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Export novarese: +10,6% nel quarto trimestre 2015 (+4,4% annuo)

I dati dell’“Osservatorio export” di Fondazione Edison e Ain

Novara - A fine 2015 gli Stati Uniti hanno trainato la ripresa dell’export Novarese. Soprattuto grazie agli Usa, infatti, nel quarto trimestre dello scorso anno le esportazioni della provincia di Novara sono aumentate del 10,6% rispetto allo stesso periodo del 2014, mentre a livello nazionale l’incremento è stato del 2,6%. I dati, elaborati dall’“Osservatorio sull’export” attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali di Novara, segnalano un forte aumento rispetto al trimestre precedente (che aveva registato un +1,4%), a fronte del rallentamento della crescita media dell’Italia (+3,2% tra luglio e settembre scorsi). Anche il dato relativo all’intero 2015 premia la provincia di Novara, che registra una crescita tendenziale del 4,4%, contro il +3,8% italiano.

Considerando le sole esportazioni manifatturiere, l’incremento tendenziale in tutto il 2015 è stato del 4,5%, raggiungendo un valore complessivo di quasi 4,64 miliardi di euro. Il settore che l’anno scorso è cresciuto di più è stato quello degli articoli farmaceutici (+33%), seguito dai mezzi di trasporto (+24,8%) e da quello, economicamente meno significativo, dei computer e degli apparecchi elettronici e ottici (+22,4%). Nel 2015 l’export di prodotti in metallo è cresciuto del 7,1%, quello degli alimentari, bevande e tabacco del 7,7%. Un +7,7% hanno registrato anche i prodotti dell’aggregato tessili-abbigliamento-pelli-accessori, in cui spiccano le buone performance del piccolo comparto dei filati di fibre tessili (+16,6%) e di quello, più consistente, degli articoli di abbigliamento (+14,7%); anche l’export di tessuti è aumentato (+1,5%), invertendo la rotta rispetto ai trimestri precedenti. L’export di macchine e apparecchi ha registrato un incremento del 2,1% e al suo interno quello delle “macchine di impiego generale”, che incorpora la rubinetteria e il valvolame, è cresciuto dell’1,2%. Solo il comparto del coke e dei prodotti petroliferi raffinati è risultato in flessione (-11,9%), insieme quello delle sostanze e prodotti chimici (-0,8%).

La ripartizione geografica ha registrato, nel 2015, una crescita del 4,5% delle esportazioni manifatturiere dirette all’interno dell’Unione Europea e del 4,3% di quelle dirette verso i mercati extra-europei. Nel complesso le esportazioni di manufatti dirette verso i Paesi Ue, pari a quasi 2,8 miliardi di euro, hanno rappresentato il 59,8% del totale, mentre quelle dirette verso i mercati extra-Ue, pari a quasi 1,9 miliardi in valore, sono state il 40,2% del totale.

«Quanto ai singoli mercati di sbocco – osserva Marco Fortis, noto economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che da anni coordina la ricerca – il dato più significativo del 2015 è la forte crescita dell’export verso gli Stati Uniti (+44,6%), che diventano il quarto Paese di destinazione delle esportazioni novaresi guadagnando una posizione, rispetto al 2014, a danno del Regno Unito, che nel 2015 si posiziona quinto. I principali mercati di sbocco delle manifatture novaresi si confermano Germania, Francia e Svizzera: l’export verso questi tre paesi, pari complessivamente a 1,9 miliardi di euro, rappresenta oltre il 40% del totale. Se insieme a questi Paesi consideriamo anche Stati Uniti e Regno Unito, l’export raggiunge i 2,5 miliardi, pari a circa il 55% delle esportazioni manifatturiere provinciali. I rimanenti Paesi rientranti nella classifica dei dieci principali mercati di sbocco si confermano Spagna (+8%), Paesi Bassi (+15,3%), Polonia (+8,9%), Belgio e Turchia, ricalcando lo stesso ordine dell’anno precedente. Dal punto di vista delle performance, nel 2015 si osserva un incremento dell’export verso tutti i principali mercati di sbocco della provincia di Novara, con l’eccezione della Svizzera (-1,1%), del Belgio (-2,1%) e della Turchia (-4,2%)».

Il “focus” relativo all’export manifatturiero della provincia di Novara verso i Paesi “Bric” ha registrato nel 2015 un valore di 162,7 milioni di euro, in flessione del 10,9% rispetto al 2014. La Russia, con 64,5 milioni, rimane il principale Paese di destinazione, seguita dalla Cina (51,7 milioni), dall’India (29,1 milioni) e dal Brasile (17,4 milioni), confermando la classifica di importanza dello scorso anno. Dal punto di vista delle performance, l’export dell’anno scorso è calato verso la Russia (-22,9%) e il Brasile (-27,8%), mentre è aumentato verso l’India (+2,1%) e la Cina (+11,6%). Considerando il solo quarto trimestre del 2015 si rileva, come già nel trimestre precedente, l’incremento dell’export manifatturiero provinciale verso la Cina (+41,5%), mentre continua a flettere quello verso gli altri tre “Brics”.

Anche sul fronte delle importazioni manifatturiere il dato più significativo del 2015 riguarda la forte crescita dell’import dagli Stati Uniti (+28,6%) che si affermano come il principale Paese di approvvigionamento della provincia di Novara, scavalcando Germania (-4,8%) e Francia (+2%), rispettivamente al secondo e al terzo posto. L’import da questi tre Paesi ammonta a 1,1 miliardi di euro, pari a oltre il 45% del totale. Nel resto della classifica dei principali Paesi di importazione si confermano gli stessi player dello scorso anno, nel seguente ordine: Cina, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Regno Unito, Turchia e Svizzera. In particolare, il Regno Unito (-7,8%) scivola dal sesto all’ottavo posto, la Turchia (-16,6%) dall’ottavo al nono; il Belgio (+24,5%) sale dal settimo al sesto posto, la Spagna (+36,9%) dal nono al settimo, mentre Cina (+6,9%) e Paesi Bassi (-3,1%) si confermano quarta e quinti; la Svizzera (+9,5%) rimane decima. 

Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le “macchine di impiego generale” (rubinetteria e valvolame) e il “tessile-abbigliamento”, la ricerca riporta testualmente quanto segue. 

«Relativamente al comparto delle macchine di impiego generale, nel complesso del 2015 la performance dell’export è migliore a livello provinciale, dove si registra una crescita del +1,2%, dovuta soprattutto al miglioramento della dinamica dell’export nell’ultimo trimestre dell’anno (+6,8%). A livello nazionale le esportazioni di rubinetteria-valvolame scontano invece il calo registrato nella prima parte dell’anno e si contraggono dello -0,5% su base annuale, nonostante la ripresa dell’export osservata nel terzo (+3,3%) e nel quarto (+4,7%) trimestre del 2015. Nel 2015 la compagine dei 10 principali paesi di destinazione dell’export novarese di rubinetteria-valvolame è rimasta invariata rispetto al 2014, ma con alcune variazioni nell’ordine di importanza. Francia e Germania si confermano i due principali mercati di sbocco della rubinetteria novarese, con 277 milioni di euro di export complessivo, pari al 30% dell’export provinciale del settore. Regno Unito, Stati Uniti e Spagna conservano saldamente la loro terza, quarta e quinta posizione. Quanto ai rimanenti cinque Paesi, Russia e Svizzera perdono entrambe due posti, la prima scivolando dal sesto all’ottavo posto, la seconda scendendo dal settimo al nono posto. Guadagnano invece due posizioni i Paesi Bassi (dall’ottavo al sesto posto) e il Belgio (dal nono al settimo posto); la Grecia si conferma decima. Dal punto di vista delle performance si segnalano la forte contrazione dell’export verso la Russia (-37,1%), la Spagna (-18,6%) e la Svizzera (-10,2%), e la forte crescita delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+20,5%) e i Paesi Bassi (+17,9%). Infine, relativamente all’export verso i BRIC, nel 2015 le esportazioni di rubinetteria-valvolame rappresentano il 22,7% dell’export manifatturiero complessivo della provincia in questi paesi. L’export del settore verso i BRIC, pari a 36,9 milioni di euro, è complessivamente calato del -33,4% in seguito al peggioramento della performance verso tutti e quattro i Paesi BRIC: Russia -37,1%; Brasile -50,4%; India -33,5%; Cina -16,5%. Tra i BRIC, la Russia è il Paese verso il quale si dirige il maggior export di rubinetteria della provincia (20,8 milioni di euro nel 2015), seguito a distanza dalla Cina (9,5 milioni di euro), dall’India (4,6 milioni) e dal Brasile (2 milioni)».

«Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, il 2015 si è chiuso a livello provinciale con una performance particolarmente brillante (+11,5%), sulla quale ha inciso fortemente il buon andamento dell’ultimo trimestre dell’anno (+22%) per quanto la dinamica dell’export sia stata positiva durante tutto il corso del 2015. A livello nazionale la performance è stata molto più modesta: la crescita annuale è stata infatti del +1%, al quale l’ultimo trimestre ha contribuito con un +3,4%. Nel 2015 i principali Paesi verso cui la provincia di Novara esporta i prodotti delle sue industrie tessili e dell’abbigliamento sono gli stessi dello scorso anno, fatta eccezione per l’uscita della Tunisia e l’ingresso della Romania nella classifica dei primi dieci mercati di sbocco. La Svizzera si conferma di gran lunga il principale Paese di destinazione del tessile-abbigliamento novarese, accentuando ulteriormente il proprio primato sugli altri Paesi: la Svizzera, con 107,6 milioni di export, assorbe oltre il 20% delle esportazioni novaresi di prodotti delle industrie tessili e abbigliamento. La Francia conserva il secondo posto, il Regno Unito il terzo. Gli Stati Uniti scavalcano la Germania, posizionandosi quarti; la Germania slitta al quinto posto; la Spagna conserva la sua sesta posizione; i Paesi Bassi guadagnano due posizioni (da noni a settimi), il Giappone perde una posizione (da settimo a ottavo) così come la Turchia (da ottava a nona); la Romania, come accennato, si inserisce al posto della Tunisia. Dal punto di vista delle performance, si osserva una forte crescita verso tutti i principali Paesi di destinazione delle esportazioni novaresi: Paesi Bassi +90,1%; Romania +24,3%; Regno Unito +21,9%: Spagna +18%; Stati Uniti +17%; Giappone +15,2%; Svizzera +13,7%; Germania +4,1%; Francia +1,3%. Solo l’export verso la Turchia flette, nelle misura del -0,1%. Quanto all’export verso i BRIC, nel 2015 le esportazioni di tessile-abbigliamento sono state pari a 12,2 milioni di euro, in calo del -11,1% in seguito al peggioramento della performance verso tutti e quattro i Paesi BRIC: Russia -9,2%; Brasile -47%; India -5,9%; Cina -13,2%. Tra i BRIC, la Russia è il Paese verso il quale si dirige il maggior export di tessile-abbigliamento della provincia (4,6 milioni di euro nel 2015), seguito a breve distanza dalla Cina (4,3 milioni di euro), dall’India (3 milioni) e dal Brasile (0,2 milioni)».