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Confartigianato Fidi Piemonte ha appena approvato il piano strategico per il prossimo triennio

Gianmario Caramanna

Novara - Confartigianato Fidi Piemonte ha appena approvato il piano strategico relativo al prossimo triennio che consente di cogliere la visione sul suo futuro. “Il quadro generale – afferma Gianmario Caramanna (foto), direttore di Confartigianato Fidi – non si è ancora stabilizzato, pesano le attese negative in merito alla contrazione del Pil di tutti i paesi dell’area euro, con la sola eccezione della Germania. In Italia, per il 2012 è attesa una lieve recessione. Il mercato del lavoro a livello nazionale denota tuttora un calo degli occupati. Il ciclo degli investimenti appare tuttora fermo. Le aziende, ed in particolare le Pmi che riescono a mantenere volumi produttivi adeguati, sono penalizzate dalla stretta sul credito. Le recenti, e straordinarie, iniezioni di liquidità al sistema bancario sono state, infatti, solo parzialmente dirottate a sostenere il credito ad imprese e famiglie”.

Nonostante ciò, nel corso del 2011, Confartigianato Fidi ha erogato garanzie per 71 milioni di euro, e il 2012 sembra confermare questo dato pur in un contesto socioeconomico di criticità soprattutto per quanto concerne l'erogazione del credito alle micro imprese. Allo stesso modo nel 2011 sono state evase quasi 4.000 richieste di finanziamento e i soci del Confidi erano quasi 22.000 mentre per il 2012 si prevede di arrivare a quota 25.000 e di soddisfare oltre 4.500 richieste.

Attualmente il Confidi opera su tutto il territorio piemontese, in Liguria ed a Milano, grazie al lavoro di 46 collaboratori diretti, di oltre 50 collaboratori esterni facenti capo a tre società di mediazione creditizia convenzionate col Confidi ed altresì anche per merito degli oltre 30 segnalatori esterni (referenti credito delle associazioni provinciali).

“Consistenza patrimoniale – aggiunge Caramanna – capacità di generare reddito mediante il margine commissionale, accurata selezione delle richieste di garanzia e parziale disimpegno dai settori di attività più rischiosi sembrano essere, per il prossimo triennio, i temi dominanti per la continuità aziendale dei Confidi.

“Lo stretto rapporto sinergico con il sistema Confartigianato del Piemonte – conclude il segretario regionale Silvano Berna – continuerà ad essere l’asse portante della politica di sostegno alle imprese associate nella prospettiva diuna polarizzazione tra i soggetti più robusti e strutturati, capaci di raggiungere – e mantenere – una massa critica sufficiente ad operare in autonomia, e i soggetti più deboli, destinati ad un ruolo del tutto marginale oppure a confluire in aggregati più grandi”.