Share |

Riparte l'export novarese: +5,5% nel 1° trimestre 2017

I dati dell’“Osservatorio export” di Fondazione Edison e Ain

Novara - Nel primo trimestre del 2017 le esportazioni novaresi sono aumentate del 5,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta di un dato inferiore a quello nazionale (+9,9%), ma migliore rispetto al saldo zero (a fronte di una crescita del 1,2% a livello nazionale) che aveva caratterizzato l’intero 2016. Lo riporta l’“Osservatorio sull’export”, attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali di Novara, che evidenzia che le sole esportazioni manifatturiere hanno raggiunto, tra gennaio e marzo, un valore di 1,2 miliardi di euro, con un incremento tendenziale del 5,3%, una delle migliori performance degli ultimi anni.

Uno dei comparti produttivi che hanno registrato le crescite maggiori è quello dei “macchinari ed apparecchi” (+12,2%), che comprende la rubinetteria e il valvolame, al cui interno le “macchine di impiego generale” hanno visto l’export crescere del 9,8%. Meglio hanno fatto solo i comparti delle sostanze e prodotti chimici (+19,5%), dei metalli di base e prodotti in metallo (+13%), degli articoli in gomma e materie plastiche (+12,1%) e il piccolo comparto degli apparecchi elettrici (+15,9%). In crescita anche l’export del coke e prodotti petroliferi raffinati (+8,9%) e quello dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+1,2%), insieme agli altri due comparti “minori” del legno, prodotti in legno, carta e stampa (+5,7%) e dei computer ed apparecchi elettrici ed ottici (+0,4%). Tra i settori in flessione nel primo trimestre dell’anno si registrano quello dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,4%), al cui interno cresce solo l’export del piccolo comparto dei filati di fibre tessili (+5,3%), mentre i tessuti e gli articoli di abbigliamento, esclusi quelli in pelliccia, flettono rispettivamente del 13,5% e del 22,1%. In calo l’export di articoli farmaceutici (-30%), che l’anno scorso aveva conosciuto una crescita molto sostenuta, e l’export di mezzi di trasporto (-0,6%).

«Riguardo alla ripartizione geografica – osserva Marco Fortis, economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che ha coordinato la ricerca – le vendite dirette all’interno dell’Unione Europea hanno registrato una crescita del 3,9%, mentre i mercati extraeuropei hanno registrato un +7,7% dopo un 2016 in costante contrazione. Nel complesso quello di manufatti diretti verso i Paesi Ue, pari a 743 milioni di euro in valore, rappresenta il 62,3% dell’export manifatturiero trimestrale novarese, mentre quello diretto verso i mercati extra-Ue, pari a 449 milioni di euro, equivale al 37,7%. Quanto ai singoli mercati di sbocco, nel periodo gennaio-marzo 2017 si osserva una ripresa delle esportazioni verso i due principali Paesi di destinazione: +0,8% verso la Germania e +7,5% verso la Francia; flette invece l’export diretto negli altri due principali mercati di sbocco: Svizzera (-6,8%) e Stati uniti (-2,1%). Verso questi soli quattro Paesi è diretto il 47% dell’intero export manifatturiero provinciale. In forte crescita sono le esportazioni verso l’Austria (+19,4%) e il Belgio (+17,2%); più contenuto l’aumento dell’export verso la Spagna (+8,8%). In flessione, invece, sono quelle verso i Paesi Bassi (-12,7%), il Regno Unito (-2,1%) e la Polonia (-1,8%)».

L’analisi trimestrale dell’export manifatturiero verso i Paesi Brics segna un +44,9% tendenziale (Russia +20,4%, Brasile +16,4%, India +18,3%, Cina +106,1%), a conferma della ripresa che sta finalmente interessando anche i mercati emergenti e con un valore complessivo pari a 42,1 milioni di euro. «La forte crescita dell’export manifatturiero registrata verso la Cina – precisa Fortis – ha portato il gigante asiatico a divenire, tra i Brics, il principale mercato di sbocco dei manufatti novaresi con 17,8 milioni di euro in valore, scavalcando la Russia (13 milioni), l’India (8 milioni) e il Brasile (3,4 milioni)».

Sul fronte delle importazioni manifatturiere, nel primo trimestre del 2017 si osserva una ripresa da buona parte dei principali Paesi di approvvigionamento: torna infatti a crescere l’import dagli Stati Uniti (+23,6%), che diventano il primo Paese davanti alla Germania (-2,5%), dalla Francia (+9,3%), dal Regno Unito (+5,5%), dai Paesi Bassi (+102,3%), dalla Turchia (+14,5%), dal Belgio (+13,2%) e dalla Spagna (+1,9%), mentre la Tunisia (+10,8%) fa il suo ingresso nella classifica dei primi 10 Paesi di provenienza. Ancora in contrazione, invece, l’import dalla Cina (-15,7%).

Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le “macchine di impiego generale” (rubinetteria e valvolame) e il “tessile-abbigliamento”, la ricerca riporta testualmente quanto segue.

«Relativamente al comparto delle macchine di impiego generale, a livello provinciale il 2017 ha avuto inizio con la crescita dell’export pari al +9,8%, a fronte del +4,6% registrato a livello nazionale. Nel complesso ricordiamo che nel 2016 l’export provinciale è cresciuto del +0,3%, mentre quello nazionale è calato del -2,5%. Nel primo trimestre del 2017, l’export di rubinetteria-valvolame della provincia di Novara appare in crescita verso tutti i principali mercati di sbocco, fatta eccezione per il Regno Unito (terzo Paese per rilevanza dell’export provinciale di rubinetteria-valvolame) e la Svizzera: l’export verso il Regno Unito è infatti calato del -7,1%, quello verso la Svizzera del -13,3%. Quanto agli altri Paesi, si rafforza ulteriormente l’export verso la Grecia (+33,2%), i Paesi Bassi (+27,1%), la Spagna (+22,5%) e la Germania (+12%). Torna a crescere l’export verso la Francia (+5,5%) e gli Stati Uniti (+2,6%); l’export verso il Belgio è in progresso del +5,6%, in linea con l’andamento dell’anno precedente. La Danimarca (+22,2%) entra a far parte dei 10 principali Paesi di destinazione della rubinetteria-valvolame della provincia di Novara. Relativamente all’export verso i BRIC, le esportazioni di rubinetteria-valvolame hanno rappresentato nel primo trimestre del 2017 oltre il 20% dell’export manifatturiero della provincia in questi paesi. L’export del settore verso i BRIC, pari a 8,9 milioni di euro, è cresciuto del +24,6%. L’incremento interessa tutti e quattro i Paesi BRIC, con la sola eccezione della Russia (-9,4%) che, infatti, esce anche dalla classifica dei 10 principali mercati di sbocco della rubinetteria-valvolame novarese. La Cina, con una crescita del 62%, diventa il principale Paese di destinazione (3,3 milioni di euro di export), posizionandosi davanti alla Russia (3,1 milioni di euro). L’export verso l’India cresce del +56,3%, raggiungendo il valore di 1,8 milioni di euro; quello verso il Brasile del +29,6%, raggiungendo i 700mila euro».

«Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, il primo trimestre dell’anno evidenzia la caduta dell’export a livello provinciale (-16,1%), mentre a livello nazionale si registra un aumento del +4,7%. Si conferma pertanto la dinamica emersa nel corso del 2016, che si è chiuso con una flessione dell’export del -4,1% a livello provinciale e una crescita del +1,6% a livello nazionale. Quanto alla provincia di Novara nel primo trimestre si segnala, in particolare, il calo dell’export settoriale verso i due principali mercati di destinazione: Svizzera (-30,8%), Francia (-9,2%). In calo anche l’export verso gli Stati Uniti (-46,2%), la Tunisia (-7%), e la Germania (-3,1%). Si evidenzia invece il forte incremento dell’export verso il Portogallo (+76,2%) che fa il suo ingresso nella classifica dei 10 principali paese di destinazione dell’export settoriale novarese. In crescita anche l’export verso la Romania (+23,1%), il Giappone (+11,5%), la Spagna (+5,6%) e il Regno Unito (+3,5%). Quanto all’export verso i BRIC, nel primo trimestre del 2017 appare in calo del -41,8% e pari complessivamente a 2,3 milioni di euro. Le esportazioni sono in crescita solo verso il Brasile (+152,7%) che tra i quattro BRIC rappresenta il Paese meno importante per la provincia di Novara dal punto di vista dell’entità delle esportazioni. L’export appare invece in forte calo verso la Russia (-33,8%), l’India (-26,3%) e la Cina (-54,1%). Tra i BRIC è la Cina il Paese verso il quale si dirige il maggior export di tessile-abbigliamento della provincia (1 milione di euro), seguito dalla Russia (0,7 milioni di euro), dall’India (0,6 milioni) e dal Brasile (0,1 milioni)».

Il report completo è disponibile on line sul sito www.ain.novara.it.