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NATALE 2016: L’ABBIGLIAMENTO, LIBRI E PRODOTTI GASTRONOMICI AI PRIMI POSTI

Novara - "Abbigliamento, libri e prodotti enogastronomici di qualità, magari legati alla tradizione - afferma Luigi Minicucci, direttore di Confesercenti Novara e Vco - sono questi i regali che gli italiani sperano di trovare sotto l’albero la notte di Natale. In particolare, vorrebbero scartare soprattutto capi d’abbigliamento, segnalati come regalo preferito dal 37%. In seconda posizione i libri, scelti dal 35%, mentre il podio è chiuso da cibi e vini (32%). Guardando nella graduatoria immediatamente a ridosso delle prime tre posizioni si trovano: prodotti tecnologici (29%), buoni acquisti meglio conosciuti come gift card (27%), profumi e cosmetici (18%). Al settimo posto la propensione al regalo ricevuto è per gli smartbox e gioielli (8%) in equal misura; al 9° ci si aspetta un viaggio (6%) ed anche il ….. vil denaro (6%), a voler la classica bustina con i soldi sono soprattutto i giovani. Chiude la classifica al decimo posto la categoria dei giochi e videogiochi con il 4%. Appena fuori dalla top ten, invece, troviamo diversi consumi culturali: all’11esima posizione si incontrano infatti i fumetti, desiderati dal 4%, seguiti da abbonamenti per teatro, biglietti per concerti e cd/dvd, che raccolgono il 3% delle preferenze segnando un deciso aumento della richiesta rispetto allo scorso anno. Un aumento di interesse che è forse effetto del bonus cultura, distribuito per la prima volta nel 2016 ai ragazzi che hanno compiuto 18 anni. Tra gli altri regali graditi, attrezzature sportive (2%), biglietti per le Spa e accessori per l’auto, entrambi desiderati dall’1%. Nell’indagine si è anche voluto capire in quanti hanno ridotto, aumentato o tenuto uguali le spese nel corso del 2016. Non ha ridotto le spese il 23% (contro il 12% del 2015 ed il 6% del 2014), ha aumentato le spese il 5% (nel 2015 era l’1%, nel 2014 il 2%), mentre il 72% ha ridotto le spese (contro l’87% del 2015ed il 92% del 2014). Il taglio alle spese nel corso del 2016 si è verificato per: capi di abbigliamento e calzature (24%), vacanze 14%, per la casa (10%), per il carburante (9%), per i beni alimentari (6%), per computer/tablet/cellulari 13%, altre spese 4%. Hanno ridotto tutte le spese il 20% degli intervistati. Per quanto concerne il pranzo di Natale aumenta il numero di coloro che lo passeranno in famiglia. C’è un forte ritorno alle tradizioni gastronomiche del territorio e meno interesse consumistico verso le novità e l’esterofilia degli acquisti, tant’è che il consumatore è molto attento alle provenienze e caratteristriche dei prodotti e questo spiega l’attenzione alle denominazione di origine protetta e controllata. Si registra, quindi, una maggiore propensione a spendere “meglio” e quindi a fidarsi sempre più del professionista alimentarista di fiducia, che può trovarsi soprattutto nei negozi di vicinato e nei mercati rionali. Riprende quota, dunque, il tradizionale consumo natalizio: antipasti di salumi o di pesce, primi piatti tipici del territorio, il cappone, abbondanza di verdure declinate nelle ricette tipiche locali, dolci delle tradizioni territoriali. Buona performance per il salmone, più contenuto il tartufo. Molto quotati i vini mossi, rossi di qualità, passiti e spumanti. Bene la frutta secca italiana e per i frutti esotici coltivati in italia. In generale è tutto il settore ortofrutticolo che registra un rinnovato interesse che da tempo non si riscontrava. In definitiva il sondaggio indica un leggero e cointenuto miglioramento dell’andamento dei consumi a favore della qualità e della tradizione".

"Le feste natalizie sono sempre state un periodo importante per il commercio – dice Antonio Centrella Presidente di Confesercenti di Novara e VCO – soprattutto per i negozi di vicinato e per i mercati cittadini, quelle attività che più hanno pagato il conto, salato, derivanti dalla crisi ancora non superata. Sarebbe auspicabile che i consumatori scegliessero di rivolgersi alle attività di vicinato e di famiglia per i regali di Natali e per gli acquisti degli alimentari. Le ultime indagini, purtroppo non prevedono un’impennata sulla spesa media del Natale, anzi si passa dai 609 euro a famiglia a circa 600 euro".