Share |

L'intervento del presidente Ain all'assemblea annuale

Fabio Ravanelli, presidente Ain

Novara - Pubblichiamo integralmente il discorso del presidente dell'associazione industriali di Novara all'assemblea Ain, svoltasi lunedì 23 giugno nel capoluogo: "Autorità, signore e signori, gentili ospiti, colleghi imprenditori, innanzitutto grazie per la vostra presenza all'assembea di oggi. Si tratta di un evento importante, per i motivi che tra poco vi illustrerò. Ringrazio il viceministro Carlo Calenda e il presidente della Piccola Industria di Confindustria, Alberto Baban, per aver accettato il nostro invito. Un sentito grazie alla Divisione Bpn del Banco Popolare per averci ospitati, ancora una volta, in questa prestigiosa sede, e al fondo sanitario integrativo “InPiù”. Vorrei condividere con voi qualche riflessione riguardante la situazione dell'economia novarese, sulla quale questi anni di crisi hanno impattato in modo forse più forte di quanto non possa emergere dalle cronache. Tra il 2008 e il 2013 il nostro territorio ha complessivamente perso circa 500 imprese,  soprattutto nel settore delle costruzioni e dell'industria manifatturiera, e oltre 9mila posti di lavoro con un tasso di disoccupazione quasi raddoppiato. A controbilanciare questo dato va però sottolineato che sono cresciute, soprattutto negli ultimi due anni, le aziende fondate da giovani (+13,6%) e da stranieri (+7,6%). Novara è, inoltre, la provincia che ha registrato il più alto numero a livello regionale, dopo Torino, di “start-up” innovative, che sono attualmente 13. Anche a livello previsionale assistiamo a qualche segnale che ci fa sperare che il peggio sia passato. Secondo le ultime previsioni congiunturali elaborate dall'AIN il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione è positivo per 3,9 punti. A fronte di un lieve calo (da 15,2 a 12,6 punti) del saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alle attese di esportazione, sorprende positivamente l’incremento, da -1,2 a +9,2 punti, del saldo ottimisti/pessimisti riferito agli ordini “totali”. Il ritorno in territorio positivo di questo indicatore, dopo anni di debolezza del mercato interno, costituirebbe una novità davvero importante e che, se confermata dalla prossima rilevazione, che sarà disponibile tra qualche settimana, consentirebbe di consolidare le prospettive di ripresa, a medio termine, in molti comparti produttivi. Anche dal mercato del lavoro giungono i primi, seppur deboli, segnali di miglioramento, con un saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni che è ritornato positivo dopo quasi tre anni, salendo da -2,4 a 1,3 punti. La percentuale di imprese che intendono ricorrere alla Cassa integrazione ha subito, invece, un lieve incremento, dal 20,9% al 22,1%, a dimostrazione del fatto che, pur in un contesto di leggero miglioramento, l’“onda lunga” della crisi impatta ancora in modo rilevante sul versante occupazionale. Siamo, quindi, ancora “in mezzo al guado” e vanno fatti tutti gli sforzi per uscirne prima possibile e senza pagare ulteriori “costi”, in termini sia di riduzione della competitività del sistema territoriale sia dell'incremendo del disagio sociale. Ritengo, a questo riguardo, che l'ottimismo e il dinamismo che caratterizzano da sempre il mondo imprenditoriale abbiano dato recentemente un significativo e positivo esempio. Ho infatti il piacere di annunciarvi che poco fa la nostra assemblea, nella sua parte privata, ha dato la sua approvazione al processo di aggregazione con l’Unione Industriale Biellese e con Confindustria Vercelli-Valsesia. Si tratta di un risultato importantissimo per il futuro di questi tre territori, che compiono un passo in avanti nella prospettiva della costruzione di un destino comune. Come credo sappiate, l'anno scorso il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, aveva dato a Carlo Pesenti l’incarico di creare una commissione interna a Confindustria che elaborasse alcune proposte di semplificazione del sistema. Dopo soli 15 mesi dall'insediamento della “Commissione Pesenti” e dai lavori del Comitato di implementazione guidato da Antonella Mansi, la settimana scorsa l'assemblea straordinaria ha dato via libera alla terza riforma della storia di Confindustria, consegnando al sistema una struttura più snella, più efficace e meno costosa. Tra le principali novità introdotte ricordo la riduzione da tre a due livelli degli organi direttivi, un Consiglio generale che sostituisce la Giunta e che viene ridotto di oltre il 30% rispetto all’attuale composizione, il dimezzamento, entro tre anni, del numero delle associazioni territoriali e un rafforzamento della presenza in Europa, nella sede di Bruxelles. Noi, con i colleghi di Biella e di Vercelli-Valsesia, abbiamo fatto la nostra parte dall'inizio, avviando già nel 2013 un percorso che ha portato al risultato odierno. Li ringrazio sentitamente: Marilena Bolli, presidente dell’Unione Industriale Biellese, Giorgio Cottura, presidente di Confindustria Vercelli-Valsesia, e Gianfranco Carbonato, presidente di Confindustria Piemonte. Si tratta di un percorso che ho da subito ritenuto virtuoso e ineludibile, che comporterà nuove sinergie, grazie alla messa in comune delle rispettive eccellenze, e che registrerà, in linea con quanto stabilito per la stessa Confindustria, una forte semplificazione degli organi di rappresentanza. Abbiamo stimato che l'aggregazione ci consentirà di raggiungere, a partire dalla seconda metà del 2016, un significativo incremento dei servizi offerti alle imprese associate, un forte potenziamento della rappresentanza del nostro sistema produttivo e un concreto miglioramento in termini di efficienza e di razionalizzazione dell’operatività delle strutture, con una riduzione dei costi, nel medio termine, compresa tra il 20% e il 30% rispetto agli attuali. Avremo un unico ufficio studi, in sinergia con quello di Confindustria Piemonte, e stiamo ipotizzando che possano venire erogati a livello centrale alcuni servizi. I presìdi locali, ciascuno dei quali manterrà la sua sede “fisica”, continueranno a erogare i servizi che non possono essere centralizzati, oltre a mantenere il rapporto diretto con le aziende associate, con gli enti pubblici e con il sistema creditizio. I territori di Novara, Biella e Vercelli-Valsesia condividono già alcune caratteristiche strutturali, come la forte presenza del tessuto manifatturiero e di importanti distretti produttivi, che possono consentire di esprimere, attraverso l’unificazione delle strutture di rappresentanza del mondo industriale, quella crescente forza contrattuale e progettuale che riteniamo potrà caratterizzare un grande sodalizio cui complessivamente, sommando i dati di fine 2013, aderiranno oltre 1.100 imprese con quasi 55mila addetti. Permettetemi anche di ringraziare i direttori delle tre territoriali, Aureliano Curini dell’Associazione Industriali di Novara, Pier Francesco Corcione, dell’Unione Industriale Biellese, Carlo Mezzano, di Confindustria Vercelli-Valsesia, e il segretario generale di Confindustria Piemonte, Paolo Balistreri, il contributo dei quali è stato e sarà fondamentale in tutto il percorso di aggregazione. Ritengo che questo progetto assuma grande valore anche dal punto di vista dell’esempio positivo che il nostro sistema associativo riesce a dare al mondo politico e all'intera società, in una fase così delicata e così importante per il nostro Paese, nella quale è doveroso essere promotori concreti di “best practices” volte al cambiamento e al miglioramento. Per questo motivo concludo ringraziando sentitamente tutti i colleghi imprenditori per la loro dimostrazione di fiducia in questo nuova traiettoria. Cari colleghi, con questa scelta, davvero encomiabile, avete dimostrato di credere nella coesione e nella condivisione di obiettivi e di progetti, dando un ulteriore e concreto esempio di dedizione a quel “bene comune” che è costituito dalla crescita, economica e sociale, del nostro territorio. Grazie ancora a tutti, per questo sguardo lungimirante verso il futuro".