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Per l’industria novarese un inizio d’anno con luci e ombre

Fabio Ravanelli

Novara - L’inizio del nuovo anno si preannuncia con luci e ombre per l’economia novarese. Secondo le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il primo trimestre del 2015 (riportate integralmente sul sito “www.ain.novara.it”) il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione registra un calo a -5,7 punti rispetto ai 9,1 punti della precedente rilevazione. I saldi tra ottimisti e pessimisti sulle attese di ordini totali scendono da 3,9 a -9,9 punti, mentre quelli relativi alle esportazioni registrano un lieve incremento, a 9,1 punti rispetto ai precedenti 8,7. «Il cauto ottimismo che aveva caratterizzato le nostre previsioni autunnali – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – non ha ancora trovato nei numeri la conferma di quella forte inversione di tendenza di cui c’è bisogno per ripartire in modo stabile. Nonostante lo scenario macroeconomico globale si presenti migliore rispetto a qualche mese fa l'incertezza è ancora notevole in molti settori dell'economia novarese. Le esportazioni, inoltre, che hanno un ruolo significativo per il nostro sistema manifatturiero, rimangono “frenate” dalle sanzioni alla Russia, che stanno creando seri problemi a molte aziende del territorio. Credo però che si possa realisticamente dire che, finalmente, anche l’onda lunga della crisi si è esaurita. Ora resta da vedere quando i segnali positivi, che ci sono, raggiungeranno una solidità tale da consentirci di affermare che è davvero iniziata la ripresa».

«Due elementi importanti che emergono da questa nostra rilevazione – aggiunge Ravanelli – sono, ad esempio, l’aumento delle previsioni di investimenti “significativi” da parte delle aziende novaresi (al 32,4% contro il precedente 27,3%, con quelli “marginali” in lieve flessione da 45,5% al 43,7%) e il calo sotto il 40% delle segnalazioni di ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti: la media tra i comparti è infatti scesa dal 44,7% al 38,2%, ai livelli più bassi degli ultimi sette anni».

Il mercato del lavoro non registra variazioni di rilievo: il saldo ottimisti/pessimisti sulle aspettative di occupazione cala da 5,2 a 4,2 punti, mentre la percentuale di imprese che intendono ricorrere alla Cassa integrazione rimane sostanzialmente invariata (dal 18,2% al 18,3%). «Il forte impatto della crisi sul fronte occupazionale – osserva il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – sembra essersi esaurito, ma non si registrano ancora segnali di possibili incrementi degli organici. Secondo il Centro Studi di Confindustria il nostro Paese potrebbe iniziare a uscire dalla recessione a partire dal prossimo anno, con un Pil a +0,5% nel 2015 e a +1,1% nel 2016: un aumento dell’occupazione potrà arrivare soltanto con il consolidamento della ripresa».

A livello settoriale, nel Novarese il metalmeccanico registra un calo delle attese di produzione (-5,7 il saldo ottimisti/pessimisti, dopo cinque trimestri positivi consecutivi) e degli ordinativi (da +3,5 a -13,8 il saldo ottimisti/pessimisti), soprattutto a causa della debolezza della domanda interna. Il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle esportazioni risale, invece, da zero a 7,4 punti, mentre il 41,4% delle aziende dichiara l’intenzione di procedere a investimenti significativi. Segnali positivi provengono dai comparti chimico e alimentare, i cui indicatori sono tutti orientati alla crescita e nei quali non è previsto, tra gennaio e marzo 2015, il ricorso alla Cassa integrazione, mentre il tessile-abbigliamento si attende un calo sia della produzione sia degli ordini totali.