Share |

Cauto ottimismo per l’industria novarese

Positive le attese di produzione e ordini, ma preoccupa il calo dell'export. Le tensioni geopolitiche frenano le previsioni in tutti i comparti tranne l'alimentare
Il presidente dell'Ain, Fabio Ravanelli

Novara - Un cauto ottimismo caratterizza le prospettive autunnali dell'industria novarese. Secondo le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il quarto trimestre del 2014 (riportate integralmente sul sito “www.ain.novara.it”) il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione registra un incremento a 9,1 punti dai -1,3 della precedente rilevazione. Anche i saldi tra ottimisti e pessimisti sulle attese di ordini, totali ed esteri, sono positivi: rispettivamente a 3,9 e 8,7 punti a fronte dei precedenti 2,7 e 20,3. «Il trend positivo avviato nello scorso autunno – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli (nella foto) – sta assumendo dimensioni interessanti, ma l'andamento dell'indicatore relativo alla produzione, che è ai livelli massimi degli ultimi sette anni, è “minacciato” dal sensibile calo delle aspettative di esportazioni, dovute anche alla preoccupazione degli imprenditori per le crescenti tensioni geopolitiche e per l'impatto delle improvvide sanzioni Ue alla Russia. Nonostante la positiva conferma sull'andamento dei consumi interni, in lieve incremento, stiamo ancora attraversando una fase di incertezza. Le prossime rilevazioni ci daranno ulteriori indicazioni sulla effettiva tenuta di una ripresa che è ancora molto debole».

Anche le aspettative di occupazione rimangono positive, ma il saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni scende da 8 a 5,3 punti. «Pur non riscontrando ancora segnali di incremento degli organici – osserva il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – il calo dal 20% al 18,2% della percentuale di imprese che intendono ricorrere alla Cassa integrazione è comunque indicativo di un allentamento dell'impatto negativo della crisi anche sul mercato del lavoro».

Le previsioni di investimenti rimangono su buoni livelli, anche se il leggero incremento (da 42,7% a 45,5%) di quelli “marginali” non compensa il calo, da 33,3% a 27,3%, di quelli “significativi”, che si attestano ai livelli minimi dell'ultimo anno. Aumentano, invece, dal 40,5% al 44,7%, le segnalazioni di ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti.

A livello settoriale i principali indicatori del metalmeccanico si confermano positivi, ma la forte contrazione delle attese di esportazione, con un saldo ottimisti/pessimisti che cala da 24,1 a zero punti, è indicativa della preoccupazione degli operatori per le tensioni sui mercati esteri. Anche i segnali di ottimismo sulla produzione del comparto chimico sono “raffreddati” da saldi ottimisti/pessimisti nulli relativamente alle attese di ordini, analogamente a quanto viene rilevato nel tessile-abbigliamento. Decisamente positive, invece, le previsioni del settore alimentare, dove i saldi ottimisti/pessimisti raggiungono i livelli più elevati degli ultimi due anni e quasi la metà delle imprese ha in programma investimenti entro fine 2014.