Vco e Circolo dei Lettori

Novara - Secondo appuntamento lunedì 13 novembre con il nuovo ciclo di incontri organizzato dall’Ordine degli Architetti Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori delle Province di Novara e Vco in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Novara e Libreria La Talpa: Architettura Città Paesaggio.  Un percorso che pone l’attenzione sul ruolo dell’architettura nella costruzione e tutela del paesaggio delle città italiane. Curatore della rassegna l’architetto Matteo Gambaro, professore di Tecnologia dell’architettura, Politecnico di Milano. Lunedì 13 novembre alle 18.30 al Circolo dei Lettori di Novara (Via Fratelli Rosselli, 20) protagonista è il libro “Le belle città. Cinquanta ritratti di città come opere d’arte” (ed. UTET), a parlarne l’autore Marco Romano, professore di urbanistica, l’Università degli Studi di Palermo e Genova con Matteo Gambaro. L’anima di una città abita i suoi muri, vive negli stili con cui sono eretti i palazzi del centro, nel modo in cui sono collocati i giardini e i monumenti. Le città sono l’esito di una riconoscibile in-tenzione estetica, e per afferrarla occorre praticare l’arte di camminare passo passo e soprattutto di vedere – non guardare soltanto – ogni strada e ogni piazza.

Marco Romano nato a Milano il 28 settembre 1934. Laureato in Architettura a Milano. Direttore della rivista Urbanistica dal n. 67/1977, al nn. 76-77/1984. Ha avviato nel 1961, subito dopo la laurea, un consistente studio professionale con Mario Bellini – in seguito con Augusto Cagnardi – seguendo molti progetti di architettura e nel campo urbanistico. È stato da quel medesimo anno assistente volontario di Giovanni Astengo all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, poi assistente straordinario, quindi professore incaricato di urbanistica e professore associato sempre all’IUAV, dove ha diretto il Dipartimento di urbanistica dal 1978 al 1982. In seguito sarà professore ordinario di urbanistica alla Facoltà di Architettura di Palermo, per poi trasferirsi a quella di Genova, dove è stato anche Coordinatore (1994-1998) del Dottorato di ricerca su Teorie e metodi della progettazione. Ha insegnato Esthétique de la Ville alla Facoltà di  Ginevra e all’Accademia di Architettura di Mendrisio. Ha pubblicato L’urbanistica in Italia nel periodo dello sviluppo, 1945-1980 (Marsilio), e in seguito, nel 1993, L’estetica della città europea (Einaudi), poi nel 2004 Costruire le città (Skira), nel 2008 La città come opera d’arte (Einaudi), cui è stato attribuito il premio Capalbio; nel 2010 Ascesa e declino della città europea (Raffaello Cortina) e nel 2013 Liberi di costruire (Bollati-Boringhieri), oltre a diversi articoli sul Corriere della Sera. Ha inoltre curato la Sezione Italiana della XVII Triennale di Milano sul tema Le città del mondo: il futuro delle metropoli (1988), che rappresentava un autentico manifesto di come rendere più bello un paysage pavillonaire sia a portata di mano, seme involontario – per via dell’eterogenesi dei fini – dell’idea di una città diffusa. E naturalmente ha seguito un normale cursus honorum, nel consiglio dell’Ordine degli architetti e nella Commissione edilizia a Milano, o nel Consiglio superiore del MiBAC a Roma. Nelle sue opere teoriche Romano sostiene che le città debbano venire ancora oggi disegnate prima di tutto con il proposito di renderle belle proprio come sono state realizzate in Europa negli ultimi dieci secoli, seguendo le stesse precise regole delle quali tutti erano un tempo consapevoli e che costituivano un corpus teorico rintracciabile proprio nelle città esistenti, un corpus rimesso in luce ricostruendolo in centinaia di città, e restituito nei numerosissimi “ritratti di città” raccolti nel sito www.esteticadellacitta.it. Nello stesso sito sono  consultabili anche alcuni progetti esemplari – esito di questi principi – che intendono dimostrare come la ricerca della bellezza possa cancellare il deserto del senso della città nuova, dove venga riconosciuta la dignità di ogni cittadino nella sfera simbolica: il progetto di due quartieri, ad Alba e a Milano, il programma per otto nuove porte monumentali a Milano, i progetti per il piano regolatore di Vimercate, per Modena nord e per Modena sud, per la zona settentrionale a Reggio Emilia e per quella meridionale a Ravenna.

Gli incontri proseguiranno a dicembre, febbraio, marzo, maggio e giugno con Paolo Zermani, Franco La Cecla, Stefano Boeri, Tomaso Montanari, Alfonso Rui Braz e Vittorio Gregotti.  Ingresso libero e gratuito. Per ulteriori informazioni www.architettinovaravco.it.