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Primo semestre stabile, prosegue la risalita di costruzioni e artigianato

Demografia delle imprese novaresi
Maurizio Comoli

Novara - Si è chiuso all’insegna della stabilità il bilancio demografico delle imprese novaresi nel primo semestre 2017: la variazione tra iscrizioni e cessazioni effettuate nel periodo gennaio-giugno si attesta al +0,2%, corrispondente ad un saldo positivo di una cinquantina di unità. «Il nostro tessuto produttivo tiene, ma la spinta verso la strada dell’imprenditorialità evidenzia un rallentamento – commenta Maurizio Comoli (nella foto), presidente della Camera di Commercio di Novara – A livello generale il tasso di natalità e quello di mortalità delle imprese toccano infatti i livelli minimi riscontrati nello stesso periodo degli ultimi nove anni, già raggiunti nel 2014. Da un lato si riscontrano anche segnali di miglioramento, come l’attenuarsi della flessione dell’artigianato e il pur lento trend di risalita delle costruzioni, che chiudono il primo semestre dell’anno in pareggio, dopo una serie di saldi negativi che si susseguono dal 2009 in avanti. È importante che questi assestamenti non si trasformino tuttavia da una sostanziale stabilità ad una condizione di staticità» sottolinea Comoli. «Le evoluzioni in atto, soprattutto sul fronte tecnologico, richiedono scelte complesse, ma necessarie per non essere travolti dal cambiamento e non rimanere in un posizionamento competitivo incerto: va in questa direzione il ruolo assegnato dal legislatore alle Camere di Commercio nell’ambito della digitalizzazione, della formazione e del turismo, un ruolo che grazie al legame delle Camere con il territorio in cui sono inserite può facilitare la centralità e lo sviluppo del tessuto produttivo».

Quadro Generale - Sono 1.100 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese nei primi sei mesi dell’anno, mentre 1.055 hanno cessato la propria attività (al netto delle cessazioni d’ufficio), con una consistenza del sistema imprenditoriale novarese che al 30 giugno 2017 ammonta a 30.496 unità registrate.

Ancora in flessione l’andamento dell’artigianato, ma con risultati decisamente più mitigati rispetto al passato: nel periodo in esame le cessazioni di attività hanno superato di poco le aperture, determinando un saldo pari a -20 unità, per una consistenza del tessuto produttivo artigiano che alla fine di giugno si attesta a 9.487 imprese registrate.                        

Dinamiche Settoriali - Analizzando i saldi tra aperture e chiusure delle diverse attività economiche si riscontrano differenze meno accentuate rispetto al passato, con un quadro che risulta dunque più omogeneo a livello settoriale.

Fatta eccezione per i servizi alle imprese, che si confermano in crescita, evidenziando il risultato più favorevole in valori assoluti, pari a +79 unità, la nota dominante è quella di una sostanziale stabilità, con lievi flessioni, al di sotto delle dieci unità, per quasi tutti i comparti, dal manifatturiero, all’agricoltura, all’alloggio e ristorazione. All’insegna della stazionarietà anche le costruzioni, che dopo anni di perfomance negative chiudono il primo semestre dell’anno con un sostanziale pareggio tra iscrizioni e cessazioni. Diminuiscono invece in misura contenuta, ma superiore rispetto agli altri comparti, le imprese commerciali, che nel periodo in esame perdono 32 unità.

Per quanto riguarda la composizione settoriale, alla data del 30 giugno 2017 il sistema produttivo locale risulta costituito da 30.496 imprese, di cui 27.278 attive ed operanti per il 7,9% nell’agricoltura, per il 29,7% nell’industria (di cui 17,5% nelle costruzioni e 12,2% nell’industria in senso stretto) e per il 62,4% nel terziario (di cui 25,1% nel commercio e 37,3% negli altri servizi).

Forma Giuridica - L’analisi della forma giuridica conferma il dinamismo delle società di capitale, che tra gennaio e giugno 2017 evidenziano un saldo di +131 unità, pari ad una variazione del +1,9% (a fronte di una media provinciale del +0,2%), facendo così salire l’incidenza delle società di capitali al 22,4% delle imprese registrate complessive.

Appare invece leggermente negativo il saldo anagrafico delle ditte individuali, con 718 unità aperte nel periodo in esame (il 65,3% di quelle totali) e 799 cessate (pari a ben il 75,7% di quelle complessive), portando l’incidenza delle imprese con titolare unico al 56,1% di quelle provinciali.     

Nel primo semestre 2017, infine, si rilevano 105 iscrizioni e 118 cessazioni relativamente alle società di persone, con una consistenza a fine giugno di 5.785 unità produttive, corrispondente al 19% del tessuto imprenditoriale novarese.