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L'indicazione dell’origine dell’ingrediente primario nell'etichettatura degli alimenti

Il 18 gennaio a Novara il convegno che chiarisce gli aspetti normativi legati all'etichettatura nei prodotti alimentari

Novara - Il 18 gennaio si terrà a Novara (9.30, Via Perrone, 18) il convegno "L'indicazione dell’origine dell’ingrediente primario nell’etichettatura degli alimenti", con il coordinamento del professor Vito Rubino (DIGSPES). Il regolamento di esecuzione della Commissione europea n. 2018/775/UE ha definito i casi in cui la presenza nell’etichetta di indicazioni volontarie sull’origine degli alimenti determina l’obbligo di inclusione di una informazione integrativa sull’origine del cisiddetto “ingrediente primario”  (ossia l’ingrediente o gli ingredienti che da solo/i rappresenta/no più del 50% del pesto totale dell’alimento). Si è, così, dato esecuzione a quanto previsto dall’art. 26.3 del regolamento 1169/2011/UE sulla fornitura delle informazioni sugli alimenti ai consumatori evitando ogni possibile inganno sulle caratteristiche essenziali dei prodotti alimentari commercializzati nel mercato interno dell’Unione europea.

«La materia — spiega il professor Rubino — è solo apparentemente lineare: la lettura attenta delle diverse norme di riferimento rivela, infatti, l’esistenza di numerosi elementi di incertezza “pratici”, a partire dalla definizione stessa di “ingrediente primario” (che può estendersi anche a una combinazione di più ingredienti, nessuno dei quali per sé sufficiente a superare la soglia del 50% in peso del prodotto finito, ma tutti egualmente rilevanti per il consumatore medio), per proseguire all’estensione stessa della disciplina esecutiva del 2018 (prodotti monoingrediente, prodotti con ingrediente primario comune etc.). Vi sono, inoltre, problemi giuridici nel bilanciamento fra le aspettative dei consumatori e le libertà economiche degli operatori del settore alimentare, soprattutto nell’ambito della tutela dei diritti di proprietà industriale soggetti in parte alle norme in esame.»

Il convegno presenterà la nuova disciplina in modo completo: le prime relazioni saranno finalizzate a dar conto del quadro giuridico all’interno del quale la nuova norma si colloca nonché dei criteri interpretativi della stessa. Seguirà una disamina dettagliata delle disposizioni introdotte dalla Commissione in relazione alla casistica concreta che si può porre, nonché dei problemi che il regolamento 2018/775/UE determina per i diritti di proprietà industriale nel settore alimentare. Nella discussione finale si evidenzieranno anche le criticità in materia di sanzioni.

Programma:

Ore 9,45, L'origine degli alimenti dal "made in" all'ingrediente primario. Considerazioni introduttive (Avv. Prof. Paolo Borghi, Università di Ferrara)
Ore 10,15, L'esecuzione dell'art. 26.3 Reg. (UE) 1169/2011: limiti e questioni interpretative (Avv. Vito Rubino, Università del Piemonte Orientale)
Ore 10,45, L'obbligo di indicazione dell'origine dell'ingrediente primario. Analisi e casistica (Avv. Valeria Pullini, Studio Legale Pullini)
Ore 11,30, Indicazione dell'origine dell'ingrediente primario e proprietà intellettuale. Quale relazione? (Avv. Valeria Paganizza, Università di Ferrara)
Ore 12,15: Interventi di Angelo Di Giacomo, Direttore Icqrf Torino e di Gabriele Rotini, CNA