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IN MUNICIPIO INCONTRO PER LA CRISI DI TAMINI TRASFORMATORI

Novara - Si è svolto quest’oggi, presso la Sala Consiliare del Municipio, l’annunciato primo confronto tra le autorità, le organizzazioni sindacali e la proprietà, per trovare una soluzione alla crisi occupazionale di Tamini Trasformatori. Il dibattito è proseguito per due ore e mezza e vi hanno preso parte il Sindaco Ballare’, il Prefetto Castaldo, i parlamentari Biondelli, Falcone e Crippa, il dottor Chiama (in rappresentanza dell’assessore regionale al Lavoro Pentenero), l’assessore regionale Ferrari con i consiglieri Rossi ed Andrissi, il delegato per il lavoro della Provincia Diana, i capigruppo comunali Brivitello, Reali, Andretta e Zacchero, il presidente del Consiglio Comunale Bosio, il Direttore della Associazione Industriali Curini, l’Amministratore Delegato di Tamini Trasformatori Alberto Iperti oltre alle Organizzazioni Sindacali. Al termine dell’incontro il Sindaco, anche a nome delle istituzioni presenti, ha, con forza, voluto rimarcare alla proprietà aziendale la particolare importanza che per l’intera città rivestono le sorti dei lavoratori e dell’azienda.

“Sono state ascoltate le posizioni di tutte le parti in causa –ha ripetuto Ballare’- ed è iniziato il confronto al quale ognuno ha contribuito in modo costruttivo. A testimonianza di questo, già nel pomeriggio riprenderanno gli incontri ed il dialogo tra organizzazioni sindacali e azienda. Ognuno –ha concluso Ballare- si è reso disponibile per garantire supporto perché questa crisi si possa risolvere nel migliore dei modi”.

Sull'argomento davvero spinoso ecco un contributo offerto da Biagio Diana, consigliere provinciale con delega al Lavoro: "Ancora un dramma per il nostro territorio derivante dalla crisi aziendale del gruppo Tamini (Verbano TrasformatoriS.r.l. di Novara). La replica di una situazione che metterà decine di famiglie della nostra città in grandi difficoltà economiche. L’incontro di oggi in comune tra Istituzioni ( presenti a tutti i livelli) , le rappresentanze sindacali e i vertici del gruppo ha messo in evidenza criticità contrapposte nella loro valutazione  e la necessità di  azioni da compiere da parte delle Istituzioni  per cercare una soluzione capace di evitare l’uscita dal lavoro di quasi 50 operai specializzati. L’ascolto delle posizioni espresse in Comune, mi ha convinto ancora di più della necessità di chiedere, con la dovuta determinazione, come già evidenziato con un mio o.d.g. presentato nel recente Consiglio Provinciale, il rafforzamento politico e gestionale nella nostra realtà territoriale delle funzioni politiche amministrative che riguardano il mondo del lavoro e della formazione. Delega assorbita dalla Regione a seguito della riorganizzazione prevista dalla legge Delrio. Una trasformazione che pesa negativamente  per la nostra provincia a causa della distanza e della cultura imperante riguardante la messa in atto degli sforzi necessari soprattutto  verso la città metropolitana di Torino. Dei presenti al tavolo, chi ha voluto ascoltare  con la giusta preoccupazione e la doverosa emotività, si è reso conto della mancanza di un apparato politico istituzionale capace di anticipare, attraverso l’ascolto delle parti sociali e la ricerca di soluzioni idonee, scelte aziendali che freddamente guardano solo alla capacità di ottimizzare il rapporto investimenti-resa economica. Nonostante  l’impegno profuso dalla rappresentanza del Governo in città, sempre presente in prima linea in queste situazioni, credo sia obbligatorio ripensare alla funzioni che le amministrazioni locali devono mettere in atto per arginare problemi di così straordinaria importanza. Si tratta di una emergenza che coinvolge la dignitosa vivibilità dell’intera comunità e come tale deve essere trattata. Purtroppo la realtà registra  la mancanza di una vera delega di settore presso i comuni più popolati ed è ancora più preoccupante  la critica situazione dei Centri per l’impiego nel novarese. Occorre invece concentrare le energie e le conoscenze  necessarie per creare connessioni e attività a tutti i livelli per affrontare le emergenze aziendali senza zone d’ombra derivanti anche da gestioni unilaterali e  in tempi volutamente stretti per spuntare le armi della concertazione prevista. Oggi, da parte dei sindacati, questo è stato più volte denunciato insieme alla poca comprensione delle scelte programmatiche del gruppo. E’ stato messo in evidenza un aspetto che sottolinea la necessità di avere un rappresentanza politica e organizzativa forte sul territorio. Un Assessorato al lavoro strutturato e capace di intercettare nuvole prima che si trasformino in tempesta. Significativa oggi l’osservazione lanciata da parte dei lavoratori “ come mai la crisi di un gruppo intero viene a cadere solo sulla realtà novarese, come mai a fronte di una dichiarata eccellenza di un settore dello stabilimento di Novara non si è ragionato sulla possibilità che il gruppo Tamini ristrutturasse la politica aziendale tenendo presente le lavorazioni e le specializzazioni nella sua interezza, perché solo Novara”. Io credo che una forte rappresentanza politica in comune, connessa con le funzioni amministrative competenti per il lavoro sul territorio avrebbero quantomeno portato al tavolo della concertazione, questi ed altri elementi in discussione prima di arrivare alla scelta aziendale di estromettere dal lavoro tante maestranze nella nostra città".