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Industria manifatturiera novarese: la produzione rallenta la crescita (+2,4%) nel 2° trimestre dell’anno

Novara - Prosegue la crescita della produzione industriale novarese: per il sesto trimestre consecutivo il comparto manifatturiero provinciale registra una variazione annua positiva, pari al +2,4% nel periodo aprile-giugno 2011.
La 159a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, che in provincia di Novara ha coinvolto 151 imprese novaresi, per un totale di circa 7.000 addetti ed un fatturato superiore ai 1,9 miliardi di euro, evidenzia a livello regionale un aumento produttivo del +4,8%, con risultati che oscillano tra il +1,2% di Biella e il +7,7% di Asti.
«I risultati dell’indagine si confermano positivi – commenta Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara – seppur in assestamento rispetto a quelli del primo trimestre dell’anno. L’attuale clima di incertezza si riflette nella preoccupazione con cui gli imprenditori guardano al futuro, confermando un andamento altalenante della ripresa, che poggia principalmente sulla domanda estera e che ancora fatica a stabilizzarsi. Realizzare interventi che sappiano rispondere alle attese di imprese e famiglie è un passo obbligato per ridare dinamismo alla nostra economia ed accrescerne il potenziale di sviluppo. Purtroppo – aggiunge Rovellotti – ci troviamo a constatare la grave assenza di programmi di rilancio nelle attuali politiche governative: le istituzioni hanno il dovere di garantire non la semplice sopravvivenza del sistema produttivo, bensì il suo stato di salute e la sua crescita, condizioni irrinunciabili per far ripartire il mercato del lavoro e creare nuove opportunità occupazionali».
SETTORI
L’aumento della produzione industriale discende dai risultati positivi registrati da tutti i comparti dell’economia novarese, con l’unica eccezione delle rubinetterie. Le industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature, in particolare, evidenziano un incremento a due cifre, pari al +11,4%. Lievemente superiore alla media provinciale appare la performance della chimica-gomma-plastica (+2,6%), mentre risultano più contenute sia la performance del metalmeccanico (+2,2%), con le rubinetterie in calo del -6,7%, sia quella dell’alimentare, ferma al +1,6%.

DIMENSIONI
L’analisi della produzione risulta diversificato a seconda delle dimensioni d’impresa: a crescere maggiormente è l’output della fascia 10-49 addetti, che mette a segno un +7%, seguito dal +6% delle imprese con meno di 250 addetti, mentre risulta in flessione sia quello delle microimprese, che perdono un punto percentuale, sia quello delle grandi imprese, in calo del -4,3%.

CAPACITÀ PRODUTTIVA
Il grado di utilizzo della capacità produttiva si attesta, in media, al 66,1%, con valori più elevati nella chimica e gomma-plastica (72,1%) e nel metalmeccanico (69,7%).

NUOVI ORDINATIVI
Indicazioni favorevoli provengono dall’andamento dei nuovi ordinativi, con una crescita rispetto al secondo trimestre 2010 sostenuta principalmente dalle commesse estere, in aumento del +8,2% a fronte del +1,7% di quelle interne.
Le variazioni più significative sono registrate dalle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature, che evidenziano incrementi a due cifre sia sul fronte interno che su quello estero. Supera la media provinciale anche la perfomance dell’alimentare, i cui ordinativi esteri aumentano di quasi del +33%; si allineano, invece, al risultato generale quella del metalmeccanico, con le rubinetterie in flessione di circa il -2%, mentre il comparto chimico si pone in controtendenza rispetto al quadro complessivo, con le commesse interne in aumento del +3,5% e quelle estere ferme al +0,6%.

FATTURATO
Variazioni positive rispetto al periodo aprile-giugno 2010 vengono registrate anche in riferimento al fatturato, che complessivamente cresce del +5,7%, evidenziando variazioni a due cifre in riferimento al comparto del tessile, abbigliamento e calzature (+14,4%) e a quello della chimica e gomma plastica (+10,5%).
Anche in questo caso la crescita complessiva risulta trainata dalla componente estera: +10,7% è l’aumento generale del fatturato estero, la cui espansione appare sostenuta principalmente dalle industrie del “sistema moda”, del comparto chimico e di quello alimentare.

PROSPETTIVE A TRE MESI
Le prospettive degli imprenditori per il periodo luglio-settembre rivelano un raffreddamento della congiuntura in riferimento a tutti i principali indicatori.
Circa il 34% degli intervistati dichiara di aspettarsi un calo della produzione industriale, a fronte del 24,3% che ne prospetta un aumento, generando un saldo di opinione negativo pari a -9,5 punti percentuale.
Le previsioni pessimistiche prevalgono anche relativamente al fatturato, atteso in flessione da oltre il 34% degli imprenditori, quota che supera di 8,8 punti percentuale quella degli ottimisti.
Analoghe le aspettative espresse nei confronti dei nuovi ordinativi, il cui saldo di opinione risulta negativo in riferimento sia alla domanda interna, attesa in diminuzione dal 37,5% degli intervistati contro il 19,7% che ne ipotizza un aumento, sia a quella estera, seppur in misura più contenuta, con un saldo ottimisti/pessimisti pari a -1,1 punti percentuale.